venerdì 29 gennaio 2016

Tante donne. Vittoria De Marco Veneziano



Ci si incontra nella vita in tanti luoghi, in circostanze diverse, e quel che era l'usuale conoscersi col vicino, col collega, con il parente o amico, ora attraversa i tasti e, con più facilità e con maggiore responsabilità, ci si incontra nella vita in altri  luoghi che non sono più le piazze del nostro paese ma la piazza grande del virtuale, e soprattutto la piazza della volontà.
Così gli incontri diventano magiche coincidenze, che sassolino dopo sassolino, scrive uno scrittore da me molto amato, segnano la via per il ritorno. 
Incontro è stasera  con "Tante Donne", con il libro e con la persona che lo ha scritto, con le sue storie, con la bella opportunità che avremo di ascoltare Vittoria De Marco Veneziano.
Il libro raccoglie trenta biografie, l'autrice sceglie, e nella scelta emerge forte il messaggio che vuol dare a tutti. 
Che è poi quello che ci unisce e quello che ci portiamo in tasca. Tutte. 
Dalle Gelsominaie di Milazzo che raccoglievano i fiori di gelsomino intorno alle tre del mattino fino al sorgere del sole, con i piedi scalzi, ed immersi nel fango fino alla caviglia, la schiena curva, esposta all'umidità della notte, e con i figli appesi nelle ceste tra le piante, siamo nel 1946, siamo sempre nel 1946, 25 lire per un chilogrammo di fiori raccolti. Primo sciopero per aver aumento di salario e condizioni più umane. Credo che queste condizioni, taciute e in altre piantagioni, siano ancora purtroppo fra noi. Vero? E poi Las Mariposas, vissute nella Repubblica Dominicana, paladine per la lotta della liberazione dalla dittatura ed uccise nel 1960 dai sicari di Trujillo, il dittatore che fu, a sua volta assassinato nel 1961.
Dalle ingiustizie storiche e sociali alle traversie della vita potremmo raccogliere tante storie, anche nel nostro tempo, nella nostra piana
Potremo poi raccogliere le mancanze individuali, la storia di Rosetta Rota, di Gianna Beretta Mollo, di Mariannina Coffa. Nelle mancanze del circostante...
E dopo il raccolto ecco il messaggio di Vittoria  
Viva La Vida, dedicato a Frida.
" Quando le traversie della vita non consentono di sfuggire al dolore è tuttavia possibile elaborarlo, a condizione che esso possa essere individuato. E proprio da questo tentativo che, sovente, nasce la poiesi dell'essere umano. La capacità di andare oltre se stessi, trovare un'armonia estetica che emerge dalle proprie dolorose vicende"
Viva La vita con le sue mancanze, con i suoi affanni, viva la vita se sapremo esserne degni. Con responsabilità, rispetto e volontà. 
Questo ci dicono le donne di Vittoria, questo stasera ci dirà lei, con il coraggio ed il sorriso di aver trasformato il dolore in ricchezza, la sofferenza in entusiasmo.
Questo lei stasera ci donerà, nel dono al quale ognuno di noi è chiamata: Il dono della vita
Il dono che  non è solo generare, particolare condizione fisica, bensì generare, dare alla vita il rispetto per la vita stessa.


   

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