martedì 30 ottobre 2018

"Pensiero e poesia", "Proiezioni" Martin Heidegger e Marco Luppi

"La natura poetica del pensiero è ancora/ avvolta nell'ombra./ Ove essa si manifesta/ assomiglia per lungo tempo all'utopia/ di un pensiero semipoetico./ Ma il poetare pensante è, in verità,/ la topologia dell'essere./ Essa gli indica il villaggio/ ove dimora la sua essenza."dai versi di Heidegger riportati in prosa da me, cambia il modulo scritto, la camminata delle parole sul foglio, e camminando esse si dispongono in un distico iniziale, una terzina interna e due distici finaliDa Heidegger Pensiero e Poesia

"E così sia
 sicario il pensiero/ dove vale tutto/ e tutto il contrario/ minimo comune/ denominatore/ il punto d'arrivo/ e di non ritorno/ vicino allo zero" Da Marco Luppi Proiezioni, riporto in prosa due terzine e un distico centrale.
Mi piace questa camminata fra metriche e pensiero, fra prosa e proiezioni nel segno e nella mano di una poesia che ci accompagna nel silenzio del pensiero che si pensa.  
La poesia 
quando càpita/ e quando capita/ si scrive/ e si legge/ al buio./ Da soli./ In silenzio." 
Continuo a vederli parlare insieme mentre "Con più di due facce Chi scrive,/ lascia il tempo che trova./ Chi legge,/ trova il tempo che lascia./ Di conversazione in conversazione/ di parole medaglie al disonore." Marco Luppi continua nel suo e mi sembra che Heidegger sia d'accordo :"Tre pericoli incombono sul pensiero./ La vicinanza del poeta che canta è il pericolo buono,/ il pericolo salutare. Quello che è cattivo con rabbia, e quindi il più tagliente,/ è lo stesso pensare. Egli è costretto a pensare contro sé/ stesso, e ciò solo di rado è in suo potere/.Il pericolo cattivo e che per questo reca confusione,/ è il fare filosofia. 
Proprio nell'incontro di questi due libri che si sono conosciuti qui, nel regno della Litweb, avviene la passeggiata di Martin Heidegger e Marco Luppi, passeggiata sospesa e immaginaria, immaginata da me, quasi con me fra loro a prendere appunti. In fondo i libri si possono leggere anche in questo modo, facendoli parlare tra di loro e mi conferma infatti ora Heidegger:" Sentiero e sospensione, piccolo ponte in bilico e leggenda si incontrano in uno stesso cammino. Incamminati,e mancanza e domanda sopporta lungo il tuo solo sentiero." 
Seguiamo quindi le "Proiezioni" di Marco Luppi e non smettiamo di cercare. Una volta io scrissi che l'amico o l'amico era la nostra proiezione, ora non lo scriverei più, vista la distanza fra noi e gli amici.Ciò che mi rende ilare nello scrivere di poeti e filosofi è il mio stare di lato, poggiarmi i libri accanto e veder animare come la girandola sulla copertina di Heidegger, come la spirale, veder giungere il rosso intenso di Marco Luppi, veder animare il pensiero di un soliloquio universale dedicato allo stupore che esista per parlarsi, e voglio dirvelo con Heidegger:" La parola del pensiero dimorerebbe tranquilla nella sua essenza soltanto se divenisse incapace di dire ciò che deve rimanere non detto." e ancora "Mai, e in lingua alcuna, ciò che è parlato è tutt'uno con ciò che è detto"  stupore dell'inespresso sarà.  
Ippolita Luzzo  

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