martedì 10 dicembre 2013

Se questa é famiglia-Il panno buono di Max Pagani



Se questa è famiglia

San Valentino nei lontani anni Ottanta.
 Zio Pepè aveva comprato il regalo a Celeste, voleva sposarla, dopo essere rimasto vedovo di Bianca.

Bianca era stata una sarta con varie discipule, con tante ragazze, lavorava moltissimo. Un tumore aveva portato via prima suo figlio, da poco laureato, con un impiego in banca, e poi lei, a distanza di mesi.

Zio Pepè era rimasto con la figlia Fiorenza, lui, combattivo e mai domo, affettuoso e simpatico, voleva una famiglia.

-San Valentino-

Quella mattina i carabinieri lo chiamarono.

Il fratello Gino aveva ucciso la sorella Ida e si era a sua volta sparato un colpo in testa…

Zio doveva andare a riconoscere i corpi.

-San Valentino-

Così mormorava, quando venne da noi, aggiungendo che Gino non doveva, che si era ucciso per non andare in carcere.

Ci raccontava spesso di questi suoi due fratelli quando veniva a trovarci. Veniva spesso, era il nostro simil commercialista, ed era legato a mia mamma, al mio papà.

Abitavano Gino ed Ida nella stessa casa, Gino al piano superiore, Ida, inferiore.

Non erano sposati, non si parlavano, si facevano dispetti da anni.

Gino era avarissimo, viveva con niente, benché benestante, aveva il fitto di un magazzino, lei avrà avuto anche altri redditi.

Lui di notte ogni tanto si metteva gli stivali fascisti, ricordo di sue marce lontane, e camminava sul pavimento per svegliare zia Ida.

Lei lo malediceva, vomitandogli ogni impossibile disgrazia.

Zio Pepè aveva spesso tentato di convincere il fratello  a cambiare casa.

San Valentino

La mamma di questi miei zii, la sorella di mio nonno, era una donna anaffettiva, afferma con decisione la mia dolce e sfortunata mamma che, come un panno per la polvere, pulisce ripetutamente una realtà cattiva.

Dal racconto buono di Max Pagani al reale.

L’uomo buono esiste e si ammala, zio Pepè poi sposò Celeste, Celeste restò incinta e perse il bambino, lui  morì di tumore ai polmoni. Pochi mesi dopo il matrimonio.

Il panno che pulisce si ammala e poi ritorna a pulire.
 Il panno buono








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