I comuni e i beni comuni- La rinascita dell’anno duemila
Nell'anno mille i comuni nacquero per governare il
territorio senza l’ingerenza feudale, senza il potere religioso.
Una classe nobiliare e imprenditoriale cominciò a
organizzarsi attorno all'uso dei beni comuni.
Non più sudditi ma cittadini.
Il potere venne affidato a magistrati che sarebbero rimasti
in carica per un solo anno, secondo il modello romano, ed eletti dal popolo.
I comuni
Anche ora ci opponiamo al sistema feudale, anche ora siamo molto
preoccupati dallo sciupio della nostra aria, del nostro mare, della nostra
terra.
Guardiamo stupefatti un sistema feudale centralizzato e
globalizzato governare per assiomi.
Spettatori scomposti e diseducati ci agitiamo senza
possedere la regola, il diritto, la facoltà.
Lasciati liberi di non essere liberi urliamo.
Ritorniamo alla storia, ritorniamo a studiare passaggi,
snodi, ribaltamenti.
Guardiamo al medioevo, al tempo dei comuni e crediamoci
ancora.
Sotto questo cielo viviamo
Questa stessa aria respiriamo
In questo mare navighiamo
E sono questi i beni comuni da preservare, da curare, da
amare
Prima che ci vengano sottratti del tutto.
La tutela dei beni comuni è all'attenzione di Stefano
Rodotà, giurista
È alla nostra attenzione
Per non dimenticare
Per essere vigli e seri e cominciare a scappare nella palingenesi del passato
Ippolita Luzzo
Ippolita Luzzo
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