L’anno di
Alessandro Bozzo- Giornalista
Quando una
negazione afferma e dà coraggio.
Alessandro
si è ucciso nel marzo del 2013, lasciando i suoi scritti, il suo malessere, ed
il suo je accuse verso un giornalismo troppo cattivo. Editori che impongono
cosa scrivere, denunce e minacce, precarietà nei contratti lavorativi.
Un vero
inferno.
Da tutto
questo lui è andato via, ritornando nei suoi amici e colleghi, nei suoi
splendidi familiari, in Don Tommaso Scicchitano.
L’anno di
Alessandro Bozzo Il 2014
Sacro fuoco-
Storie di libertà di stampa, Il libro che viene presentato un po’ dovunque in
Calabria, contiene articoli di giornalisti bravi che continueranno a fare il
lavoro di giornalisti con necessità e ragione, come diceva Leucippo, nel V
Secolo. Il libro parla di Alessandro, delle cose che a lui piacevano, il
tennis, il Canada, non essere un santino da mostrare come garante.
Vado a
memoria eppure emozionata del coraggio che hanno i suoi amici. Fondano questa
estate La Alessandro Editori S.R.L. e creano un giornale, a colori, cartaceo,
un quotidiano, La Provincia di Cosenza, ricordando, nel primo articolo dell’editoriale
di Francesco Graziadio, Derrida, l’inerme.
Colui che non
ha mezzi finanziari, di ricatto, coercitivi per imporre le sue ragioni. Colui che
non può difendersi con le armi usuali dell’insulto, dello sporcare, dello sputo.
Colui che ha solo principi e onestà, dignità e consapevolezza e sa che non bisogna accettare per forza di
adeguarsi e che anche il rifiuto è lotta.
Sa tutto
questo Alessandro, lo sa, e stamattina da lassù mi manda, sorridendo, il suo
anno, per tutti noi che lo amiamo.
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