mercoledì 15 agosto 2018

La Noia di Ferragosto

Da Moravia La Noia "La noia, per me, è propriamente una specie di insufficienza o inadeguatezza o scarsità della realtà... Il sentimento della noia nasce in me da quello di un'assurdità della realtà, come ho detto, insufficiente ossia incapace di persuadermi della propria effettiva esistenza." 
La noia è la mancanza di rapporti con le cose, la noia è percepire con chiarezza l'incomunicabilità fra le persone. 
Allargando dalla sfera dei rapporti fra i sessi a quella sociale il possesso della realtà ci sfugge proprio quando ci illudiamo di averlo posseduto, come in un rapporto amoroso. Il protagonista delLa Noia si incaponisce in uno sterile rapporto nemmeno amoroso ed entra in una dipendenza quando vorrebbe conferma dal suo oggetto amoroso "Così pensai, poteva darsi che io l'avessi posseduta davvero, posseduta a fondo, posseduta senza margini di autonomia e di mistero. Ma io non potevo averne coscienza, né dunque goderne; del possesso, a quanto sembrava, poteva esserne consapevole soltanto chi era posseduto, non chi possedeva" 
Rifletto su queste frasi di Moravia, rifletto per darmi chiarimento sui rapporti non posseduti, sui rapporti fra fantasmi e robot, abitanti il circondario della mia terra natia. Allargando quindi il concetto di noia all'incomunicabilità, al non rivedersi e rivederli, al non ascolto, e mi sembra una analisi perfetta di giorni e anni passeggiati e parcheggiati nella piana ostile di Sant'Eufemia, d'altronde una piana bonificata perché malsana. 
L'ho sempre sentita ostile e malsana questa mia città, con abitanti mai posseduti, proprio perché chi possiede sensibilità e desiderio di riconoscere ed essere riconosciuto viene isolato.
La noia non è solo una peculiarità del ferragosto, ma una conferma di questa scarsa esistenza delle cose, di una realtà appena sfocata intorno. 
Ippolita Luzzo 
  

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