Lettere a
Lucilio. “ Ritieni di essere felice, quando ogni gioia nascerà dal tuo intimo, quando
osservando le cose che gli uomini rubano, bramano, custodiscono gelosamente,
nulla troverai non dico da preferire, ma neppure da volere. Sarai in possesso del tuo bene quando sarai
convinto che i felici sono gli esseri più infelici.” Così Seneca a Lucilio.
Caro amico
ti scrivo, così mi distraggo un po’, cantava Lucio Dalla.
Da Lucilio a
Lucio ci scriviamo per dire che no, non può essere che vada così.
Caro Aldo
leggo i tuoi articoli su Zoomsud, il tuo giornale online. Sento la tua ragione
domandarsi il perché di tanta irragionevolezza e capisco.
I tempi, le
situazioni, i luoghi sono stretti, lo spazio manca, e i furbi, gli amorali
vanno in Europa a cavallo di plebisciti popolari.
Siamo
stupefatti, io e te, insieme a tanti altri, ma reagiamo in modo diverso.
Intanto a me
che vadano o non vadano in Europa non interessa, io non credo al voto come
espressione popolare, ormai non più, con leggi che sempre più hanno svuotato il
mare, e creato solo apparati di votanti da vendere al miglior offerente. Un
patto fecero di muto soccorso. Un patto fra amorali.
Io ho solo
insegnato, per pochi anni, ma insegnato ai miei alunni le parole di Seneca. I
miei alunni erano piccoli e non borbottavano.
Tu hai
scritto su Paese Sera, giornale che ho amato e letto, mio giornale, per anni ho
rimpianto la sua fine, tu hai scritto
per testate nazionali, sei un giornalista con una forte tensione morale, non
puoi meravigliarti, addolorarti, non puoi sorprenderti di candidature condannabili,
non puoi considerare un telegiornale regionale un vero telegiornale se è solo
un ricettacolo di notiziole su cestini e soppressate.
Non puoi.
Ho imparato
ad insegnare non dopo laurea in filosofia, non dopo concorso abilitante, ho imparato
dopo anni, sbagliando e urlando.
Quando ho
smesso di urlare gli alunni mi hanno sorriso.
Tu non hai
mai urlato, tu ci insegni giorno per giorno la ragionevolezza, di te ho con me
la dolcezza e la severità, la semplicità e il rigore della lucidità.
Saggio sulla
lucidità
Il tuo
zainetto, i tuoi appunti, le tue riviste, tutti gli incontri che tu avrai fatto
sono immensa ricchezza non solo per te, per tutti noi.
Credi tu che
Scopelliti possa mai piacere a uno di noi?
No, vero?
Con stima
immensa, auguriamoci un giorno di scordar per sempre chi siano loro.
Un saluto da
Andrea Barbato, scriveva il mio giornalista amato, so a memoria alcune sue
cartoline.
Ed io,
immodestamente ti saluto con un post.
Ippolita Luzzo
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