Gli anni passarono, molti anni passarono.
Il tempo inesorabile cambiava i connotati, usurava le cose,
rovinava le strade
Divenne pericoloso mettersi in viaggio su sentieri oramai
impraticabili
Tanto a cosa serviva viaggiare e spostarsi se bastava
soltanto raggiungere casa e andare a guardare felici e irretiti il nostro
piccolo che intanto pigiava?
E mentre gli adulti facevano così, i ragazzi e i bambini sul
computer vero, sul loro cell, scambiavano mess sgrammaticati a mille amici che
non conoscevano, messaggi in bottiglia come una volta, messaggi di un tempo
ormai dilatato senza più attesa, senza sorpresa.
Insoddisfatti ed un po’ ingrugniti, alcuni bimbi facevano
oh, facevano pio pio come You tube aveva insegnato loro proprio quel dì.
E fu bellissimo per grandi e piccini restare a girare su
quella giostra, la giostra nuova dei nuovi rapporti, invisibili, insensibili,
immaginari, con i quali andare a spasso, al cinema, in parrocchia e ai quali poter chiedere aiuto certi,
certissimi di avere risposta.
Scoprirono infatti i cittadini che se il piccolino cercava
aiuto perché era solo, perché era triste, perché aveva un malessere strano,
tutto lo schermo altruista, sollecito rispondeva in coro:- Ma noi siamo qui. Siamo
vicini a te. Siamo dentro di te. Siamo solo per te. Preghiamo per te. Non ti
scordiamo.
Meglio di una Crocerossa, meglio di una mamma, del pronto
soccorso, della mia amica più cara.
Ma nessuno arrivava dallo schermo bianco, certo i ragazzi
sostenevano che era tutto più facile, era tutto lì, sicuramente lo era, però
poi bisognava spostarsi ed andare a vedere se c’era davvero quello che veniva
offerto di là.
Perché è vero al nick bastava pigiare e pigiare per essere a
posto, era il suo gioco, ma agli esseri umani dopo un bel po’ che stanno a
guardare poi viene sempre la curiosità di andare a vedere se ci sia mai quel mondo dell’offerte e dell’amore senza problemi.
Si misero così tutti in viaggio, portando con loro la
gabbietta, portandola sotto un mantello, come i pellegrini di un tempo che fu
Portandola cara e guardando ogni tanto le coordinate del
loro incanto per giungere infine in quel paradiso che loro avevano visto lassù su uno schermo
bianco dove il loro esserino pigiava e pigiava sui tasti neri
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