Sono tredici i racconti presenti, una raccolta di racconti scritti da Giovanni Battista Menzani per la Casa Editrice LiberAria.
La medusa a fine pagina nuota nel mare della buona letteratura e dona il titolo alla collana curata da Alessandra Minervini.
Il barattolo Bormioli racchiude un uomo sottovuoto, nudo e ben pettinato, appena uscito dal barbiere, con una leggera cifosi o lordosi della colonna vertebrale.
Tutto si lega infatti al prima racconto sul barbiere e poi agli altri racconti in cui quel "Comportati da uomo" più che un imperativo diventa una possibilità fra le altre. Se puoi, se vuoi, se lo sai, e leggendo i tredici racconti scritti con abilita finissima, scritti con il piacere di sorprendere, ci interroghiamo sul nostro imperfetto stare nelle cose, nelle situazioni.
Forse sono fatta strana, forse è un modo per far uscire via la disperazione ma io rido in situazioni in cui la maggior parte delle persone non ride e non rido invece di quelle dove tutti gli altri ridono. Ho letto dunque questo delizioso libro di Giovanni Battista Menzani ridendo. Ridendo con la consapevolezza che non si potrebbe ridere ma ridendo col gesto liberatorio della lettura intelligente. Racconti di un verismo crudo benché al limite del visionario, racconti diversi ma con personaggi possibili, con uomini e donne conosciute. Già, perché dopo che avrete letto Comportati da uomo voi abiterete quelle strade e quel villaggio vacanze, dove io manderei felicissima molti miei conoscenti durante le vacanze di Natale. Il libro è bellissimo, bellissimo e bellissimo.
"Tu rovini sempre tutto" mi ricorda una vacanza che fece un mio conoscente, ricco e annoiato, con la sua famiglia, presso un villaggio di mare spartano, perché "così mi disse" aveva sentito la semplicità. Mi sono molto divertita e nello stesso tempo intristita di questa coppia, in un villaggio vacanze che imita un campo di concentramento per far provare ad annoiati esseri cosa possa voler dire stare in un campo.
Ma ciò per loro è solo un gioco come un gioco era la semplicità per quel mio conoscente. Per alcuni la vita è veramente un gioco, per altri una tragedia, per altri ancora abiezione e dolore.
"Il dolore degli altri" altro racconto di Giovanni Battista Menzani, ci spiega chiaro che il dolore degli altri non ci interessa "Costruiamo, insieme al prossimo, un grande Progetto di Liberazione dai Sensi di Colpa. è qualcosa di cui andare fieri." Noi in effetti non possiamo che annuire. Quante volte abbiamo detto di non essere colpevoli, di non poter risolvere tutto il male del mondo? D'altronde non si balla e non si mangia, anche in prossimità di uno Tsunami, su una nave crociera?
"La strada che attraversa la pianura" ci attraversa da capo a piedi, tagliandoci in due, ci attraversa e ci fa a pezzi, così come fa a pezzi la solidarietà, la verità, il giornalismo e i fatti acconciati e sistemati per essere pubblicati, sempre al servizio di un qualche sporco gioco.
"Vedove" Sono in tanti come la protagonista di questo racconto, sono in tanti ad aver taciuto, ed ora che si può appendere al muro un video di un marito morto, la vedova trova il coraggio di non voler più quella presenza.
Leggendo faremo il tifo quasi come allo stadio, i racconti sono trascinanti e veri, meritano moltissimi lettori e moltissimi applausi dal regno della Litweb
Ippolita Luzzo
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