Hanno bruciato gli archivi comunali
L’anagrafe e lo stato
civile, la residenza
E hanno inventato un mondo parallelo.
Un mondo senza
Senza nome e cognome, senza età,
senza recapito fisso ma solo un cell
un cell di copertura, da chiudere senza danni.
Hanno soppresso istanze, richieste, conti in banca,
ospedali, dolori e malattie, vecchiaia, rughe e capelli
bianchi
Hanno chiuso i ponti, i segni del passato, vecchi rancori,
lo sguardo di una
moglie, di un marito
e chini sui tasti di un pc inventano un motivo,
uno solo, per non darsi del matto.
Chi sono, chi sono?
Sono i nuovi carbonari.
Nascosti, travestiti, con tante personalità,
giocano il gioco eterno dei rimandi e degli inganni.
Non hanno mai lavorato, stanno rintanati,
oppure si vergognano se fanno l’impiegato
se sono netturbini, guardie giurate
o semplicemente nonni
nonne, a tempo prolungato.
Chissà perché poi restano invischiati
Chissà perché poi non tolgono il mantello
Chissà perché si arrotolano incapaci
In un avvitamento che senso non ne ha.
I nuovi carbonari non tramano riscosse
Non devon liberare l’ Italia dagli austriaci
Non devono preparare sommosse e nuovi proclami
Eppure
Vivono nel terrore che tu possa sapere
Soltanto un indirizzo, che tu possa scoprire
Che sono solo umani, con gambe, culi e seni,
con rughe e con acciacchi, disoccupati, licenziati,
indebitati e stanchi di essere normali
I nuovi carbonari così vogliono restare,
Un nick, solo un nick da incasellare
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