Il sud è niente morire
Il meridione sotto la cappa
del silenzio. Il sud é niente, Il corpo é bianco, diafano, la pelle copre.
L'acqua ti bagna. l'ossigeno nel mare sale su in alto, il buio dell'acqua ed il
lento movimento della cinepresa. Il tempo del male é un tempo lungo, il tempo
del sospetto, dell'attesa. Il mare. Preferisco il rumore del mare-Mimmo
Calopresti. Sulla pelle bianca dell'adolescente Grazia e del coetaneo Carmelo
il colore di una storia d'amore impalpabile nata da scontri e cementata con la
fiducia nella musica. Come Pif- La mafia
uccide solo d'estate- come lui Fabio Mollo, salta la trasversale
disperazione dei singoli con la scena dell'abbraccio di totale affettuosità fra
due innocenti, dalla pelle candida. Personaggi minimali tutti, piagati da una
sorte inesorabile. Una grande storia su un lutto, sull'incuria del sud in tutte
le sue sfaccettature, dai particolari più sciocchi, i bagni di luoghi pubblici
senza carta igienica, senza tovagliette, università non collegata a ferrovia,
ad un ambiente vituperato disprezzato, non finito. Tutto incompleto,
inservibile, difficile. Eppure da tutto questo può nascere un fiore... sui
monti di pietra... ahahah basta andare via, studiare, diventare bravi e vincere
fuori con grande competenza tecnica, puntuale scelta dei tempi, rumori, silenzi
e luci del sud.
Il sud non ha luce, ha solo
accecante fulgore, ha livide mattine e puzzolente afe. Tutto l'incompleto che è
in noi suona una musica dissonante che Fabio porta in tutto il mondo come il
grido dell'orgoglio di Quasimodo, Alle fronde dei salici, Lamento per il
sud, il manifesto del partito di quelli che sono diversi per studio e passione
dal silenzioso ignorante di troppi soprusi
Nessun commento:
Posta un commento