L’oro del
Mediterraneo tra natura e mito
Da
Fernand Braudel a noi
Spezzoni
di un mio post del 25 Aprile 2013
Dal
panorama al paesaggio
Guardare
il mondo con lo stupore, con il desiderio di sapere dove abitiamo.
Connotare
il nostro mondo, il nostro paesaggio di emozioni, dice l’urbanista, fa la differenza fra panorama, semplice descrizione geografica, e
paesaggio, luogo di anime, luogo vissuto dalla storia.
Una
storia antica.
Da Zeus, figlio di Crono e Mnemosine, la memoria.
Da questo
amore nacquero le Muse
Da questo
amore nacque il piacere di raccontarsi
Nacque il
mito.
Nacque il
Mediterraneo, un mare che sta in mezzo alle terre, fra l’Europa, l’Africa e
l’Asia.
Tre
continenti.
Braudel
“ Il
Mediterraneo. Lo spazio la storia gli uomini le tradizioni”
tutto è attuale e insieme defunto e tuttavia vivo
tutto è attuale e insieme defunto e tuttavia vivo
Braudel ha dedicato al nostro Mediterraneo pagine di
straordinaria poesia, da storico.
Il mare
di Braudel, il mare di una storia che è in movimento, in un tempo immobile, il
tempo onnipresente.
Il mare con le meduse, con le tante meduse,
l’ultima
è stata raccolta sul litorale lametino in una passeggiata pochi giorni fa.
Velella
Velella, una medusa blu cobalto, presenza in un mare pulito,
un
idrozoo coloniale, massicce colonie aggregate, simili alle nostre aggregazioni
umane.
In un auditorium che sembrava un mare.
Un mare
di ragazzi, attenti e frementi, molto coinvolti e stupiti di possedere tanto
oro quanto possa contenerne tutta la storia di popoli e popoli.
Un tesoro
immenso
Il tesoro
della conoscenza.
Vedranno
questi ragazzi, con i loro occhi, le coste di cui si parla oggi, vedranno la
bellissima Tropea e Capo Vaticano, vedranno la costa viola, e capiranno in un
solo momento di appartenere al mare color del vino.
Il mare
di Ulisse, il mare primordiale degli Enotri, il mare da dove arrivò
l’ossidiana,
capiranno
che nulla è perduto perché tutto stratifica nei nostri geni
dandoci
oro, l’oro dell’acqua che ci fece nascere, dal mito di sempre,
l’oro dell’acqua che ci fa vivere e viaggiare.
Mare sei
dappertutto
Nel vento
tra gli ulivi
Nelle
vigne fra i pampini lucenti
…
odorano
di mare i letti delle spose
le cune
dei bambini nelle case
c’è mare
tra i capelli e sa di sale
il seno
delle donne innamorate
questi i
versi di Pina Majone, dal suo ultimo
libro ”Frontiera”, un inno al nostro mare.
Dallo
Stretto
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