sabato 31 ottobre 2015

Crocifisso Dentello Finché dura la colpa


Comincia così
" Febbraio 1998
Talvolta, rapito da una macabra immaginazione, contemplo di buttarmi dalla finestra della mia stanza per sperimentare l’ebbrezza della caduta nel vuoto, l’impatto sull'asfalto, i gemiti dei passanti.
Nessuna sofferta vocazione di un gesto estremo. Solo una via di fuga dalla noia, una ricreazione mentale con la quale spezzare la routine."


Crocifisso Dentello Finché dura la colpa       di leggere
Aggiungo io di leggere al titolo del primo  libro di Crocifisso Dentello perché questo mi sembra il significato più bello di tutto il suo scrivere, la colpa di leggere, leggere tanto, leggere sempre e vivere per leggere.
Poi ad un certo punto della vita del lettore avviene il passaggio e con rispetto, devozione, si scrive quasi per omaggio ai nostri scrittori, nel suo caso a Pier Paolo Pasolini del quale, proprio in questi giorni, ricade anniversario della sua morte, quaranta anni dal 2 novembre del 1975.
Crocifisso Dentello, che io ho conosciuto su Facebook ai tempi in cui ero Lo Stile della Litweb e lui Andrea Dentello, ama la letteratura, dialoga con i libri, scrive un suo originale ritorno sulla strada del foglio, delle parole amate. 
Nel farmi il grande onore di poter leggere in anteprima il suo “Finché Dura la colpa”, in uscita il 26 novembre per la casa editrice Gaffi,  voglio ricordare cosa ha detto  tempo fa del suo racconto Renzo Paris, scrittore e critico di scuola pasoliniana: «Dentello ha scritto un romanzo bellissimo dentro il filone dei personaggi inetti e nauseati del Novecento, da Svevo a Tozzi, da Sartre a Salinger» e  Andrea Carraro, autore di Il branco : «Ho letto il romanzo ancora inedito di Crocifisso Dentello e mi è piaciuto molto. Sarebbe bello che venisse pubblicato»
Ora il libro è pronto, sarà in libreria il 26 novembre e farò allora un evviva alla mia maniera, con quello che mi sono conservata del nostro essere lettori e fratelli. Io pure ho concezione animistica della lettura.
La mia vita è un lungo martirio di cellulosa: le pagine dei romanzi letti, i ritagli di giornale, i fogli riempiti con la mia calligrafia spigolosa. Una metastasi di caratteri neri in corpo 11 che mi sono rifluiti come macchie scure sotto la pelle, come globuli infetti nelle vene, come sacche di liquami oleosi negli organi.
La mia vita è proprio fragile e precaria come l’altare di carta cui mi sono immolato. Un semplice strappo può lacerarla per sempre. Uno scoppio di fiamma può bruciarla per sempre." riporto da lui
Leggo e  mi è piaciuto il senso di benessere che provavo nel leggere un italiano curato, una lingua rispettata, una cura del tempi e della scelta dei termini, la pulizia con cui veniva raccontata la storia, nessun discorso arzigogolato, tutto veramente ben argomentato.
Aspettare ad un binario morto. Era questa la frase adolescenziale che caricata di nero campeggiava sulle prime pagine di un mio  diario scolastico. Stava lì ad indicare quell'inerzia e quel momento in cui ogni persona si sarà trovata negli anni della scuola. Poi aspettando aspettando il tempo finisce e anche se il treno non passerà chi aspetta avrà per forza trovato il modo per trascorrere l'attesa con un libro in mano "Ecco che, contravvenendo a un tabù pressoché inviolato, tiro fuori i fantasmi della mia infanzia falcidiata, il sentimento inconfessabile di sentirmi rintoccare nelle viscere l’eco della dolorosa virata impressa alle nostre vite."
Libriamoci con Crocifisso.  Altra immagine ricorrente in molti è il disagio, lo stare senza agio in un luogo dove bisognerebbe viverci. Una sensazione più diffusa di quanto si creda che ben gestita può produrre arte e scrittura. Librandosi, appunto, via dalla morta gora
Evviva Crocifisso Dentello. Scrittore vuol dire colui che scrive. Uno che legge prima di scrivere, legge tanto, con amore e poi tutto questo amore diventa scrittura. Gli altri non scrivono, raccontano fatti. Testimoniano il battesimo della bimba, l'incidente e la malattia, lo stupro e l'alcolismo, la morte di un proprio caro, la politica e lo sfacelo... ma tutto questo letteratura non è. Leggeremo Crocifisso che dei libri scrive: Erano loro i miei amici, perché dentro quelle pagine mute risuonavano tutte le mie attese.
Tante le attese che alcune volte ed il 26 novembre, in questo caso, arriveranno puntuali.
Decretando 
Una mancanza che diventa vita 

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