lunedì 16 dicembre 2019

Va via il 2019 con Josè Ovejero La seduzione

Consueto discorso di fine anno in preparazione. Scelgo ciò che, a ritroso, raccolgo dal mio peregrinare nei giorni e nei post. Credo che il libro dell’anno, anzi i due libri dell’anno 2019 siano Il Pantarèi di Ezio Sinigaglia, di cui ho tanto parlato, e La seduzione di José Ovejero, ed è proprio il tema del libro di Ovejero il filo che legherà tutto l’anno 2019. 
Josè Ovejero vede la seduzione operare nel territorio aperto della vanità umana e noi leggendo vediamo la seduzione fare recinzioni sempre più strette sul territorio umano fino a diventare essa stessa il carceriere di chi ha sedotto.
La storia è la storia di tutto un 2019 di seduzione operante nella vanità delle cose umane. 
Nel libro di Ovejero il protagonista è uno scrittore di successo, invitato e acclamato, che non scrive da cinque anni. 
Da lui sappiamo che sta per divorziare, da lui sappiamo della coppia di amici, frequentati tanti anni, fino al momento in cui lui non stronca il libro dell’amico, anche lui scrittore però senza successo.
Da lui conosciamo il giovane uomo, figlio dei suoi amici, che continuerà a frequentarlo, anche dopo la rottura dell’amicizia con i suoi genitori, e sempre dallo scrittore apprenderemo del devastante pestaggio che il giovane subisce e lo renderà menomato a vita dopo un lungo periodo di coma. 
Ci sarà una amicizia fatta di seduzione fra questo giovane e lo scrittore? Così sembra ma dovrete leggere il libro.
Questa la situazione è questo è quel mondo della vanità  di intrecci e veleni, di corpi e di gesti che formano lacci.                              
Nicola Manicardi commentando una poesia di Nicola Vacca scrive:  La vanità che diventa centro del centro, la nostra prigione all'aperto. Semmai esistesse una gioia l'importante è sapere che è una folata di vento.        
La poesia di Nicola era sulla vanità: 
Poveri noi
Le opere nere di Goya
gli squartamenti di Bacon
la carne marcia di Schiele.
Diffidate degli artisti
che vi dicono che il mondo
si regge sulla gioia.

Non dicono la verità
perché adorano se stessi
e cercano sempre l'applauso
per la loro fottuta vanità.

Ogni scrittore dovrebbe leggere La seduzione di Ovejero e moltissimi scrittori si ritroveranno in quelle pagine. 
Moltissimi se non tutti.
Il libro è di una verità stridente, di un coinvolgimento quasi irritante se non fosse che ne siamo avviluppati con maestria. Non sembra ci si possa estraniare dal non pensare che è proprio in quel modo che ci si lega mani e piedi a eventi imprevedibili e non voluti. La vanità diventa centro del centro, la nostra prigione all'aperto, dice Nicola Manicardi. Gli artisti, gli scrittori, cercano sempre l’applauso, da Nicola Vacca. Mi sembrano che abbiano letto La seduzione, cara Daniela Di Sora, un libro da far conoscere a tutti coloro che pensano di poter governare gli eventi sol perché sanno scrivere.
Con Ovejero "Scrivere è un modo di descriversi, di far sì che gli altri prestino attenzione al nostro volto, alla nostra voce, alle nostre mani che gesticolano nell'aria."
"Per scrivere serve volontà, non talento; non è neanche necessaria l'ispirazione. Non c'è nulla come la rabbia per riempire un paragrafo dopo l'altro. E la rabbia mi trasuda dai pori." 
ed ancora 
"l'ammirazione è come la cocaina, devi continuare a consumarla per non sentire il down" 
Consiglio a tutti coloro che sono vittime di questa dipendenza, che vivono di vanità, di apparenze e successo, di titoli e nulla, la lettura di questo libro. Io l'ho già letto e ne farò tesoro. 
Oh Vanità delle vanità! Con Ovejero nel Regno della Litweb
Ippolita Luzzo 

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