sabato 1 febbraio 2025

Fabrizio Coscia Esercizi d'ammirazione


Esercizi d'ammirazione o piuttosto il racconto autobiografico di un'ossessione, narrato attraverso le vite degli altri. Fabrizio Coscia ci ha abituato a libri come Soli Eravamo, come La bellezza che resta, libri amatissimi dove lui racconta la vita di grandi autori, di grandi artisti da lui, da tutti noi, ammirati. In questa nuova opera letteraria ammiriamo con Fabrizio chi pratica l'arte ma nello stesso tempo è in lotta con il mondo intero per la sua sopravvivenza. Un mondo piccolissimo e ristretto fatto da quei quattro o cinque che dovrebbero sostenere l'artista e invece lo dileggiano. "La sopravvivenza in un mondo che gli rimane estraneo e in cui vive come perenne esilio" scrive Fabrizio nell'introduzione di Suicidi Imperfetti

 Si possono leggere uno alla volta, così come alcuni di questi capitoli sono apparsi negli articoli pubblicati su Pangea. Si possono leggere seguendo i nomi degli artisti ricordati da Fabrizio Coscia nell’indice: David Foster Wallace il primo e per ultima Marina Cvetaeva, scorrendo dall’America alla Russia, scorrendo l’infelicità individuale e l’infelicità collettiva, la grande sofferenza di Cesare Pavese, di Francesca Woodmann.

Attraverso loro, i protagonisti del libro, passano le epoche storiche di ingiustizia e soprusi, la fine dei genitori di Paul Celan, il padre morì in un campo di concentramento, la madre con un colpo di pistola in un campo ucraino. Ogni capitolo ripercorre la vita di artisti “nell’asfittico spazio del destino” per dirla con un verso di una mia amica poetessa. Per ora ne ho letto quattro e intanto ammiro sempre la scrittura di Fabrizio nel suo raccontare amandoli questi autori di un amore smisurato.

Sono scrittori, poeti, attrici come Marilyn Monroe e Jean Seberg, fotografi come Francesca Woodmann o pittori come Rothko, sono artisti esuli, estranei, pur nel successo internazionale.

Porto con me il libro di Fabrizio, tutti i libri di Fabrizio, come amici cari, come un discorso ininterrotto fatto con lui in persona un solo istante, pochi minuti al binario due o tre della Stazione di Lamezia Terme ormai parecchi anni fa. Il dialogo continua e continua l'ammirazione verso i suoi libri, verso la sua persona sempre amatissima nel Regno della Litweb

Ippolita Luzzo


Fabrizio Coscia (Napoli, 1967) è docente, editorialista e critico teatrale del quotidiano «Il Mattino». Ha pubblicato la raccolta di saggi narrativi Soli eravamo e altre storie (ad est dell’equatore, 2015, tradotta in tedesco), La bellezza che resta (Melville Edizioni, 2017, finalista premio Brancati), Dipingere l’invisibile. Sulle tracce di Francis Bacon (Sillabe, 2018), I sentieri delle Ninfe. Nei dintorni del discorso amoroso (Exòrma, 2019), Lo scrivano di Nietzsche (Mattioli 1885, 2019). Per questa collana, che dirige, è autore del volume Nella notte il cane (2021).


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