Il cittadino, che era all'inizio consapevole di essere solo
nella sua stanza e di guardare quell’esserino, comincio però ad essere molto
curioso.
Molto curioso di quel mondo fatato con cui il suo piccolino
si divertiva.
Sembrava veramente un altro mondo, un altrove dove
donne giovani, profumate e nude, si
offrivano solo per puro piacere senza nemmeno chiedere il nome
Dove uomini giovani, dolci e romantici offrivano
carezze, baci e quant’altro a donne sole o malmaritate,o maritate ma non
eccitate.
Un mondo fatato dove ognuno poteva essere quello che aveva
sempre sognato, uno scrittore, un seduttore, una odalisca, una troia perfetta.
Un mondo incantato senza problemi e senza nemmeno aprire
portafogli, bastava soltanto stare a guardare il nickname pigiare e sognare con
lui.
Il mondo di fuori pian piano sparì, sembrava noioso,
sembrava scialbo, senza nemmeno un’offerta,
se non di un caffè.
Il mondo di fuori era sempre lo stesso, il traffico intenso,
la banca, la posta, il cane da portare a passeggio, la gatta incinta, il
pappagallino, la suocera da invitare quel dì
Le ricevute e la spazzatura, le figlie in crisi
adolescenziale, il figlio ancora disoccupato, la moglie o il marito sullo stesso divano
Nemmeno un fremito, nemmeno un attesa, nessuna emozione, nessun batticuore.
Era proprio una noia, una noia perfetta, anche se urlavi
con il vicino, anche se poi suonavi agli incroci, anche se litigavi con la
fidanzata, con l’amante, con il tuo postino.
Cominciarono così a correre in tondo, dapprima
impercettibilmente poi sempre più visibilmente, cominciarono a voler tornare a
casa, sempre più in fretta, sempre di corsa per guardare con grande
affetto quel piccolino che pigiava e pigiava
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