Florindo Rubbettino all’Uniter sulla filiera del libro ci parla di come, nel mondo editoriale, invece di guardare sempre al fatto che si siano creati dei colossi come il gruppo Mondadori, sia più da pensare su come la distribuzione dei libri sia tutta o quasi in mano a Messaggerie del Gruppo Spagnol. Una distribuzione perfetta, però sempre una concentrazione in un unico distributore. Ha parlato della realtà delle librerie di catena, La Feltrinelli, La Mondadori, La Giunti, il gruppo Spagnol, tutte librerie che danno, ovvio, grande spazio ai prodotti delle loro case editrici. La Rubbettino e le altre case editrici devono trovare lo spazio in questa realtà difficile e lo possono fare lavorando nelle mancanze, nei vuoti lasciati da un mercato così strutturato.
La Rubbettino si è distinta e ha coltivato i suoi rapporti con le università calabresi, con la ricerca e la valorizzazione degli autori più interessanti di un territorio così complesso come la Calabria. Nelle varie collane presenti in catalogo ha Calabria Letteraria, legata un tempo alla rivista Calabria Letteraria ora edita da Città del Sole, ed in questa collana confluiscono la maggior parte degli autori locali. Nel marchio principale troviamo invece i Lou Palanca, un collettivo di studiosi, fra cui Nicola Fiorita, Valerio De Nardo, Fabio Cuzzola, Maura Ranieri, che si sono fatti apprezzare con Blocco 52, con Ti ho vista che ridevi ed ora con A schema libero. Ci sono Gioacchino Criaco e Mimmo Gangemi, continua Rubbettino, nel citare autori a me molto cari, sempre letti e seguiti, e con grande affetto mi ritrovo nelle parole del presidente dell’Uniter che ricorda il papà di Florindo, Rosario Rubbettino, all'inizio della sua avventura quando aveva ancora una tipografia a Soveria Mannelli, nel ricordare con ammirazione la storia di una casa editrice rimasta nel luogo dove è nata, in un comune a ottocento metri sul livello del mare, un comune montano con difficoltà di collegamenti. Eppure la sfida di restare è riuscita e ora la Rubbettino rappresenta la più grande realtà editoriale della Calabria. Si è parlato di come ora siamo di fronte ad una rivoluzione epocale, di come il computer e internet stiano trasformando l’approccio alla scrittura e alla lettura, di come sembra sia possibile che a scrivere sia un computer. Un vero ribaltamento in atto. Eppure, nonostante queste trasformazioni, ci sarà sempre bisogno di un libro come amico, come compagno. Un libro vivo, con un suo destino. Nel destino dei vari libri dimenticati e poi riscoperti, rifiutati e poi acclamati, Florindo Rubbettino trova la sorpresa, quella caratteristica umana che non tutto si può prevedere e che rende la nostra vita non una macchina. La lezione di Florindo Rubbettino ha dato diversi spunti per gli interventi e ha lasciato in tutti noi l’amore immutato verso i libri veri
Ippolita Luzzo
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