Il muro
davanti
Sempre più
raramente mi siedo a scrivere davvero.
Sempre più
raramente mi accingo a dire, poi taccio.
Le parole
hanno preso significato altro.
Volo, nolo e
malo, vola, gala e mala
Cultura
etica e bellezza, Libertà della libertà, popolo delle libertà.
Il muro
davanti
Non esiste libertà,
non è mai esistita, era una semplice tensione ad un vivere possibile
Non esiste e
però vedere questa tensione imbrattata e ridicolizzata mi dà un piccolo dolore.
Non esiste
la bellezza, era armonia, equilibrio, serenità, ho studiato io.
Ora vedere
bellezza nel corpo spogliato e venduto un tanto al chilo mi addolora
Il muro
davanti a me
Cuktura
terribikle, metto le kappa, una volta mettevano le kappa per evidenziare un
regime.
Non so se
abbia ancora un senso parlare di regime, di soffocamento, di nodo scorsoio che
stringe il collo di esseri vari.
Alla berlina
di Clown siamo, di spietati killer dell’etica. Voleva dire praticare la virtù,
essere etici, avere un costume morale, non vestire un tacco quindici e
sculettare. Non vendere voti, idee, non comprare solo un televisivo, non accettare
che tutto diventi un orrendo Circo Barnum.
Un muro
davanti a voi tutti che allegramente ci ballate sopra, nei vostri Club, nei
vostri lidi, fra un mix di alcool e una sniffata, sentendovi tutti i re dell’universo.
Un muro
alto, altissimo, che crollerà come Babilonia
e non basteranno tutti i vostri premi, tutte le convention, tutti gli stage, tutti i vostri cavalierati ed eccellenze, tutto il vostro, a salvarvi dalla sputo dell'indigenza. L'indigenza della spiritualità.
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