sabato 7 giugno 2014

Questa non c'era- Animals

 Animals di Simone Miletta  alla Be Cause
Nasce scultore e poi fa pittura come se scolpisse assemblando zoccoli di cavalli, pance di maiali e tutto il bestiario che c'è in noi.
 Mi fermo dunque su scultura che solitaria sta in un angolo, sola su un pezzo di mogano recuperato. Accanto uno sgabello,  sopra sta  un uccello grasso, che sia un uccello rimpinzato eccessivamente me lo spiega lo scultore, io non lo avevo riconosciuto.
Ero troppo intenta a fare raffronti fra lo spaventapasseri, così mi spiega Simone che fosse quel tipo, e il mio Pinocchio, in legno.
 Eccolo dunque, costruito con gesso, con tubi di impianto dell'acqua e spunta dall'omero la ruota, eccolo lì, pronto per andare a scuola con la sua camicia bianca fatta indossare per l'occasione e poi ingentilita da tanti pois. Devo riconoscere che all'abbraccio non era male, avrò tentato oppure me lo sono immaginato, insomma sembrava un compagno perfetto. Guardava attento e infatti aveva un viso familiare.
 Mentre io elucubravo simili divagazioni, Simone Miletta mi dice che è lui quel viso, si lega i capelli con un elastico e all'improvviso autoritratto appare evidente con mutazione nel realizzare.
Riconoscere l'umano nel non umano, nell'animale che siamo e non siamo, nel bestiario di troppi rimandi a cominciare da favole lontane, da Esopo e La Fontaine, da Fedro a noi.
 Dai tanti che ci raccontarono favole orribili se fatte da animali, favole che al nostro tempo di cinghiali feriti e vespe impazzite e mistificatorie, al tempo di serpenti e insetti che siamo un  po' tutti, diventano solo una  divertente curiosità. Se ci incuriosiamo potremo scoprire quanto di noi ci sta del cavallo, quanto di noi è una capra, un maiale, un gatto, una leonessa.  Quanto somigliano ai cani i padroni che portano a spasso l'un l'altro, come possiamo poi umanizzare i nostri compagni canini, felini e pappagallini. Un mondo che si impasta così, con gesso, con resina e tubi e poi
l'odore animale non se va, resta su pelle e resta anche il vino, e insieme a Noè che fece arca, noi porteremo su barca il vino e tutte le specie per ripopolare dopo il diluvio. E primavera è
certo una primavera così, da giugno 2014, non certo quella botticelliana alla quale l'immagine rimanda per quei fiori che scendono da una bocca animals


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