Ciò che non muta 23 dicembre 2011
Ciò che non muta nel continuo fluire.
Certamente non muta il nostro continuo
incessante interrogarci sul perché e sul per come le cose siano andate proprio
in quel modo invece che in un altro,
sul perché ci troviamo ora su questa
strada che sembra non vada da nessuna parte. Come mai ci siamo finiti?
Un interrogarci lungo, continuo,
stupito, con lo stesso identico stupore che da piccoli avevamo davanti ogni
nostra scoperta.
Ma guarda! non vedi? ma com'è possibile? com'è stato possibile? ed ora siam qui, come ci sono arrivata? come ci siamo arrivati?
Ciò che non muta, non muta da secoli, da
sempre, è il dialogo interiore con noi stessi, teorizzato e scritto dai
nostri filosofi, da Socrate, vero? Conosci te stesso, ed i sofisti borbottavano
già allora- Ma cosa vuoi conoscere tu? porta pazienza, sappiamo noi bene che
non è possibile!- Nessuno li ascoltò
mai.
Riprese
Platone a parlarci d’amore, a riportare idee, il mito, nella caverna
stavano gli uomini, la conoscenza era solo illusione, vedevano lì, riflessi sui
muri, ombre vaghe e loro prendevano per vero quel che vedevano… esattamente
perfettamente come facciamo ora... prendiamo per vero un sogno un legame
un’amicizia una notizia del telegiornale! Ma siamo matti!
Ciò che non muta nel continuo fluire son proprio gli inganni,
le fregature di chi si fida, di chi ci crede, di chi non sta sempre sul chi
vive, attenta, pronta a schivare i colpi anche del suo più caro fratello, di
un’amica, di un prossimo prossimo soltanto a parole.
Anche questo non muta, così disse Hobbes- Homo homini lupus- Lui lo diceva con
grande affetto, senza voler proprio infierire, solo per dire- capito questo, poi,
certo, noi possiamo parlarci, possiamo poetare, dipingere, cantare ed anche
pregare perché non siamo lupi veri, siamo esseri umani… siamo meglio dei lupi, siamo
peggio dei lupi, i lupi non hanno le nostre vette, nel bene e nel male, non
hanno la fantasia...
Anche questa non muta nel continuo fluire e noi tutti sogniamo un mondo
migliore, un anno nuovo e tante promesse e noi tutti diciamo:- Domani chissà
come sarà il nostro domani? Sicuro più bello, più roseo, perché la speranza non
muore non ci abbandona mai
Ed anche essa non muta nel continuo fluire
Sarà per questo che ogni anno noi sempre più belli, sempre più giovani, sempre più convinti di essere
giusti, brindiamo felici all'anno nuovo, pensando, erroneamente, di brindare al
nuovo mentre stiamo solo festeggiando ciò che non muta nel nostro stupore, la gioia infinita di
esserci ancora, di essere indenni ai fuochi incrociati degli ultimi giorni di
un anno passato