"Questa era la mia vendetta contro il sistema: prendere gli scarti dei colossi, e farli diventare stelle. Gli scarti, sì, quegli scarti alla riscossa di cui aveva parlato Tondelli a proposito degli under 25. Ma oggi l'intera editoria si rivolge ai giovani esordienti, gli scarti editoriali non sono più loro. Gli scarti oggi sono gli over 65, gli anziani senza mappe sul presente di cui nessuno sa più cosa farsene."
Mi piace cominciare con la testimonianza di Giulio Milani che nel 2009 esce con la raccolta "Over Age. Apocalittici e disappropriati" grazie alla quale scopre autori come Roberto Pusiol, Elio Lanteri.
Mi piace cominciare con "Scenità" il primo volume di un progetto visionario di Canalini, sempre nel 2009, con collaborazioni come i Wu Ming, Fabrizio Gatti, Vanni Santoni. Mi piace cominciare con la visionaria vita di Massimo Canalini nella letteratura, vivendo idee, facendole vivere, vivendo nei libri. Mi piace cominciare col 2009 perché è un anno importante anche per me che dopo una vita di onorato silenzio scopro i siti letterari, Neteditor, La Recherche, ed inizio a scrivere sul computer dopo aver strappato tutti i fogli scritti in precedenza. Bannata da Neteditor nel 2012 Bruno Corino mi apre il blog Il regno della Litweb e da lì condivido lo stesso slancio di chi fa editoria, di chi scrive, di chi ama i libri.
Tutto si trasforma velocemente in quegli anni, Giulio Milani racconta con entusiasmo travolgente, con un ritmo avvolgente, sembra un ballo, gli anni dal 2009 al 2013 e fa nascere Transeuropa e poi il TRanseuropa Discovery Tour! Un vero e proprio camper che partirà il 2017 ad Agosto, con incontri in piazza, in biblioteca, con i libri dietro, con le figlie e fra momenti di panico poi risolti e viaggio folle si va si va perché la letteratura è ricerca.
Guardo con immensa tristezza la fotografia della libreria "La pecora elettrica" di Centocelle, due volte bruciata e chiusa nel 2020, dove Giulio Milani tiene un laboratorio di scrittura e mi sembra sempre inane il nostro resistere a questi vorticosi cambi di significato impressi sulle nostre esistenze, dal libro al cinema, all'arte, alla musica.
Noi spettatori ci ribelliamo, resistiamo, e Giulio Milani inventa, inventa un nuovo regime letterario, "La realtà possibile"-
Massimo Canalini vedeva in questi ultimi decenni una immersione nella paraletteratura, una letteratura senza passato e senza complessità, libri senza forma, una indifferenza stilistica segno dei tempi. Tempi senza coraggio, tempi ignavi, dico io dal mio luogo di periferia dove guardo la critica letteraria adulante il fenomeno di mercato, dove vedo blogger farsi carriere televisive e giornalistiche sul plauso conforme.
Massimo Canalini pubblica per Cattedrale Libri sulla traccia antica di il Lavoro Editoriale, un ritorno alle origini perché si deve sempre tornare indietro per prendere la rincorsa, come gli atleti ed intanto io mi porto dietro dappertutto questo libro amatissimo, la nostra Cattedrale di Carta
“Scrivere non è altro che un tradimento. Pensi di avvicinarti a ciò che ami - una persona, un’idea, un sentimento - e invece bang, lo imprigioni, lo blocchi su carta neanche fosse una farfalla infilzata da uno spillo. L’amore, la passione, l’emozione? Morti, stecchiti. Fissi per sempre su quella pagina gelida. Vuoi raccontare qualcosa? Bene, preparati ad ammazzarlo, perché scrivere è spesso il bacio della morte. La scrittura è uno strumento letale: ti promette vita eterna, ma in realtà spegne la fiamma nel momento stesso in cui la racconti”
Su “Fenomelogia dell’abbandono” Pier Vittorio Tondelli in conferenza ad Ancona nel 1982 invitato da Canalini, Mangani, Montanari. “Parlare di una cosa significa molte volte farla morire” La differenza fra noi la fa proprio il gusto che ci fa scegliere alcune letture invece di altre. Da sempre. Scegliamo cosa leggere e nello stesso tempo scegliamo chi essere. Stare qui per me ha un significato di scelta, scelgo di volta in volta cosa sia per me più vicino al mio vivere e mi ritrovo poi vicini di letture, di stima e di ammirazione persone come Canalini, il visionario editore, ma molto altro, raccontato da Giulio Milani.
Un racconto vivente, pagine vive di avvenimenti risalenti agli anni ottanta e di cui io devo proprio riprendere ancora i giorni e gli anni, anni in cui Canalini, mio coetaneo, trovava la strada di una editoria libera da pregiudizi.
Giulio Milani diventerà il suo discepolo, quasi, prediletto e daranno vita a Transeuropa, con libri veri. Faccio sempre la distinzione fra libri veri, creati con passione, e libri oggetto, libri falsi, anche carucci, bellini, che vendono moltissimo ma falsi. Falsi perché non liberatori, non liberano un bel niente. Basterà invece leggere una pagina di Codice Canalini per sentirsi liberi, per capire cosa sia Il lavoro editoriale, per capire cosa è stata la storia dell’editoria, per capire come sia stato possibile vivere e scrivere pur nelle maglie delle strettoie del commercio. Fra chi crea e chi vende ci dovrebbe essere quella fiducia che vediamo vitale nelle pagine di questo libro che ci commuove per la sua testimonianza viva. Grazie moltissime a chi come Giulio continua a tenere in vita la voglia di resistere.
Ippolita Luzzo
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