martedì 17 febbraio 2015

amico immaginario



  
L’amico immaginario
I bambini  nei loro  primi giochi costruiscono un amico immaginario. La mamma li sente parlare, domanda e loro rispondono di  essere insieme a Mario, Giovanni, di essere insieme ad un amico. Poi si diventava adulti, una volta, e si scordava l’amico  dei giochi fantastici. Una volta  le tappe dell’auxologia erano stabili. Ho studiato psicologia dell’età evolutiva -trenta e lode – Ho vinto un concorso per l’insegnamento, ho partecipato  a seminari sull’argomento. Una volta si diventava adulti. Quando ancora non esisteva il cellulare, il computer, internet. Noi eravamo adolescenti, giovani. Lo spartiacque fra il prima e il dopo credo che siano stati gli anni novanta. Venti anni. Gli anni dei puntini sospensivi. Gli anni della metamorfosi.  Nella metamorfosi un giovane di nome Lucio vuole trasformarsi in uccello per poter volare ma per una sostituzione si trasforma in asino. Un asino sempre uomo. Quante peripezie! Credeva di volare e non vola. Apuleio dove sei stato, cosa hai fatto mai, -dimmi -cosa vuol dire essere un uomo  ormai! Ma quante braccia ti hanno stretto tu lo sai per diventare quel che sei!  Oh non importa tanto tu non me lo dirai !Siamo arrivati al canticchiare davanti un bancone di un supermercato, alla posta, facendo il pieno al distributore di benzina, scribacchiando qua e là pensieri in libertà. Apuleio  fu accusato di aver sedotto e derubato la moglie ricca ereditiera, dopo averla incantata con un filtro magico. Lui fece una brillantissima difesa di se stesso  al processo… ed ebbe l’assoluzione, come  lui tutti gli uomini vengono assolti dalla stessa accusa. . La seduzione -un giro- un gorgo appunto. Ma che bello!
 Apuleio come Platone –che bello.! La seduzione, il momento della freccia che scocca, il momento senza coscienza, simbolico, il mistero e la trasfigurazione in tutti noi che brancoliamo nelle nebbie di un mondo che va. Che va che va che va Ma dove va?


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