L’invenzione più innaturale del nostro secolo
è stata la famiglia
monocellulare
costringere un uomo e una donna a coabitare da soli sotto lo
stesso tetto
in una stessa stanza
detta stanza matrimoniale, impropriamente.
Costringere due esseri diversissimi ad occuparsi, vita
natural durante, di una prole
sempre più ridotta all’unità, unico e solo prodotto di un
connubio, beh a volte due, a volte tre.
Ma anche se il prodotto viene moltiplicato per tre, il
risultato rimane innaturale.
Una prole perpetuamente infantile, abbeverata e spupazzata
fino a trenta anni, mangiata e spolpata,
nutrimento di due adulti carogne che amano tanto i figli, i
figli dei figli, i figli dei figli dei figli.
Visto che poi campano cento anni.
Il nostro secolo è un secolo sperimentale.
Così sperimentiamo la convivenza fra due individui che nulla
hanno in comune se non la diversità
Così elaboriamo comportamenti e tradimenti per sopravvivere
ad un inferno
L’uomo ricorre alla bugia, mentire sempre anche il fatto più
chiaro,
la donna ricorre al sotterfugio, nascondere sempre, tacere,
aspettare, tessere la tela… del ragno, però,
per fare impigliare il mentitore.
L’uomo si assenta, riprende fiato, ad un campo sportivo, al
bar con gli amici, guardando e sognando altri corpi di donne
La donna si trucca, va dal parrucchiere, fa shopping
selvaggio, spettegola e mangia per poi desolata fare dieta.
La donna cura il suo nido d’amore, con fiori, con tende,
profumi e balocchi
L’uomo con quadri, televisori, computer, sigari puzzolenti e cenere sparsa su ogni
divano.
La donna vorrebbe essere guardata, la pettinatura, il nuovo
rossetto, il modello alla moda, la sua borsetta.
L’uomo nemmeno s’accorge se quella bipede ha un naso, una
bocca, un incarnato perfetto, intento, lui, allo schermo bianco a seguire
Travaglio, il fatto strano, un telegiornale.
Certo poi lui fa erotiche elucubrazioni, ma riguardano
pezzi, pezzi di donne
Ed anche le donne elucubrano tanto, ma fanno sogni di
sesso con sconosciuti personaggi
che le ameranno
perdutamente, per tutta la vita, per un solo momento.
Almeno è questa la grande illusione.
E su una illusione si sono gettate le basi per un vivere
male, infelici, scontenti, separati e perdenti
In una condizione che è solo virtuale, quella del vivere
insieme
in un matrimonio che proprio non c’è
che nella storia di tutti i tempi non è mai
mai
mai
altrimenti dove sarebbe la novità?
Ippolita Luzzo
Ippolita Luzzo
Nessun commento:
Posta un commento