mercoledì 15 gennaio 2014

Evangelicamemente parlando



Evangelicamente parlando- Costanza e l’Otto Marzo
Costanza è una donna che stimo, di fine ironia e squisita signorilità, una donna sulla quale puoi veramente contare che non ti lascerà se sei  in difficoltà. Sono molto felice di averla come amica.
 Quell’anno aveva organizzato un otto marzo con la presenza di tante donne e quindi salii per farle sentire in anteprima il mio blogghetto.
Lei apprezzò e mi confidò:- Sai, tizia, non viene. Forse ho fatto pasticcio.- Al mio sguardo  lei continuò… Non partecipa perché il suo nome non è scritto sulla locandina.
Ma non ci siamo nessuna di noi- la interruppi.
Sì, lo so-continuò lei- ma quando io l’ho invitata non ho specificato come avrei scritto e lei non vedendosi scritta( appesa al muro, aggiungo io )  non partecipa più.
La serata fu bellissima, appesa o non appesa, io lessi il mio blog, e quella signora, invece partecipò ad un'altra serata, dove, evidentemente, l’appesero al muro, culturalmente parlando.
Sic transit gloria mundi- mi ripeto scherzosamente e riconosco che la vanità amplifica a dismisura i nostri pur ridicoli ego.
Eppure, anche conservando una grande ironia verso le beghe e le piccinerie, e riconoscendo che altro son le cose importanti, comincio a pensare che avere rispetto verso quel che si fa può anche starci l’orgoglio di dire io c’ero quando al muro son stata appesa davvero.
Con grande ammirazione verso chi ha reso possibile il sogno che io ho sognato e che ho poi raccontato ai tanti ragazzi…che noi siamo stati.