mercoledì 20 marzo 2013

Un pugno di fumo negli occhi?

Folle plaudenti, osannanti, nessun silenzio, nessuna riflessione.
Una biografia rivoltata e rimestata, senza vergogna, poi offerta alla plebe festante.
Ogni gesto enfatizzato, ogni parola ingigantita... La società eccitata- Filosofia della sensazione di Christoph Turcke.
Eccitatissima- affinchè sia cieca.
Deve restare cieca per poter essere facilmente abbindolata, accontentata, privata dal diritto più semplice: il diritto di avere il tempo di farsi una propria opinione.
Sarà un Papa interessante, un Papa attento ai suoi fedeli?
Sarò un Papa giusto, un Papa aperto al sacro fra noi?
Noi questo non possiamo saperlo dai pochi gesti di buona maniera. dai pochi gesti suoi personali che attirano certo una simpatia.
Non sono questi i gesti importanti, non sono questi che decideranno dove la Chiesa si posizionerà.
Se avremo chiusure, se avremo ritorni al fedualesimo, se guarderemo di nuovo turbe di straccioni a cui fare elemosina, in cambio di una assoluzione, se ancora la Chiesa non considererà la dignità di ciascun popolo una sua scelta, una libertà.
Fra fede e potere, fra sacro e profano, è molto difficile trovare un accordo per far funzionare un ingranaggio che poi darà la felicità.
 Felicità Eterna
Turcke chiama questo nostro momento storico - l'epifania del sacro-
Lo sconvolgente, il sensazionalismo che droga il nostro essere.
Un ritorno all'indietro, al feudalesimo, alle masse ignoranti, impaurite e usate,
nei secoli che noi pensiamo passati.
Un pugno di fumo  per non accorgerci di essere ancora con i ceppi ai piedi
e con le mani sporche ... da Sartre
ogni individuo dovrebbe poter essere libero di sapersi districare nelle trappole svariate delle situazioni che ci chiedono una adesione veloce, diretta, senza dubbi.
Trappole, appunto, da cui fuggire se solo non avessimo negli occhi fumo.






4 commenti:

Unknown ha detto...

Sono d'accordo sul fatto che da semplici dichiarazioni d'intento non si possa giudicare niente e nessuno. Gli eventi e le persone si giudicano sulla base dei fatti, non sulle parole, le quali troppo spesso sono state gridate alle folle come fossero proclami celesti, per rivelarsi successivamente come semplici chiacchiere.

A tutti piacerebbe un Papa "buono", che non facesse distinzioni fra bianchi e neri, guelfi e ghibellini, cattolici e non cattolici, ma che parlasse veramente a tutti di PACE: l'unica cosa che a tutti davvero dovrebbe interessare.

Perché non c'è vero sviluppo intellettuale o morale nella guerra, sia essa materiale o spirituale, combattuta con aerei e carriarmati oppure con le preghiere, formalmente dichiarata o scrupolosamente taciuta.

La guerra C'E', ed è in corso fra il cristianesimo e l'Islam, in tutto il mondo. Su tutta la Terra e da anni ho sempre più netta la sensazione che la Chiesa abbia una paura tremenda che l'Islam possa portarle via fedeli, avanzare anche geograficamente verso territori dove una volta non c'era o, se c'era, era stato cacciato con epurazioni, roghi e inquisizioni.

Devo aver avuto una sorta di preveggenza, qualche settimana fa. Avevo pronosticato (sperato) che il nuovo Papa si sarebbe fatto chiamare Francesco I e che sarebbe venuto da una zona povera del mondo. L'avevo scritto su Facebook e così è stato.
Un caso, certo, ma davvero sono stato felice quando è stato eletto il cardinale argentino, che da "nero" s'è fatto "bianco".

Davvero, anch'io vorrei fidarmi... Anch'io, da non credente quale sono, vorrei finalmente la PACE su tutto la Terra.
Purtroppo, però, non posso impedire a quelle parole pronunciate dallo stesso Papa di risuonare cupamente nella mia testa:

"Chi non prega per Gesù, prega per il Diavolo."

E mi aspetto guerra, non pace.

Litweb ha detto...

grazie, Giuseppe

Anonimo ha detto...

Dalle apparenze si "giudica" e il giudizio è diverso dal "valutare".
Il primo è più istintivo per cui facendo riferimento alla propria cultura, rapidamente si esprime la propria opinione, di solito una o due ipotesi.
Il secondo è più complesso, implica indagini e criticità applicate; spesso mi sono trovato con persone che giudicavano troppo macchinoso e s'affidavano alle certezze del loro insindacabile giudizio, poi diversi di loro li ho visti con altrettanta certezza, rinnegare quanto affermato in un primo tempo e rifarsi il guardaroba di giudizi.

Con il precedente Papa ho applicato una doppia valutazione, una prima serie di ipotesi iniziali di condotta del suo papato, che poi andavo a dare consistenza valutativa mentre svolgeva il suo compito.
Nelle discussioni avute con altre persone, poche a dir la verità anche perché e raro parlarne con chi del Papa non gli frega niente, quindi restano i fideisti e con loro è impraticabile una opinione articolata su diverse ipotesi disposte a raggiera di 360°, i fideisti hanno poche ipotesi di svolgimento del papato e tutte rivolte alla bontà della scelta infallibile del Papa.

Vedremo le scelte di questo Papa, il quale. per semplificare. si trova davanti alcuni argomenti vitali da affrontare.
1) Se l'uomo e il suo stato sociale va bene così com'è, per cui il povero e l'umiliato debba rimanere così, perché tanto avrà in regalo il regno di Dio, (Fantozzi ha però già messo avanti una ipotesi interessante).
2) L'islamismo, diventato la prima religione nel mondo ufficialmente dall'anno scorso, è da affrontarlo con argomentazioni nuove o dovremo prepararci ad imparare il corano.
3)I religiosi, intendo coloro che praticano la fede cattolica (non è propriamente cristiana), continueranno a rimanere chiusi nelle loro case a teorizzare oppure usciranno a praticare (e c'è ne sono parecchi)? (Lasciamo perdere il fallimento di "Comunione e Liberazione" che ha creato più persone "certe" del loro essere che "incerti" operatori del vivere quotidiano.)

ippolita ha detto...

Grazie della riflessione.
Sono consapevole che è l'incerto a operare nel viver quotidiano
e spesso non sappiamo neppure chi siano i nostri coinquilini o conviventi...
Grazie del tuo intervento
Ippolita