Tabularasa
oltre il pregiudizio universale
Sui cieli di
Reggio oltre il pregiudizio universale
Il film che
mi porto nella testa.
Vittorio De
Sica gira a Napoli nel 1961 il film Il Giudizio Universale
Alle 18:00
inizia il giudizio universale-ale-ale-ale... Il film inizia con le parole
scandite da un vocione che si mescola tra i nuvoloni di pioggia su
una Napoli tra lo stupore e la
semi-indifferenza e termina con un Dio
che cede a chi nega l'evidenza, il giudizio diventa un diluvio e
sulle note di una dolce ninnananna antirazzista che scalda i cuori di tutto il
mondo, esplode un tripudio di suoni e colori che sancisce l'avvento del sole.
Gay pride.
Quando ho
letto il titolo di Tabularasa, di questa sera, in testa ho avuto lo stesso
vocione del film che tonante diceva .- questa sera inizia il pregiudizio
universale!
Marchiati
Marchiati
Via tutti i
pregiudizi locali, sui Calabresi testa dura e scarpe grosse, via tutti i
pregiudizi su un marchio di omertosità e di falsità che appartiene a tutti i
paesi del mondo, compreso il nostro, via al pregiudizio di genere, di razza, di
altezza, di odore, di età, gli Hutu e i Tsuti nel Ruanda si fecero guerra per nasi diversi,
pregiudizi su etnie diverse,
carcere immediato a chi punta il dito contro, che io poi sarei per editto!
Si mozzi quel dito!
Abbiamo
lasciato sui cieli di Praga il fumo che sale, cantava Guccini, una speranza sui
cieli di Praga, certo anche la pace viene irrisa da sempre e sembra sia lei il
pregiudizio più grande,
Sembra che
tutto debba andare in fumo
Ma non
questa sera
sui nostri cieli canteranno domani i cori e il
sorriso di una Reggio che va oltre il pregiudizio e universale tende la mano a
tutti i diversi che siamo tra noi.
.
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