La signora
Rosetta di Tiziana Sferruggia.
Nata elegante: «C’è chi nasce bella, c’è chi
nasce intelligente, e io elegante sono nata». Nella Litweb
Così approda
sul mio pc La Signora Rosetta, protagonista indiscussa del racconto,- e chi
potrebbe discutere con lei?-
Una storia
cantata come su una piazza di un tempo.
“Il cantastorie
è una figura della letteratura orale, un artista di strada che si spostava
nelle piazze e raccontava con il canto una storia, sia antica, sia riferita a fatti e avvenimenti
contemporanei. Le storie narrate entravano a far parte del bagaglio culturale
collettivo di una comunità.
I
cantastorie accompagnavano la "Cantata" con uno strumento.
Si aiutavano
con un cartellone su cui veniva raffigurata la storia, descritta nelle
principali scene. La loro opera veniva remunerata con le offerte degli
spettatori o con la vendita di foglietti volanti, su cui era descritta la vicenda.” Da wikipedia, più o meno.
Mi sembra
quasi di vedere Tiziana, con bacchetta in mano, indicare le tavole del dramma di
una esistenza ‘ngumata, un cervellino esilarante se non fosse terribilmente
esistente.
Nelle scene ho visto parecchie donne di mia conoscenza, fra parenti e affini, sorridendo
di loro.
Ridicolo
sarebbe infatti quel vivere proteso ad un unico e monotono progetto, un freddo salto di status fra statue
sociali, imbalsamate.
Tutto raccontato con Stile
ridente, appunto.
Linguaggio fabulista come se narrasse mia nonna da giovane.
Mi diverte. Vi propongo alcuni spezzoni:
Linguaggio fabulista come se narrasse mia nonna da giovane.
Mi diverte. Vi propongo alcuni spezzoni:
Il caro buon don Vito una volta: «Cara
Rosetta, il sapiente Salomone ha detto che “Il sapere porta con sé il dolore e
la ragione è fonte di tormento”», ma lei non aveva creduto, ma lei non aveva
capito. Ora credeva, ora capiva.
Una ballata. La prosa scivola in poesia mentre la cantastorie di paese scende al secondo quadro. Indica infatti il passaggio
di stato.
In versi
“Adesso
erano una famiglia finalmente normale, potevano litigare, sputarsi in faccia
tutta l’acredine, tutto il livore che erano stati sempre prudentemente taciuti,
smistati altrove, dimenticati, ma comunque sempre sotto traccia, striscianti,
se solo si scavava un po’ nella polvere”
La storia si
snoda seguendo la famiglia tradizionale amata e difesa dalle Sentinelle in
piedi nei loro raduni silenziosi in lettura.
Manderemo
loro questo libro, segnalato con menzione speciale al Premio Calvino. Bravo
Calvino.
Pomeriggio
di domenica quattro gennaio 2015 passato
con Rosetta che ora, trovatasi un fidanzato, mi ha lasciato cenare da sola,
vero Tiziana?
Io non ci credo che queste donne possano mai
soggiacere all’imperium dei sensi!
Ahah«Rosetta mia, un pocu, un pocu, anchi magari un’anticchia, antipaticulidda, sempri lo sei stata! Pareva sempri chi sintèvi fetu, da comu ti muvèvi, scutènnuti tutta, allargannu li narici e trattinennu lu respiru. Nessunu lu sapi ‘ffari, sulu tu, sulu tu, figghia mia» detto da mamma sua! Verità fu.
Ahah«Rosetta mia, un pocu, un pocu, anchi magari un’anticchia, antipaticulidda, sempri lo sei stata! Pareva sempri chi sintèvi fetu, da comu ti muvèvi, scutènnuti tutta, allargannu li narici e trattinennu lu respiru. Nessunu lu sapi ‘ffari, sulu tu, sulu tu, figghia mia» detto da mamma sua! Verità fu.