sabato 12 luglio 2014

la dignità della solitudine


La dignità della solitudine

Ho popolato il mio tavolo di voi
ho fatto colazione pranzo e cena
chiacchierando con voi
e
fuori
poi
ho continuato a chiedermi di voi
senza però chiedervi niente
non si sfugge
al nostro destino
però si può
sicuramente
raggirarlo.
Una solitudine come destino
io l'ho presa in giro con un libro in mano,
con lo schermo di un pc
con un foglio bianco
che mi chiede
-Come stai?-




La convivenza silenziosa invecchia

Il silenzio amplifica i suoni.
La cialda del caffè nella Lavazza  Blue deflagra
sboom
cade giù e io aspetto che diventi rosso il tondo per girare e ... e  bermi il nero e schiumoso ristretto.
Lui è sul divano, dorme.
Di giorno si dorme.
Il silenzio ora è rotto dai tasti
un rumore inquietante, anche i tasti deflagrano, risuonano cupi in un martellare inchiodante e inutile.
Spariti i tempi di quando il pigiare era una vera comunicazione,
 le tante e le molte delusioni hanno reciso il suono umano 
 lasciando i tasti a risuonare da soli un'eco lontana.
Il tavolo è ingombro di fogli, qui
in cucina nessuno
lo specchio del bagno rimanda una ruga che non possedevo

Ippolita Luzzo a Cropani- 5 Agosto 2013 festivaletteratura 

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