giovedì 3 agosto 2017

Clara Cerri: Lettere fra l'erba e Dodici posti dove non volevo andare

Clara Cerri è nata e vive a Roma, ha studiato ebraico e lingue orientali antiche. Ha studiato musica classica e jazz e fa parte come cantante di diverse formazioni musicali. Ha pubblicato alcuni racconti sul web  e in antologie come I piccoli e i grandi, Cocktail e Lunapark. Dodici posti dove non volevo andare (ed. Lettere Animate), il suo libro di esordio nella narrativa, ha vinto nel 2015 il I Premio letterario Amarganta. Si occupa di promozione editoriale e di eventi culturali per il Circolo letterario Bel-Ami.

Parleremo delle Lettere tra l'erba con Clara Cerri domani, intanto oggi ripropongo un mio pezzo del 2015

SABATO 10 OTTOBRE 2015
Dodici posti dove non volevo andare- Clara Cerri
Sinossi a modo mio


Dodici Posti dove non volevo andare
L'americano stanco
 Tutti gli incontri che un uomo può fare, diceva, tutta l'amicizia che può dare, tutta la musica che canta, tutte le parti di felicità che può strappare alla vita, sono cose preziose. Non si misurano e non si pesano. Se si è fortunati, si ricordano.

Via Margutta (1956)
l'idea che precede l'opera d'arte e che è pura INTUIZIONE. Solo e solamente l'intuizione conduce alla creazione artistica. Ad essa fa seguito l'ISPIRAZIONE, cioè il pensiero che interpreta l'opera e gli conferisce un significato concettuale e rappresentativo, estrinsecato nel titolo. Intuizione, ispirazione e titolo sono le tre marche irrinunciabili dell'oggetto artistico, sia dipinto che scolpito… “e scritto.”

La zanzara (1967/1993)
Mortal cosa son io, fattura umana
Tutto mi turba, un soffio sol mi abbatte
Il Tempo, che mi crea, quel mi combatte
(C. Monteverdi - G. Badoaro, Il ritorno di Ulisse in Patria, 1640)
Evviva.
Ci sono momenti della vita in cui tutte le energie sono impegnate nella sopravvivenza. Quando si arriva a dire: "Questo è come morire", non è più questione di aspettative di felicità e di vita migliore, che potrebbero essere puerili. Basta che smetta presto quella cosa che è come morire.

L'attraversamento della notte (2012)
Noi pittori si pigliamo licentia
che si pigliano i poeti et i matti
(Paolo Veronese, 1528-1588)

Intermezzo (1978) e poi Contraltare
“L’ordalia” ingoio e arriva
L’indulgenza
E poi “a che serve sapere che forse c'era un triclinio? Come farsi un impero per conto proprio. A che servono le conoscenze che non  diventano patrimonio di tutti?”

E ha continuato a dirlo, 'Tu sei come me', tutto il tempo".
Gli occhi di Clara brillano. "Fantastico. Io non credo che si possa dire qualcosa di più bello a chi si ama". Il verbo amare mi colpisce allo stomaco.
A chi cerca cose nuove è promessa un’eterna primavera.
"Lascia stare Clemente Alessandrino”
Aspetto da un momento all'altro che si prendano la mano sul tavolino di marmo e facciano un miracolo, quello che hanno chiesto senza volerlo per tutti questi anni. Il finale che ci aspettiamo da tutte le storie, che il disamore sia solo incomprensione, che si arrivi alla spiegazione che basta a spazzare via tutti gli ostacoli.


Non è per questo che si canta e si scrive musica, perché chi ascolta quei suoni si senta amato? Perché si senta toccato con tenerezza da quella mano che tanti anni fa, con tanto coraggio, si è tesa in avanti? Sembra una briciola caduta dal banchetto del mondo ma forse è quel conoscerci cui tendiamo invano per tutta la vita, noi che siamo sazi, anche quando ci lasciamo dietro le nostre storie perché qualcuno le legga e immagini un finale diverso dalla sconfitta. Infilo la mano nella borsa, sento il duro della copertina sotto le dita. Io non sono più capace di immaginare quel finale, ma qualcun altro potrebbe. Senza guardare cosa faccio, prendo il quaderno e lo appoggio al davanzale di una finestra. E mi allontano.
Ippolita Luzzo 


Dodici posti dove non volevo andare (ed. Lettere Animate)
Una raccolta di racconti che si legge come un romanzo. La storia sopra le righe di una famiglia romana dagli anni ’50 a oggi, attraverso le sfide e le perdite della vita, con la guida dell’amore per la musica e per l’arte e di una tenace capacità di resistenza. I tre personaggi principali della vicenda incarnano tre generazioni in successione: William, un cantante americano depresso e deluso, che cerca nella musica e in Roma la consolazione per il suo fallimento; Clara che ricorda il passato e scruta negli animi mentre vive una vita che avrebbe voluto diversa, il giovane pittore Roy che viene abbandonato da tutti i suoi amori tranne che da quello per Roma. Un’ironia partecipe guida l’intreccio delle storie fin dove si intravede una pace possibile, quella del perdono. Tutti sono assolti, generazione dopo generazione, e dopo i tre giorni di tenebre viene un giorno come tutti gli altri.

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