lunedì 11 settembre 2017

Amiche care, parliamoci chiaro

Parliamoci chiaro, mi sta dicendo questa donna, io amiche non ne ho, ho assunto un atteggiamento di distacco ed indifferenza verso tutti, per difendermi. 
Tento la mia debole incursione in un pensiero così drastico e obietto, essendo d'accordo sul giusto spazio, sulla non invasività delle amicizia, ma non sono d'accordo sull'indifferenza. Già mentre le parlo ne sono addolorata, io allora cosa sono per lei? Niente, una compagna occasionale. Io ormai come vedo lei? Come lei vuole essere per me, una compagna occasionale. Il suo "Parliamoci chiaro", mi continua a riecheggiare nel cervello pensante e mi spinge sui tasti nel tentativo di decifrare questi messaggi, gli unici che ho dal mondo abitato. 
Come hai passato questa estate? mi domanda un'altra donna ieri, in un dolce e unico momento conviviale di tutta una estate.
Io annaspo nel cercare una risposta e poi mi rassegno alla verità, non ho fatto proprio nulla. Anche lei sostiene uguale e, nello smarrimento dei mesi vuoti alle spalle, io tento quel momento amicale del chiedere il perché non abbia avuto voglia di sentirmi. Su quell'avresti potuto telefonare cambia la sua estate. Lei ha avuto molto da fare e ora deciderà di andare via dalla città, si trasferirà, qui non ha nessuno, sta dicendo. Mentre dice nessuno, quel nessuno mi si infila in testa ed io divento nessuno. Un nessuno amicale. 
Sono arrivata, mi scrive in messaggio un altra donna. Benissimo, rispondo io, attenderò quando sarà possibile vederci allora. Attenderò.
Nell'attesa che venga quel giorno, ma ora no, non ho l'età, non ho l'età... canticchio con Gigliola Cinquetti, sulle note di amiche care, carissime, intime, conoscenti così care. 
Alcune volte credo a loro e disponibile sempre alla bellezza dell'incontro mi sorprendo del volubile decidere. 
Ora mi dicono di essere tanto sole e subito dopo rettificano, sono oberate da impegni familiari. 
Vado quindi sola l'altra sera ad un convegno di poesia, incontro altra splendida donna, anche lei frequentata quel tanto che le è stato permesso dall'amica che la tiene al guinzaglio. Sono presenti entrambe. Le saluto e mi sposto, non vorrei scatenare gelosia. Le chiamo amiche ancelle, nella accezione dei tempi imperiali romani, una "domina", l'altra "ancilla".
Ne sento la strettoia di un legame così fatto eppure chi si infilerà in una strada senza uscita a fine serata sarò io, tirandomi la fiancata destra della macchina.
Troverò provvidenziale aiuto e intervento di gentilissime e stimate persone che mi aiutano. Trovo sempre affetto 
Voglio bene ancora.
Nei film americani, a sproposito, si dicono in continuazione Ti voglio bene, qui sembra sia un peccato mortale e bisogna mostrare quell'indifferenza che la prima amica cara usa come suo costume.
Voglio bene ancora e mi resta di tutta l'estate una grande affettuosità in una unica serata con quattro donne e una bimba di nove mesi, coccolandoci e sorridendo del tempo e dell'età, del mondo che sarà o non sarà ma noi crediamo ancora che lo sia... affettuoso
Ippolita Luzzo         

mercoledì 6 settembre 2017

13 Settembre in TeatrOltre


Conferenza stampa per Festival di teatro in strada: con TeatrOltre il Circo 
13/17 settembre 2017 Lamezia Summertime presenta TeatrOltre  alla cittadinanza, alla stampa, in video curato dalla pagina Lamezia Summertime. 

Inizia proprio con i seimila like sulla pagina Facebook Giovanna Villella, responsabile della Comunicazione, elogiando l’attività di Vincenzo Morello, Francesco Molinaro  e Alessandra Corrado, i giovani che curano i post e le immagini sul profilo. 
Un modo di diffondere le notizie e di arrivare prima di ogni altro mezzo. La comunicazione poi è fatta da tante condivisioni nel territorio lametino e oltre.

 TeatrOltre  quindi comincia 
Siamo a metà dell’opera, dice il Sindaco, a metà dell’opera e del tragitto, bagnato alla prima dell’apertura di stagione, al cinema all’aperto, nel cortile della Scuola “Maggiore Perri”, nello stesso cortile giorno 14, inizio scuola col circo,  ed ora la cultura si intreccia con Lamezia shopping, continua il Sindaco, evidenziando il connubio fra teatro e attività commerciale del centro cittadino. 
Un settembre bellissimo ed animato e proprio belli belli belli i corti scelti da Ivan Falvod’Urso prima della visione dei film in rassegna, e proprio bellissima la rassegna con i Visionari da un’idea di Piero Bonaccurso. Il fondatore di TeatroP e di TeatrOltre  continua ad amare un teatro di strada che, ridendo mi confessa, non gli ha mai permesso Maserati e Rolex. E confidandomi le difficoltà di ospitare tanti artisti, difficoltà logistiche e materiali, io continuerò a sperare che venga riconosciuta al teatro a Lamezia una casa oltre che una strada.
Intanto dal 13 al 17 tutti in strada col Circo Ramingo, col Circo Unartiq, col Drago Bianco, con La Sbrindola, i Takabum, con Nando e Maila, col Teatro della Maruca, con i Tzigani e la Performance di San Art.
Ippolita Luzzo 

Il pezzo magico


Il gatto di Fany, ovvero il maleficio.
Entro a casa e il gatto indonesiano in legno mi guarda innocente. 
Io non c’entro, mi dice. 
Lo prendo e lo butto nella spazzatura. 
Era un regalo, era solo un regalo.
Sono passati due anni circa che stava lì, dono di Fany, scambio di doni in una giornata trascorsa a prendere appunti, ad intervistare negozianti su e giù per Tropea, a camminare e correre nelle ore raccontando i giorni, le paure, il futuro.
Sono passati cinque o sei anni da quel primo incontro in biblioteca, alla presentazione del suo Fiore Rosso, la raccolta di poesia scritta con l’anima in gola, con l’arcobaleno e i trampolieri tutti su un filo. Noi siamo come birilli su un filo, lei stava dicendo, se cade uno cadiamo tutti. 
Brava bravissima ad inanellare parole, magra magrissima e ambiziosa, ambiziosissima. Gli altri per lei trampolini e non trampolieri. 
Cinque anni di saltelli, di telefonate fiume, di ascolto. 
Conta la differenza di età in letteratura? Conta aver per età venti,  trenta, quaranta, e aver amicizia con chi di anni ne ha ottanta, settanta, cinquanta? Nel caso cinque anni fa non contava, ora pesa e la differenza viene scagliata con disprezzo, per offendere.
La giovinezza contro la vecchiaia.  
Ma il gatto che c’entra? Perché buttarlo? 
Uniti dal piacere di scrivere, gli anni inseguivano le tante presentazioni di libri che Fany faceva. 
Presentava e presentava, in biblioteca, in libreria, in saloni damascati e in bar, in cioccolaterie, in qualsiasi posto ci fossero due sedie e un microfono. 
Presentava. 
Un giorno l'altra le suggerì di presentare sé stessa. 
Di scrivere per sé stessa.
E lei fece un diario scorrevole, una prova, e la pubblicò. 
Tutto era ormai bellissimo. Un trionfo. 

Arrivò il diavolo, o almeno così dice Fany. 
Il diavolo si mise tra loro, nelle vesti del gatto,  e nelle moderne vesti di facebook bloccò il contatto, chiuse il cellulare, non rispose alla mail, il gatto venne buttato nella spazzatura. 
Sembra incredibile che nel 2033 si possa credere ancora ai malefici? 




lunedì 4 settembre 2017

Un bimbo molto amato

Francesco Antonio nato il 13 agosto 2012

Un bimbo molto amato
Ad Angelica la sua mamma
A lui che, fragile, insegnerà a lei, la fragilità
A tutti noi che capiamo solo se…
Se ci accorgeremo di esser fragili

Cosa vuol dire nascere e già sistemare un battito
Un muscolo, uno scorrere
Quello che per gli altri è normalità
Diventerà per te una conquista
Avrà un sapore nuovo la vita
Il correre, il saltare
Avrà il sapore della novità

A volte è una ricchezza proprio quel momento
Quella difficoltà
La sensibilità si eleva e si avvicina alla spiritualità
Si vede si vede si vede, in un mondo di fretta
Si vede con pazienza e con attese

Attenderai che i medici intervengano
Attenderà la tua mamma
Il tuo papà
Attenderemo tutti e
Tu sarai un bimbo molto amato
Molto di più, perché ameremo tutti in te
Una fragilità che ci appartiene
                                                          

                                                      Ippolita
Mentre ero dal parrucchiere la sua mamma mi sentiva parlare e mi chiese una poesia per il suo bambino prima di un intervento al cuore. Mi schermii, non so scrivere poesie perciò mi presentai qualche tempo dopo con questi pensieri scusandomi. L'intervento era andato bene e la mamma fece incorniciare la mia poesiola e l'appese in camera del suo bambino che, spero, mi perdonerà. 

Dal 41bis lametino

Hanno tutti famiglia a Lamezia, hanno tutti impegni e da fare.
La bella famiglia calabra composta da genitori, consuoceri, marito o moglie, figli, fidanzati delle figlie, fidanzate dei figli, nipoti, cugini, fratelli e sorelle.
Famiglie del sud.
Famiglie pronte ad accogliere nel grembo felice della tavolata festeggiante i vari momenti di una evoluzione.
Nascite, battesimo, crescita, comunione, cresima, saggio di fine anno, premi in qualche competizione sportiva, anniversari, compleanni, matrimoni, qualche viaggio, molti viaggi, promozioni, successi, la bella famiglia si incontra. 
Hanno tutti famiglia a Lamezia, si allarga la cerchia, aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più. 
Dal mio osservatorio ne sento l'eco flebile di tutto ciò, ne vedo la lontananza e l'irraggiungibilità di simile modello. 
Però questo modello esiste e condanna chi non ha saputo cucirselo addosso ad un 41bis senza sconti di pena. 
Guardo sconsolata la solitudine immensa di mia madre, lenita, per quel pochissimo, dalla mia presenza, da quella di mia sorella e poi lasciata nel desolato mondo del niente da una parentela disattenta. 
Pochissime le eccezioni, rarissime le visite. 
La dolcezza e saggezza di mia madre stemperano la voglia di sputare a quel rimasuglio di sembianza parentale attorniato da consuoceri, figli e nipoti, che  noi non abbiamo saputo creare attorno a lei, nella desolazione inaudita di vivere in un luogo senza rapporti.
Davanti casa una scalinata porta alla Chiesa.
Guardiamo dal balcone ogni domenica salire e scendere matrimoni, battesimi e funerali, unico diversivo al 41bis lametino. 
    

mercoledì 30 agosto 2017

Il potere dell'oro rosso - Lamezia Summertime


I Corti nel Cortile dell' Istituto Maggiore Perri Lamezia Terme per Lamezia Summertime. 
Prima della proiezione dei film in cartellone, il direttore responsabile della rassegna Ivan FalvoD'Urso, fa precedere la visione di corti, scelti per le loro indubbie caratteristiche di messaggi sociali ed individuali sensati. Scrivo "sensati" perché il messaggio più difficile da dare in questo periodo mi sembra proprio il senso. Dare un significato, veicolare un messaggio di comprensione. A metà luce, Bellissima, Il potere dell'oro rosso, Giro di giostra, A casa mia, sono i titoli dei cortometraggi in programma. 
Ieri sera un tema drammatico svolto con levità e sorrisi. Il potere dell'oro rosso. Un contadino pugliese, colpito da sciatalgia e senza Voltaren, sorrido per l'escamotage, viene costretto a chiedere aiuto per coltivare il suo campo di pomodori. Il medico gli manda un giovane africano e lui deve abbozzare anche se non lo vorrebbe in casa. Lo avevamo infatti visto nelle prime inquadrature commentare gli sbarchi con il ritornello: Dovreste tornare a casa vostra.
Mentre lui sta a letto il giovane, ingegnere ambientale rivela di essere, coltiva i pomodori da giugno ad agosto ed il corto si chiude sul pomodoro offerto da lui al contadino, ormai guarito, nel campo dell'amore. In abbraccio finale. 
Ho molto sorriso per la scelta del regista e sceneggiatore, Davide Minnella, apprezzando la scelta di mostrarci una realtà terribile, fatta di schiavitù e soprusi, di capolarato e sfregi, con una favola onirica di un incontro umano, facendolo credere possibile. 
Nella bontà del pomodoro un grazie sempre a chi riesce a farci ridere donandoci un pensiero di affetto, senza disprezzo verso gli uni altri.
Da Lamezia Summertime al prossimo corto. 
Ippolita Luzzo    




Regia
Davide Minnella è regista, sceneggiatore e autore televisivo. Dopo essersi laureato in Relazioni Pubbliche presso lo Iulm di Milano, ha frequentato la Scuola Fiction Mediatrade e il Laboratorio Fandango di Regia e Produzione Cinematografica. Nel 2014 ha debuttato alla regia con il lungometraggio “Ci Vorrebbe un Miracolo” con Elena Di Cioccio e Gianluca Sportelli, una commedia semiseria sui mali che affliggono il nostro mare. Ha scritto e diretto numerose campagne pubblicitarie, programmi televisivi e cinque cortometraggi: “Bar”, “La Porta”, “Mai dove dovremmo essere” con Sergio Rubini e Nino D’Agata, “Come si Deve” con Piera Degli Esposti e Diane Fleri presentato in anteprima assoluta al 60° Festival di Berlino e Menzione Speciale per la Sceneggiatura ai Nastri D'Argento 2011 e “Il Potere dell’Oro Rosso” con Paolo Sassanelli, evento speciale al Festival del Cinema di Roma 2015.

13 storia di oggi

Mi arriva col corriere, il numero 13 sul plico, un libro di racconti. Paradisi minori Edito della NN Editore. Sarà il regalo di compleanno che questa splendida casa editrice mi manda. Ricordo l'anno scorso l'arrivo di Faber il 13 settembre ed ora Paradisi minori. Malgrado il resto di niente mi circondi e abiti le strade inutili del mio paese c'è un consesso umano diverso fatto di stima e di attenzione.