lunedì 20 ottobre 2014

Al Tropea Festival Leggere&scrivere



Il regno della Litewb al Tropea  Festival Leggere&scrivere

Se da un immaginario bisogna partire allora che sia quello delle nostre letture, dei nostri dischi, dei nostri film. Remo Bodei
Se dobbiamo vivere di finzioni, tutto è finzione, Finzioni di Borges, allora che sia una finzione improbabile a tal punto da farla diventare realtà.
Se dobbiamo fuggire via, allontanarci da un luogo infelice, cattivo e malato, non possiamo riprodurre lo stesso mondo nel mondo della fantasia e dello slargo abitato da nessuno al mio fianco. Nadine Gordimer
Il nostro regno allora sarà immune da gelosia, da invidie, ripicche, sarà immune da arrivismo e sgambetti, da piccinerie e pettegolezzi, da vanità, tutto è vanità. Quolet
Un regno inesistente nato per contrastare il monopolio del prepotente nei siti letterari, come in qualsiasi luogo reale o virtuale.
Un blog oppure un sito, un qualsiasi strumento che possa dare la possibilità a chi riesca con studio e preparazione, disciplina e serietà, di essere quel che nel suo immaginario ha sempre sognato.
Un piccolissimo gioco di distorsione su un reale a sua volta distortico, su un virtuale che può essere una opportunità oppure  una enorme bolla da Truman Show che ti ingloba e ti soffoca nel conformismo bieco del sensazionalismo
Il luogo della rete non è la libertà nello stesso modo in cui non lo è la realtà,  l’illusione di essere si stampa su tasti neri di un computer creando vere patologie, malessere, alimentando  ego,  insofferenze. Un luogo uguale alla strada che facciamo, agli uffici che frequentiamo, agli ospedali dove siamo ricoverati.
Però può essere una relazione, può creare relazione, ed è su questo gioco che è nato  un regno di relazione, il regno della Litweb
Un regno senza niente e che non vuole nulla, niente, avendo lasciato tutto, avendo capito quanto è utile l’inutile . Nuccio Ordine. Senza rincorrere palchi e palcoscenico, senza voler giornali da colonizzare, senza click da inseguire… 
e davanti alla legge sovrana del conformismo dei vari gruppi, nel regno sconfessiamo Herta Muller "Se stiamo in silenzio mettiamo in imbarazzo, se parliamo diventiamo ridicoli" 
Mentre i Rokes mi cantano “ Bisogna saper perdere”
Io continuo a perdere, felice di saper perdere nel regno incredibile e inesistente del regno della Litweb, da regina quale sono e  non sono, (credereste voi se vi dicessi che sono Napoleone?) libera di non voler niente, la libertà dell’indipendenza. La vera caratteristica della libertà é  l'indipendenza, mantenuta con la forza. Voltaire

venerdì 17 ottobre 2014

Un foglio bianco su Albatros



Ho scritto un foglio bianco e ho deciso che è un libro.
Ora lo pubblico
Su Gruppo Albatros
Edizioni nuova prhormos
Stampa libri
Ebook
Anche una sola copia posso stampare
Di te che sei il libromio.it
Ti può succedere come la premolli, e ti venderanno sulle piattaforme oceaniche
Come venti sfumature di marroncino sciolto
Ti può non succeder niente e mi starai accanto piangente e lacrimante:- Mamma, cosa mi manca per esser anche io con i miei pastori?- domanderai invano caro mio foglio bianco.
Senza una trama, senza un verseggiare, senza le milleeuna citazioni strane, senza un briciolo di sapienza antica, senza uno splatter ed una parolaccia, senza un rimando, una campagna contro la mafia, la violenza, il tacco e il rossetto, senza un rigurgito ed una confessione, senza una tetta e nemmeno chiappa, senza tutto lo scibile del creato, non puoi stare tra i letterati.
Caro mio foglio in bianco io posso solo pubblicarti in bianco
Dopo averti con cura
 scritto in bianco

lunedì 13 ottobre 2014

Cancellanti e Cancellati nelle Cancellate. I cancelli del cielo

Il dizionario del cinema western della casa editrice Electa classifica I cancelli del cielo tra i dieci capolavori del genere.

Eccomi qui, reduce da una domenica di inezia e di ritorno da un bellissimo bagno ritemprante, a parlar di cancellazioni, nei duplici aspetti del cancellante e del cancellato.
Ierisera accetto di fare passeggiata con amica. Sul lungomare incontriamo una sua amica e si parla di una terza persona che si è eclissata, quando prima era uso conviviale comune. Se ne analizzano le ragioni e una delle due, che è psicologa, fa:- Io cancello tutto, quando cancello una persona strappo tutto, persino l'agenda dove sta scritto il suo numero di telefono, tutto. Non deve restare traccia, perchè quando cancello cancello.-
La guardo interdetta e ancora ora non me ne faccio una ragione.
Chi è Lei che crede di poter cancellare un suo prossimo, anche se ha ricevuto uno sgarbo, una mancanza?
Quale potenza divina crede di possedere sentenziando che lei annulla l'altro con un colpo di penna, uno strappo?
Ricordo sempre le parole di Kant sull'agire in modo tale da considerare l'altro non già  solo come un mezzo ma anche come  fine. Non una cosa da cancellare.
Ricordo molti anni fa quando una mia conoscente disse ad amica comune di aver cancellato, non so perchè, un'altra e poi di averla contattata per chiederle un favore! Così va il mondo, non sai mai nella vita di chi tu o io possiamo aver bisogno, quindi nel dubbio e siccome non siamo infallibili e tantomeno onnipotenti relativizziamo i rapporti umani, ondivaghi e imperfetti. con umana comprensione.
I cancelli del cielo, il film di Michael Cimino, fu considerato un disastro inqualificabile, alla sua uscita, fu combattuto e cancellato, col tempo diventò un film cult.
Penso sempre questo delle tante cancellazioni e dei tanti cancellanti che cancellano con mano pesante orme e legami, fili sottili e iniziative, cancellano affetti, stima e onorabilità dell'altro, pensando così di esser più su.
Più su più su della cancellazione altrui ci sta il rancore e la rabbia del cancellante.
E meno male che la signora era una psicologa!

domenica 12 ottobre 2014

dalla camera chiara alla camera oscura. Noi



La Camera Chiara

Da Barthes « La società si adopera per far rinsavire la Fotografia, per temperare la follia che minaccia di esplodere in faccia a chi la guarda »
Dalla follia del quotidiano fotografare, fotografarsi, postare piatti, torte, bimbi,  costumi, seni, cosce, mare, cielo, dalla follia del condividere immagini già fatte, rifatte, corrette e abbellite, dalla follia del rubare immagini di codazzi festanti, di opere d’arte altrui, di occhio che scatta,
 ne usciremo mai?
Silvia Pujia e Federica Longo provano a far conoscere un’opera, una soltanto, nell’unicità che dilata, impressiona e prolunga il tempo dell’apprendimento.
Si impara e si vede se tempo tu hai, il tempo dell’attesa.
L’artista Luigi Cipparrone, con la fotografia stenopeica, tecnica che utilizza uno stretto foro come obiettivo, riprende il principio della camera oscura.
Le camere oscure, chiare, le camere che delimitano, scelgono, profondità o superficialità, immagine nitida o sfocata, movimentata o immobile, tutte le camere della nostra percezione che poi ci fanno credere quello che ci appare vero, ad un occhio, che abbia o no, la sua coda, il suo foro, stretto o un obiettivo con zoom.
Così la fotografia di Luigi al ristorante con gli amici ha tempi lunghissimi, più di un’ora di esposizione, ed in quest’ora sola ti vorrei, gli amici hanno mangiato, fumato, chiacchierato e sono andati via, lasciando soltanto una nuvola, una impronta nella pellicola o in digitale, Come nella canzone Albergo ad ore i due corpi lasciati nel letto, immobili.

Solo una nuvola resterà del movimento, e le nuvole vagano, e noi guardiamo gli oggetti fermi e capaci ancora di essere usati di essere testimoni di un mondo che esiste nella rappresentazione di un interiore che un solo foro ha, quello della pazienza di saper aspettare.

sabato 11 ottobre 2014

La bellissima sfamiglia delle Sentinelle in piedi



La Bellellissima Sfamiglia tradizionale delle Sentinelle

Cosa vuol dire avere una sfamiglia patriarcale, nucleare o rompicoglione.

A cosa serve stare insieme sotto un tetto se non a garantire seriamente che se ti ammali ci sarà qualcuno che ti porti un piatto caldo, che ti porti all’ospedale, che firmi per te se vuoi morire senza far da cavia alla medicina esperimentale.

A cosa serve stare sotto un tetto se non ammortizzare i costi di acqua, luce e gas, occuparsi di prole, se esistente, vestirla, nutrirla ed educarla ai sani principi del vivere civile, stabile relazioni di incontri parentali, amicali, creare un vivere sociale con un progetto che sia economico o  di successo, non ha importanza, di fede, religione o di cucina.

In cammino, il cammino, mi sta dicendo questa catecumena, incontrata stamani sulla spiaggia, io non oso domandare dove camminino questi camminanti ma suppongo che abbiano una strada. Come disse lui.

Non so chi siano neppure queste sentinelle che credo siano le stesse che si opposero al divorzio, ed alla legge sull’aborto. Sia ben chiaro, anche io sono convinta che abortire sia un delitto ma  chi sia costretto a farlo debba poter usufruire di medici e ospedale e non arricchire mammane e ferri di calza.

Care Sentinelle che non sapete cosa sia sfamiglia non so perché pensiate sia un eldorado da preservare.

Io sarei per abolire proprio il mercificio di abiti da sposa, palloncini e pranzi con buffet, video e altri cotillon che nascondono solo il mero contratto fatto e sottoscritto da due persone che dovrebbero impegnarsi ad avere attenzione uno dell’altro con rispetto stima e generosità.

Che poi siano due uomini, due donne,  uomini e donne, un vecchio e un bambino… beh forse un vecchio e un bambino no, insomma che poi

decidano anche di copulare sono fatti che non ci dovrebbero riguardare visto il carattere privato che ha la fattispecie.

Carissime sentinelle, leggete sicuramente sottolineando male i libri che fate finta di avere in mano, altrimenti sapreste che questa istituzione da voi difesa è un covo di vipere, da Tolstoi a noi

martedì 7 ottobre 2014

L'Uniter a #vivonotranoi



L’Uniter da Be Cause per gli Insetti di Caterina Luciano

#vivonotranoi l’hastag ripetuto e cliccato in questo mese volando volando si è posato sul gagliardetto dell’ Uniter Università della terza età di Lamezia terme, associazione culturale, senza fini di lucro, presente sul territorio dal 1989, con incontri pomeridiani di studio per tutto l’anno.
“ Dare vita agli anni” la frase guida, l’interesse che vivere fa, sta alla testa dell’associazione, presieduta dal Professore Italo Leone e dalla  vicepresidente Costanza Falvodurso.
Accompagnati da Costanza, martedì 2 ottobre,  un gruppo di soci hanno letto e apprezzato le carte vetrate di Caterina Luciano.
Gli insetti che vivono tra noi, insieme agli irresponsabili, agli invertebrati, ai tanti che sono causa dello sciupio di luoghi meravigliosi, di individualità capaci, potenzialità da esprimere.
Osservando le carte con uomini e donne adulti ci chiedevamo ciascuno di noi dove si fosse incagliata una nave che avrebbe dovuto navigare per acque azzurre e limpide, ci siamo chiesti se l’educazione, l’ammaestramento dei bozzoli ci riguardasse da vicino, se anche noi avevamo creduto al denaro, possibile merce di plauso, di consistenza sociale, se tutti avevamo perpetuato i riti e i comportamenti che Caterina Luciano aveva impresso sulle sue carte, sulla tela del sacco, con collage e pastelli.
Guardavamo con occhi consapevoli allo Sposalizio delle mantidi, alla Vendetta, allo Scarabeo, alla Rinascita, alla cattiva strada e alla Luce delle lucciole, dopo tanta girovagare negli anni, nel tempo, fra comunicazione di affetti, di momenti sociali. Dal privato al sociale, alle tante mistificazioni della carta, della comunicazione, del mondo che dovrebbe informarci ed invece ci chiude gli occhi come i bimbi di Caterina Luciano, presi per mano, mostravano impotenti.
Una visita che si è protratta oltre il momento, che ha regalato nuovi sciami di idee su cui volare nell’anno in corso, così come gli insetti continueranno a diffondersi nel paese dell’immaginario.  

venerdì 3 ottobre 2014

I croccantini di Maurizio Pansini

Incontro i suoi post it  incollati sul mio profilo per puro caso.
Mi piacciono, me li gusto, me li sgranocchio e me li fotografo sul cellulare.
L'aforista mi fa riflettere mentre questa mi fa ridere dei tanti poeti che fanno  perversi pensieri ahah
Mi delizio e ho dato questi croccantini a tutti i sudditi del mio regno:- Prendete e mangiate, l'ironia che Maurizio vi dà-
Da eclettica e sconsiderata regina della Litweb credo possibile il divergere amabile, il sorriso su noi, sull'amara favola che sono questi tempi.
Surrealismo? Io lo chiamo srealtà
mettersi su una strada di lato, spostarsi e credere possibile ascolto e comprensione, senza urlare, con il garbo e la cortesia, con l'educazione dei post it di Maurizio Pansini.


Molto contenta che Satisfiction abbia dato spazio e visibilità, continuerò a leggere e a sgranocchiare