Il romanzo
storico di Santo Gioffrè a Lamezia
“ Inizia
con grande affresco di battaglia nei pressi di Seminara 1503
Calabria
Spagnola dopo la parentesi aragonese”
Parla
Francesco Bevilacqua ed io prendo appunti, in sintonia con suo fluire.
Questo
romanzo vi sorprenderà per lo stile del linguaggio
“ Con
che linguaggio lo scrive? Barocco, quasi contorto, ricco, come se fossimo in
quel tempo lì”
Com'è giusto
che sia, asserisco anche io, fra me e me.
Dopo grande
affresco storico su battaglia che viene studiata nelle Accademie Militari perché
attuata con una tecnica nuova e sorprendente, il romanzo passa alla storia individuale di Consalvo e del suo daimon.
Consalvo, il
condottiero, Consalvo vincitore ma ammalato è soccorso da Carlotta che lo cura
e lo salva.
I due
diventano amanti in uno scambio sensuale che farà di Consalvo un uomo nuovo.
Lui un goto, diverrà romano, ed insieme un uomo del rinascimento. Carlotta pacifica
Consalvo all'umanesimo.
Intanto, nel
grande sacco, nella grande cornice degli avvenimenti mondiali: Isabella e Ferdinando bruciano gli eretici
arrivano i soldi dall'America in Spagna e
nasce colonialismo
Francesco
Bevilacqua ha portato una valigia di libri, il suo trolley personale ed estrae
un libro dopo l’altro, per dirci cosa sia e cosa vuol dire romanzo storico e a
cosa serva se non a dare ad ognuno il ritorno ad Itaca, al nostro paese, alle radici.
Incomincia da Enrico de Martino e dal villaggio che
devi avere e che puoi avere solo se lo conosci, se lo vedi, se lo narri.
Come Santo Gioffrè genius loci di
Seminara: il custode
che
narra, regalandoci con la narrazione gli occhi per vedere i nostri luoghi.
Nella poesia
che unisce: ora Francesco sta leggendo dei versi di Rilke, che dedica a Santo
Gioffrè “Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte;
soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine,
per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente.”
Provvisoriamente
lasciamo un luogo per ritornarvi
E qui mi
fermo sulla ultima considerazione di Francesco sul potere che corrode, fa diventare stupidi le persone non forti, non abbarbicate ad una personalità
costruita con sapienza, la sola ad offrire questa unica verità: Il potere è un
servizio.
Quando
comincia a parlare Santo Gioffrè sui tempi indolenti della scrittura, sui
personaggi da lui amati e studiati, Leonzio Pilato, il primo umanista, Artemisia
Sanchez, storia ispirata ad una storia vera della Calabria di fine ‘700, la
Madonna nera di Seminara…
Quando parla
lui smetto di scrivere
Seguendo simboli
e significati, regni costruiti con violenza, barbarie, e ricostruiti, unificati sotto la grande potenza di una immagine sacra, la
Madonna; Madonna che da bianca diventa
nera, nella rinascita e nella luce delle beatitudini di San Luca.
Nella
commistione di un potere che ha avuto bisogno, per regnare, del sacro, mi fermo.
Sul regno
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