Leggo e mi
commuovo. Mi trovo gli occhi pieni di lacrime e mi do della cretina dicendomi
che è solo un romanzo.
Non mi
succede da moltissimo tempo di piangere commossa. Anche il protagonista sta
piangendo
"Nessun
gioco di prestigio era riuscito. Perciò, a questo punto l’unica cosa confortante a cui pensare era che… in linea di
massima"
" Il mondo
sarebbe per noi irriconoscibile se mancassero sei, sette persone. Solo sei,
sette, sui miliardi che siamo"
Sei o sette
con i quali ci intratteniamo su banalità del quotidiano:- Puoi ridarmi la
chiave della macchina? Hai perso di nuovo il telecomando? Non potresti smettere
di ripetermi le stesse cose e smettere di criticare ogni cosa io faccia?-"
Sembra, nel
leggere, sentire un coro di singole unità che cantano il Prologo, su una scena, in stanze tutte per noi, nelle stanze di case, tante case, con ripetitori
accesi sulle onde di una radio famiglia, radio conviventi, radio amici, radio ascolto.it
"Di quanti
luoghi e ore dispone un figlio, per parlare a sua madre?"
Due persone,
di qualsiasi sia la natura del legame, hanno in ostaggio molte cose l’una dell’altra.
Molte cose che non sono oggetti.
Molte cose che non si possono scrivere, non si
sanno scrivere.
Non si devono scrivere.
Solo la letterarietà rende possibile la trasposizione del racconto, con i suoi tempi.
Il tempo che
sedimenta e cambia tutto, il tempo che comincia a correre strano, poi si
cresce, non si cresce, in effetti.
Dovete
eravate tutti di Paolo Di Paolo si trova in biblioteca, donazione di Gianni e
Graziella Riga.
Graziella Riga, professoressa di latino e greco al Liceo classico di Lamezia Terme e deputata per il PCI, forse unica donna deputata. fino ad allora, nel mio paese. Sono morti entrambi, fratello e sorella. Soli.
Graziella Riga, professoressa di latino e greco al Liceo classico di Lamezia Terme e deputata per il PCI, forse unica donna deputata. fino ad allora, nel mio paese. Sono morti entrambi, fratello e sorella. Soli.
Lei è stata
trovata dalla donna delle pulizie sulla poltrona, seduta davanti la TV.
Nelle grandi
e vuote case rimaste dopo che soffiò a lungo il
vento del deserto.
Dove eravate
tutti:- "Cosa devo vedere? Com'è crudele mettersi a scrivere della vita degli
altri" perché scriviamo sempre cose che non abbiamo raccontato a nessuno. "Per
questo si chiamano segreti, sono le cose segrete che uno affida all'altro senza
pensarci troppo" in un patto di fiducia
" Quando
mostra uno strano segno sul polpaccio e spiega che storia c’è dietro"
questa cosa mi è successa davvero, un amico caro nel mostrare il polpaccio, dove stava tatuato un cuore rosso grondante sangue e nel raccontare la storia del segno, ha aggiunto:- Non lo direte a nessuno, vero?-
Non posso restituire questo libro in biblioteca, me lo ricomprerò.
Non posso restituire questo libro in biblioteca, me lo ricomprerò.
Lo tengo da giorni e giorni accanto a me e
staccarmi mi addolora. Un libro amico mio è. Mi succede raramente ormai.
Paolo Di Paolo
mi assomiglia ed abita nella stessa casa
ideale dei riferimenti che portiamo in
testa.