Ho con Sky telefonate giornaliere per dirimere contratti di utente Sky e nella ultima telefonata mi ritrovo a chiedere ad anonima interlocutrice:- Guardi che io questo contratto l'ho dismesso parecchi mesi fa, quindi è un contratto chiuso, come mi ha già assicurato altra dipendente giorni fa.- risposta sorprendente:- Lei ha chiesto la chiusura del contratto con una raccomandata senza ricevuta di ritorno, quindi tale richiesta non è stata accettata. Per essere accettata lei deve fare richiesta con raccomandata e ricevuta di ritorno. Non ha letto il contratto? Quindi lei deve ancora pagare Gennaio febbraio e Marzo- Sono completamente basita ma andando alla posta e raccontando il fatto ascolto altre disavventure con Sky. Sorella di impiegata aveva mandato raccomandata giusta e a fine mese, però loro ritirarono posta due giorni dopo e le fecero pagare tutto il mese. W Sky che ci porterà una raccomandata per l' aldilà
venerdì 13 marzo 2015
martedì 10 marzo 2015
La seduzione
La seduzione un pezzo del 2010
Si inizia con l’etimologia: sedurre – portare con, sedurre-portare fuori dalla strada usuale.
I due significati, il primo- portare con sé, rivedersi nell'altro- è il significato positivo, vivificante, lo scompiglio dell’immaginazione
per raggiungere l’immaginazione dell’altro, condividerla, specchiandosi, appunto.
Il secondo significato- portare fuori, trascinare l’altro di
qua e di là per il gusto di vederlo alla nostra mercé- questa è la seduzione
negativa che a volte può fare impazzire.
Anche la persona più forte, più capace può lasciarsi
irretire, anche la persona più dignitosa può perdere la testa.
Migliaia di
libri parlano di questo. Io questo aspetto vivificante nella seduzione che non
porta a niente, dovrò studiarlo meglio. Così come dovrò studiare meglio questo
incantamento del tasto, del parlare con un tasto come se stessi parlando con un
uomo.
Il tasto che seduce
Il marito di Mariella undici,
dodici anni fa, pigiava e ripigiava i tasti del computer. Lavora-diceva la
moglie ai tre figli, a noi amiche-lavora-
Non capivamo noi,
allora l’ossessione, la malia, che possa nascere da un tasto. Quando lui decise
di andare a vedere chi ci fosse dietro quel tasto il matrimonio era già
finito.
A lui la quotidianità
non piaceva più, banale! A lui i figli erano estranei, la seduzione di un tasto
era una sirena troppo ammaliatrice per resistere.
Ecco la seduzione
mortale-il canto delle sirene induceva i compagni di Ulisse a precipitarsi in
mare, ed Ulisse che volle ascoltare dovette ancorarsi con solidi funi per non
morirne.
Rino allora non disse tutto questo, partì, ritornò, la moglie
perdonò, ma la realtà ora gli sembrava pesante. Se ne andò.
Divorziarono, la
mia amica si risposò ma ha sempre nel cuore quell'uomo perso anche a se stesso, ne ha sempre il dispiacere.
Non si può vivere senza sogni, senza fantasia, senza un
immaginario che insaporisca le nostre giornate, ma dopo il sogno dopo la
fantasia, che felicità poter parlarne con un nostro caro, mano in mano, come si
usava una volta ed ora non più!!
La seduzione vitale è erotizzante, reale, creativa, non
distrugge l’individuo ma innalza le sue capacità, nello slancio di vederci nell'altro al meglio delle nostre qualità diventiamo più belli più forti più
giovani.
In questo strano mondo contemporaneo però i corpi non esistono più, se non come merce, il portafoglio è più seduttivo di un bacio, la vanità è successo, la seduzione un gioco. Io, fuori tempo, continuo ad affermare il valore di una seduzione altra, di un abbraccio, di un’ora a guardare il
tramonto, di respirare il respiro di un uomo reale e non virtuale. Una seduzione che faccia vivere
Ippolita Luzzo
sabato 7 marzo 2015
La cortesia di Lella Costa al Geometra
La cortesia
di Lella Costa al Geometra
Le
donne, i cavalier, l’arme, gli amori, le cortesie, le audaci imprese io canto.
Comincia così Massimo Isabella, studente del
Liceo Classico di Lamezia, e continua a recitare le audaci imprese.
Audace impresa è ostinarsi a vivere in un
mondo ostile ed insensato per le donne e i cavalier, l’arme, gli amori, le
Cortesie.
La cortesia evoca un
mondo antico, regole indiscusse, attenzione e rispetto, soprattutto rispetto.
Un testo di tutto rispetto quello di Ariosto e
di Lella Costa, il canto verso umanità tutta, vessata da ignobili atti.
Fra questi ignobili anche gli amori, una delle
gesta più nobili.
cantiamoli
gli Amori delle donne che sono infiniti e inauditi e incomprensibili e
infelici. Soprattutto infelici. Massimo li enumera vivendoli nel gesto. Masochisti, psicosomatici, autolesionisti. Omo,
etero, bi. Poli orientati: materni, coniugali, collettivi, orfici e dionisiaci,
romantici e lascivi a cantare la vita delle donne, a scandire la storia delle
donne.
Hanno scelto
testi e canzoni che avrei scelto anche io, stamattina, i bravissimi ragazzi del Liceo Classico, frequentanti il laboratorio teatrale di PierPaolo Bonaccurso ed io applaudo felice.
Le
canzoni: La canzone dell’amore cieco o della vanità di De Andrè, Mi sei scoppiato dentro al
cuore di Mina.
Le poesie.
Lentamente muore di Martha Medeiros… e poi il monologo di Giulietta di Shakespeare, Grey's
Anatomy, le sorelle Fontana, il successo nella moda.
Il gioco
dell’imitazione, scrivo io. I modelli da dare ai ragazzi tutti per cucire un abito
dignitoso.
Il teatro e
la scena tra le sedie di una scuola permettono un dire alto, una gestualità
vera contro l’appiccicaticcio e il mieloso conformismo di una festa che non lo
è per nessuno.
Il canto
della bravura dei ragazzi in scena, la scelta di testi a noi cari, il continuo
canto nel canto eterno della nostra essenza personale mi ritrova a cantare sui tasti neri di un Pc il mio applauso a Caffè Cadmo, che laboratorio di tutto questo è. Cadmo e Armonia
Ho un piede bellissimo
Quando scrivevo stupidaggini più sceme feci poi calendario con i miei piedi
Ho un piede bellissimo
7 giugno 2012-06-07
-Posso dirti una cosa? farfuglia imbarazzato il mio osteopata, un pomeriggio di primo autunno.
Dimmi- lo incoraggio io, sdraiata e spogliata sul lettino
dove settimanalmente io mi adagio per
essere rimessa a posto e ricomposta dalle sue mani come una Guernica di
Picasso nelle mani di Tiziano.
Lui somiglia a Tiziano, almeno come lo immagino io,
rinascimentale, riccioli chiari, occhi verdi, un bel sorriso.
Un bravissimo osteopata, padre di tre figli.
Allora, cosa vuoi dirmi?- io
Non vorrei essere frainteso- continua lui e si ferma.
-Ma dai- sbuffo io- sono anni che ci conosciamo!
E lui, rosso in viso: Hai piedi bellissimi, i più bei piedi
che io abbia mai visto in vita mia. E sì che ne vedo piedi! Ma tu hai un piede
perfetto.Vedi l’incavo? Vedi? È un capolavoro d’ingegneria!
Rido senza ritegno: solo il piede,eh?
E lui ancora più imbarazzato:- No, che c’entra, lo sai, ma
vedi, il tuo piede è un’opera d’arte!
Sarà un feticista,domando, macché non lo è, è solo un
ammiratore dei miei piedi.
Nel calendario che farò nel duemila e trentatré il piede
sarà in copertina
Le unghie solo curate e passate con la base.
Odio le unghie smaltate, mi sembrano oscene. Oh papà parlo
come te!
Un piede senza calli e senza duroni, incremato e senza peli.
Effettivamente ho proprio un bel piede!
Chi mi succhierà l’alluce, come la duchessa di Kent,
languidamente sdraiata sulla sabbia del mare?
La selezione sarà implacabile
Astenersi i non interessati e i non bellissimi, intelligentissimi,
simpaticissimi
Ahahah… molto erotico, vero?
Meglio di A? censura!
Meglio
giovedì 5 marzo 2015
Lorenzo Marone- I due maroni che ci siamo fatti
Farsi due maroni così è un modo di dire per esprimere noia abissale.
Questa sera, benché Lina tentasse respirazione bocca a bocca, massaggio cardiaco e puntura di adrenalina, l'autore restava senza vita.
Nulla da fare. Si può scrivere un capolavoro, un libro meraviglioso, così ti avrebbe cantato Modugno insieme con Sabrina, ma poi... il presentare l'oggetto del tuo talento implica altra abilità. La vivacità.
Lo hai confessato da subito:- Cesare sono io- hai detto- il vecchio in realtà sono io- ci hai svelato -quindi mi è stato facile raccontarvi miei passaggi, mie non scelte fino al momento in cui ho scelto-
Incuriosita ho aspettato altre rivelazioni, ma non c'era più nulla da capire, con De Gregori te lo canto, c'era solo quella scelta.
Lina tentava di spostare, di aggiungere immagini, un maratoneta che corre, come quella famosa gazzella che ogni mattina in Africa deve fuggire più veloce del leone, tentava immagini e ricordi filosofici di una felicità inseguita in Platone e mai raggiunta sul filo del traguardo nella vita di ognuno, iniziata con un urlo, ma l'urlo si soffocava nella tua dimessa oratoria di avvocato che si rifiuta ad ascoltatrici attente, adoranti.
Sarà certamente lo stile di Lorenzo Marone, sommesso, quasi soporifero nel dire, che poi a cascata gorgoglierà nel romanzo come la pioggia argentina di marzo? Sicuramente, altrimenti non capirei tanto successo. Che dice che dice la pioggerellina di marzo che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto? Canta la pioggia, scende la pioggia ma che fa? Ci trasforma e tutti felici diventeremo, perché La Legge del Desiderio, di Muccino, questo dice insieme a te. La felicità ààà, basta volerla, anzi sceglierla.
Questa sera, benché Lina tentasse respirazione bocca a bocca, massaggio cardiaco e puntura di adrenalina, l'autore restava senza vita.
Nulla da fare. Si può scrivere un capolavoro, un libro meraviglioso, così ti avrebbe cantato Modugno insieme con Sabrina, ma poi... il presentare l'oggetto del tuo talento implica altra abilità. La vivacità.
Lo hai confessato da subito:- Cesare sono io- hai detto- il vecchio in realtà sono io- ci hai svelato -quindi mi è stato facile raccontarvi miei passaggi, mie non scelte fino al momento in cui ho scelto-
Incuriosita ho aspettato altre rivelazioni, ma non c'era più nulla da capire, con De Gregori te lo canto, c'era solo quella scelta.
Lina tentava di spostare, di aggiungere immagini, un maratoneta che corre, come quella famosa gazzella che ogni mattina in Africa deve fuggire più veloce del leone, tentava immagini e ricordi filosofici di una felicità inseguita in Platone e mai raggiunta sul filo del traguardo nella vita di ognuno, iniziata con un urlo, ma l'urlo si soffocava nella tua dimessa oratoria di avvocato che si rifiuta ad ascoltatrici attente, adoranti.
Sarà certamente lo stile di Lorenzo Marone, sommesso, quasi soporifero nel dire, che poi a cascata gorgoglierà nel romanzo come la pioggia argentina di marzo? Sicuramente, altrimenti non capirei tanto successo. Che dice che dice la pioggerellina di marzo che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto? Canta la pioggia, scende la pioggia ma che fa? Ci trasforma e tutti felici diventeremo, perché La Legge del Desiderio, di Muccino, questo dice insieme a te. La felicità ààà, basta volerla, anzi sceglierla.
mercoledì 4 marzo 2015
Marco Peano: La somma che tu fai.-Un peana per Peano
Caro Marco Peano, io non ti conosco, io non so chi sei, so che hai cancellato di colpo i sogni miei...
Ero da mia mamma, domenica a pranzo, e dal telegiornale, di rai due o rai uno, mi appari tu, in intervista.
Tu che dici una cosa assurda.
La Memoria somma le cose buone e le cose cattive...
Che fa? Che fa?- Somma, stai dicendo.
Quindi sommiamo tutto, e nel sommare, gli addendi, cambiando di posto, danno sempre la stessa somma.
Scusa tanto se posso intervenire e invitarti a scegliere, a selezionare, come ogni giorno fa la nostra memoria.
Sarà solo la mia a selezionare con un principio che non conosco?
Quindi tanto per restare in tema:
Come si scrive un racconto? Si prende una madre che muore, si trafiggono i cuori dei lettori, si scrive l'invenzione di una madre che va via, senza fermo immagine e poi
e poi un peana sarà
Ora però so di te molto di più: Marco Peano,nato a
Torino nel 1979, si occupa di narrativa
italiana per la casa editrice Einaudi. Tiene
laboratori di scrittura narrativa presso la Scuola
Holden. Insieme a Giorgio Vasta è curatore
di Esor-dire, una manifestazione dedicata alle
scritture esordienti.
Quindi come direbbero a Carosello:- Con quella
bocca puoi dire ciò che vuoi
Anzi con quelle mani puoi scrivere e scrivere che
tutti vorremmo quella moviola per fermare
immagine e arrotolare una pellicola che non è più.
Con la stima immensa verso chi già è una somma di
tanto.
Io e la mia mamma non sommiamo, non avendo
niente da sommare.
Possiamo guardarci e stare vicino nella costrizione
del quotidiano.
Ero da mia mamma, domenica a pranzo, e dal telegiornale, di rai due o rai uno, mi appari tu, in intervista.
Tu che dici una cosa assurda.
La Memoria somma le cose buone e le cose cattive...
Che fa? Che fa?- Somma, stai dicendo.
Quindi sommiamo tutto, e nel sommare, gli addendi, cambiando di posto, danno sempre la stessa somma.
Scusa tanto se posso intervenire e invitarti a scegliere, a selezionare, come ogni giorno fa la nostra memoria.
Sarà solo la mia a selezionare con un principio che non conosco?
Quindi tanto per restare in tema:
Come si scrive un racconto? Si prende una madre che muore, si trafiggono i cuori dei lettori, si scrive l'invenzione di una madre che va via, senza fermo immagine e poi
e poi un peana sarà
Ora però so di te molto di più: Marco Peano,nato a
Torino nel 1979, si occupa di narrativa
italiana per la casa editrice Einaudi. Tiene
laboratori di scrittura narrativa presso la Scuola
Holden. Insieme a Giorgio Vasta è curatore
di Esor-dire, una manifestazione dedicata alle
scritture esordienti.
Quindi come direbbero a Carosello:- Con quella
bocca puoi dire ciò che vuoi
Anzi con quelle mani puoi scrivere e scrivere che
tutti vorremmo quella moviola per fermare
immagine e arrotolare una pellicola che non è più.
Con la stima immensa verso chi già è una somma di
tanto.
Io e la mia mamma non sommiamo, non avendo
niente da sommare.
Possiamo guardarci e stare vicino nella costrizione
del quotidiano.
venerdì 27 febbraio 2015
Blu Cavolfiore di Maria Caterina Prezioso
Blu Cavolfiore in caratteri
grandi
“ Gli esseri umani si muovono
sempre e solo a causa di una idea, di un pensiero, anche se solo sotto forma di
istinto.”
“Partendo da Abramo”, sto
leggendo nella prefazione “noi eseguiamo ogni nostro movimento, perché mossi da
qualcosa, che nella nostra mente ci sveglia, ci interroga, ci allarma, non ci
dà tregua”
In un istante sappiamo tutto.
L’autrice è di origine ebraica come Abramo e Mosè, Blu Cavolfiore non
risponderà alle domande topiche ed ormai scontate del Chi, Da dove e Dove, ma
si chiederà il perché di ogni cosa, nel dubbio che qualcosa sfugga. Una bussola,
mi sta dicendo Gian Stefano Mandrino che cura la prefazione, fra due esseri, un mistificatore ed uno
sopravvissuto in fuga.
Cara Maria Caterina Prezioso, mi sembra di
conoscerti.
Si comincia così partendo da dodici anni fa, da quando hai iniziato a scrivere questo, e
mi sembra molto interessante il lavorio che ci sarà stato “Non ho la pretesa di svegliare coscienze sopite,
ma ho assunto l’assurdo diritto di mobilitare un popolo in fuga.” Un compito
civile, di civiltà. Due personaggi:
Jacob un sopravvissuto e Jurek un mistificatore.
Jacob: “C’è sempre un quasi,
dove il mediatico regna, dove i nuovi signori feudatari, quando gli è permesso,
ci sguazzano dentro”
Inizia una partita” Veloce, abbandoniamo le carte,
da ora in poi si gioca con i dadi.” Si comincia con Harrison, dal suo romanzo
il film I sopravvissuti e Berto “Il male oscuro” nel 1987 e nel frattempo siamo nell'ufficio Brevetti americano. Questi dichiara con una
ordinanza che tutti gli organismi viventi pluricellulari, ivi compresi animali,
sono brevettabili.
Continuo a leggere, mangio
fetta di pane ai cereali, pane di un forno locale, venduto presso
fruttivendolo, e vi spalmo ricotta prodotta, in zona, da caseificio di cui mi
fido. Non dovrebbero, nessuno di questi, essere prodotti mistificati.
Pia
Illusione.
Sono di ritorno da assicurazione che mi chiede
750 euro, sei mesi, per Panda viola, la
mia. Ad una signora, prima di me, al banco, vengono fatte le condoglianze. Morto suo figlio
di 27 anni per leucemia fulminante. Qui diffuso modo di morire. Quando io
chiesi al direttore generale della Sanità se esistesse un registro tumori per
la Calabria lui disse: Certamente,- e poi aggiunse- cara signora siamo nella
media nazionale!-
Continuo a leggere con negli
occhi il Film “ Le meraviglie” quando le api muoiono avvelenate per prodotto
che il consorzio ha dato al contadino.
Il Consorzio. Provengo da una
famiglia di coltivatori diretti e so come tutto il veleno fatto agli alberi
venisse chiamato ”medicina”
Facciamo la medicina alla
frutta, dicevano ed aggiungevano a casa, se non la facciamo nessuno comprerà
frutta con macchia. Uno strazio. Ci avveleniamo avvelenando. La fine del mondo
sarà. Augurandoci che sia veloce, oppure che si trovi il volano per invertire e
sterzare. Continuo a non voler vedere più intorno a me il mondo di fuori eppure tutto mi arriva a
casa, ora sotto forma di tua invettiva, di tua ricerca, Maria Caterina, una
ricerca attenta, da studiosa responsabile che crede, come me, unico luogo sia
la scuola.
Iniziare dai banchi, dal luogo dove si può parlare di
inginocchiatoi, di singoli, di esseri.
ADHD: una volta venne lo scrittore
Carofiglio e ci raccontò che lui era uno alunno irrequieto, ora, aggiunse
sorridendo, mi avrebbero diagnosticato la sindrome adhd e mi avrebbero dato il
Ritalin. Terribile cosa. Ribelliamoci. In questa partita a scacchi non ci
saranno vincitori
Film Trashed, mi viene in mente con i suoi orrori
L'uomo intelligente risolve i
problemi. L'uomo saggio li evita". da Einstein
Intanto le due memorie, la
ebrea e la napoletana, il popolo che ha fatto il patto con Dio, e il popolo che
ha fatto patto con il destino, sembrano essersi preservate.
Cosa si è salvato ancora?
II PARTE
Continuo
a leggere di esseri umani impazziti ed egoisti, continuo a
leggere
su storie terribili che insegnavo a scuola, a piccole dosi, perché,
se il veleno devediventare antidoto, noi
dobbiamo prenderne pochissimo.
“Pwca
il folletto, esce dal bosco dove ha seminato le reti del sonno e le reti
del
solletico ed anche le reti del riso lungo.
Pwca
aspetta il forestiero che dovrà passare dal bosco.”
Qui
sono proprio a scuola con loro “Il Popolo di Seattle nasce nel 1999
durante una Conferenza dei Ministri, durante
il WTO.” Il movimento conia uno slogan, puoi leggere, puoi pensare, puoi intuire che
un altro mondo è possibile
“E allora Pwca piange vicino perché non è stato
possibile e non sarà possibilesenza spargere neanche una goccia di sangue,
neanche
una goccia del tuo sangue.”
III PARTE
Blu Cavolfiore
Stranissima
cosa intanto succede. Abito a pochi chilometri da Maida,
la mia proprietà è nel comune di Maida, una
mia amica è di Maida e suppongodi conoscere cosa succederà a Novi ligure.
“Mi
piace pensare” invece termina questa storia ingurgitata troppo in fretta, scritta
in tempi lunghi, ma che dà l’idea di essere scritta in pochissimi giorni,giorni
di rabbia e di stupore, giorni di maturità.
Intanto
che litigo col formato word del pc, intanto che sedimento il troppo
dire
e raccontare fra due contendenti che si accorgono del non contendersi,
intanto
che il digiuno poté su…
Blu
cavolfiore mi sembra una denuncia, e come tutte le denunce deve
porsi dei limiti per non espandere troppo il
luogo finendo per esaurirlo.
Restringere
per colpire, se colpir si vuole.
Nel
seppellimento di Santa Lucia del Caravaggio più la scena si amplifica,
più
lei resta sola.
Lo
stesso straniamento che prende leggendo questo Blu, colorato da una
mente
troppo appassionata per aver il distacco dalla tela. Solo con pochissimo
distacco riuscirà a fare nel blu dipinto di blu
un volare più blu
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