Neri
Marcorè: Latin Lover
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
dal libro
"Mappa del nuovo mondo" di Derek Walcott
Mi seduce
così, alla fine, con la poesia.
Rassegna
Sabato del Villaggio a Lamezia terme.
Teatro Grandinetti esaurito, eheh, già
dalle 17,00, ed io guardo con preoccupazione ed irritazione crescente la folla
invadere ogni superficie calpestabile ed ostruire pericolosamente ogni
possibile via di fuga.
E se ci fosse una scossa?-Domando a mio
vicino, allarmata.
Lui, serafico, mi fa:- Non ci pensi.- E davanti al mio
sconcerto aggiunge:- La cultura attira.-
Così inizio
a prendere appunti su una passione che dà una strana luce negli occhi, un Neri Marcorè bimbo che canta le canzoncine
dello Zecchino d’oro e poi adolescente imitare i suoi professori. Nel Novanta
la svolta. Partecipa come concorrente ad uno show “Stasera mi butto” e vince.
In
seguito con Raffaella Carrà sarà scritturato per un anno. Ricomincio da due.
Lo guardo
mentre si dà una grattatina alla coscia, al fianco, al polpaccio, sul naso, mentre si tocca la barba, come se lo
studiassi ed ora anche lui sta dicendo che studia un gesto, che ha una
intuizione, che sia la chiave di lettura della voce e del testo del personaggio
da imitare. Gasparri, Casini, Alberto Angela. Di lui dice che lo sorprese come
potesse spacciare qualsiasi cosa per antica. Di come gesticolasse per costruire
quasi l’oggetto di cui stava parlando. Un modo affettuoso di avvicinarsi agli
individui con le loro debolezze, con le loro stranezze. Si porta tutto in
tasca, lui, come me, come tutti. Ci portiamo Gaber e Luporini, i monologhi del
Signor G, ci portiamo Gigi Proietti, e De Gregori. Sul palco una chitarra e lui
ci canta Cardiologia. Dell’amore non si butta niente.
La curiosità lo
attira verso tutto ciò che non conosce.
Il nuovo, lo
sconosciuto non lo spaventa, lo attira e poi vuole provarsi a fare. La sfida a
testarsi in ambiti diversi. Attore, Presentatore, Cantante, Imitatore, in
ordine sparso.
La luce che
illumina i suoi occhi, la luce che tutti possediamo, sta dicendo, si chiama
curiosità, orizzontale, a strisce grigie e blu, come i calzini.
Mi innamoro,
alla fine, anche dei calzini di Marcorè e normale non sono neppure io, come non
lo è nemmeno lui, così sta ora confessando sul palco. Perché voler imitare gli altri, ride, normale non è. Siamo alla fine e
prende in mano i libri. I nostri libri. Quante lacrime abbiamo fatto su I
Ragazzi della via Paal, quante volte abbiamo letto Siddharta, e L’amore al
tempo del colera, Florentino e Fermina,
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale, e poi
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.
Neri
Marcorè: Latin Lover
Nella tasca
ti porteremo
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