domenica 26 gennaio 2014

a proposito di sputi: La Sublimazione scrissi nel 2010




La sublimazione, in chimica, è un passaggio di stato, dallo stato solido a quello gassoso, senza passare per lo stato liquido.
Di solito i corpi attraversano i tre stadi, ma in particolare condizione di pressione, al variare della temperatura, si può passare  direttamente dal solido a quello aeriforme.
Questa caratteristica in chimica viene usata per purificare le sostanze, che lasceranno le impurità come residuo nella camera della sublimazione.
In psicologia viene chiamato così il meccanismo che sposta verso una attività positiva le pulsioni aggressive e sessuali dell’uomo. Quindi l’arte, la letteratura, la musica, meglio di una coltellata, di un pugno, di uno sputo in faccia realizzano e gratificano chi li fa sublimando, appunto.
Sublime, dal latino sub limus, sotto obliquo, che sale obliquamente, oppure sub limen  che sale sotto la soglia.
Estetica del sublime correlato e contrapposta a quello del bello. L’orrendo che affascina-la natura tempestosa-il titanic che affonda-il terremoto-ho tanto pianto-forte emozione-sublime!
Quello che causa dolore-panico-che agisce in modo da portare terrore-angoscia-inadeguatezza- sublime!
Ho sempre vissuto nel sublime io, non sono per mezze tinte, per le fasi di transizione per passaggi indolori.
Veramente avrei sempre desiderato il giusto mezzo, le quotidiane banalità, la quiete, la calma, il tran tran, fiduciosa e rasserenante. Avrei tanto desiderato programmare vacanze, scegliere regali per Natale, addobbare casa, ricevere amici sorridenti e benevoli con i quali parlare del tempo e della moda, gustare ricette nuove e commentare svagatamente l’importanza o meno di un ingrediente in quel momento.
Non è stato così.
Ho sperimentato la sublimazione, dove manca il passaggio dallo stato solido allo stato liquido.
Nel sublime, nel salire così in alto, manca la fase intermedia, via in alto, verso il gassoso, senza lacci, senza ricordi, senza prima, senza poi, senza infanzia senza niente.
Il sublime poi genera questa sensazione di sperdimento, di estatica e dolorosa contemplazione di come sia stato possibile e la consapevolezza della distanza insuperabile che separa il soggetto dall'oggetto.
Contemporaneamente nel passaggio di stato sublimante, i residui, le impurità si adageranno come una coltre di cenere sul terreno abitato del passato.

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