venerdì 12 aprile 2013

La Beirut di questi anni



La Beirut di questi anni

La mia città



Dopo il conflitto, dopo gli spari, dopo l’occupazione

La bellissima Beirut giaceva sventrata, stuprata.

Così la descriveva Oriana Fallaci- Insciallah





Ricordo perfettamente la mia città alla fine degli anni sessanta.

Bellissima.

Palazzi barocchi, giardino prospiciente la Chiesa di Santa Maria Maggiore, corso ancora intatto,

con case basse, architettura semplice, elegante, negozi piccoli,

e sul corso librerie, edicole, queste per fortuna esistono ancora, scuole.



Ricordo perfettamente e proprio per questo la sofferenza è pungente.

Chiudo gli occhi, 
non voglio vedere  lo sventramento e la pavimentazione di Piazza d’Armi, non voglio vedere  le case buttate giù  e i palazzotti a sei piani di una edilizia lasciata senza regole in anni lontani, non voglio vedere i cassonetti stracolmi, il villaggio zingari ampliarsi a dismisura come una grande ameba.



Non voglio vedere il centro storico disabitato e sciupato, occupato da uomini soli, con bottiglie in mano, da donne sole, anch’esse con bottiglia in mano.

Sono uomini e donne di cui non abbiamo nemmeno percezione fin quando non avranno un passaporto, una regola, una cittadinanza.

Vagano…



Guidando schivo l’ennesima buca.

Un asfalto sbriciolato, cannoneggiato, trapanato

Sono passati le truppe compatte degli israeliani, hanno bombardato le case degli sciiti

E scontri continui tra sunniti e sciiti si avvicendano.



La mia città piange dolente un mare sciupato, sporcato, una pattumiera.

Una costa erosa, mangiata, devastata da blocchi dii cemento,

da lungomari improbabili

luoghi del nonsense



Smarrita mi chiedo come sia stato possibile,

smarrita e solitaria mi apparto in un libro

confidando solo nella smemoratezza che, allontanando dalla mia mente il ricordo della mia bella città, darà quiete al mio tormento.

Ippolita Luzzo 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Era bella la città forse perché eran belli anche i cittadini che la abitavano e amministravano.
Tempi di cittadinanza e politica dignitosa.
Lo "sbrago" coinvolge l'Essere!

Anonimo ha detto...

😭😭