Fine anno
Discorso della regina a reti
unificate
Sì, lo so, avrei dovuto farlo
il 25 dicembre
come la regina Elisabetta
come la regina Elisabetta
Ma non ero pronta.
Così, con il presidente della
repubblica, costituzional parlando, mi rivolgo ai miei sudditi, pardon
cittadini Ah ah
Cari sudditi, abdico.
Vi lascio il mio regno.
Regnate voi adesso, che io non ne posso più di esser chiamata regina.
Regnate voi adesso, che io non ne posso più di esser chiamata regina.
Ho un nome proprio che mi
piace tanto, Ippolita, certo anche lei mitologico, una regina, delle
amazzoni, però.
Ho un cognome, e ho un blog.
Come tutti i regnanti però
voglio dire al mio popolo tutto il bello che è stato fatto per loro in questo
anno.
Un lavoro duro, attento, un
continuo leggere tutti, elogiare tutti, incoraggiare e spronare i meritevoli e
bacchettare amorevole chi qualche errore faceva.
Non metterò
molti punti esclamativi perché ho appena letto che sono segni fascisti,
dittatoriali, metterò tanti punti interrogativi che aprono il pensiero a risposte varie.
Abbiamo, plurale maiestatis,
nel regno, abolito i partiti, il voto.
Che votano a fare i cittadini se tutto resta sempre tale e quale?
abolito provincie e regioni, comuni e quartieri, tanto tutto si governa da sé, abolito il denaro e il lavoro salariato.
Che votano a fare i cittadini se tutto resta sempre tale e quale?
abolito provincie e regioni, comuni e quartieri, tanto tutto si governa da sé, abolito il denaro e il lavoro salariato.
Abbiamo liberato tutti dal
bisogno ossessivo di cercare un impiego, qui tutti scriviamo quindi già
lavoriamo.
Abbiamo abolito i premi e le
associazioni culturali, noi fummo già colti, che più colti non si può proprio
più, come potrebbero ulteriormente premiarci se già abbiamo vinto Il Nobel, lo
Strega, Il tripode acceso e spento? La Farfalla d’argento e il dolce e
natalizio Ciccio bello con tutto il suo ritornello?
Abbiamo abolito i giornali,
ci incensavano troppo, nessuno ci correggeva, abbiamo capito che ci prendevano
in giro.
Erano troppo noiosi, scontati
e ripetitivi.
Abbiamo lasciato in vita solo la cronaca, i comunicati ed i giornalisti del regno ruspanti, giovani e senza speranze.
Abbiamo lasciato in vita solo la cronaca, i comunicati ed i giornalisti del regno ruspanti, giovani e senza speranze.
Abbiamo chiuso da sempre ogni
canale televisivo, per divertirci basta leggerci qui, basta soltanto scorrere le
note dei nostri profili ogni mattina.
Abbiamo ucciso ogni vizio
antico, gli arrampicatori non sanno più dove arrampicarsi, hanno raggiunto
tutte le vette, gli invidiosi non hanno invidia, qui ogni desiderio è
esaudito.
Convinta di aver fatto un
buon lavoro vi auguro un nuovo e grande Natale, un Capodanno dell’anno tremila,
Pasqua, Ferragosto ed Epifania
Con tutto l’amore che io vi
ho dato
La vostra regina ha abdicato.
Da oggi un nome un po' insolito
voglio chiamata soltanto
voglio chiamata soltanto
Ippolita
2 commenti:
Complimenti Ippolita, mi e' piaciuto molto. Il tuo mito nome e' stupendo come i tuoi mitocondri. Basta nascondersi dietro un regno virtuale non tangibile ma risibile ed invisibile, auguri perché sei una brava scrittrice ed hai molte potenzialita' ed il tuo pittappeziere e' in gamba. Ferdinando.
Cara la mia amazzone, andiamo a farci un latte di mandorla così ci addolciamo anima pensieri. Offro io, naturalmente.
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