giovedì 23 agosto 2012

L'insostenibile pesantezza del web


L’insostenibile pesantezza del  web
Mai mai mai pù chiederò il tuo nome mio dolce nick
Mai mai mai più  domanderò chi mai sei tu
Perché ormai  ho capito che...
Chi come dove e quando sono solo  avverbi 
di modo di luogo di tempo
Interrogativi di un fare che fu, che non è mai stato ,
che certo serviva
nel mondo passato  a stringerci al collo una corda in più.
Ma ora tutto è un ricordo, nient’altro che un ricordo 
E noi soli e felici navighiamo decisi in un mare esterno 
e senza burrasche
Nel mare della tranquillità, della noia assoluta, 
della sconosciuta  che tasta con noi.
Mai mai mai più io vorrò  mai  più scendere dalla mia torre,
mai mai mai più io penserò il web come realtà,
perché il web è il luogo inventato così da un demiurgo,
da un mostro irridente
che ride e  ride vedendoci sbattere, soffrire e parlare e sognare come se fosse tutto vero
Ed il mostro ride e noi nelle gabbiette 
e noi ammaestrati pigiamo e pigiamo
E quando qualcuno domanda all’altro:-Ma tu chi sei?-
Risposta non c’è, perché l’altro di rimando
potrebbe chiedere:-Che cosa mi dai?-
Per ogni punto una figurina?-
Per tanti nick che ho accumulato avrò in omaggio
un pieno di benzina?
Una starlet con farfalletta, una mezz’ora in un motel,
una strusciata o una toccata oppure soltanto un ego gonfiato?
Rimango stranita ma resto qui, di là è più brutto,
più brutto di qua,
però se mi sforzo soltanto un poco
riesco a vedere oltre la gabbia
un pezzo di cielo di cartapesta
azzurro e increspato come un cielo finto 
e capisco che sono su un teatro,
un teatro assurdo, il teatro del web
un teatro crudele quanto il mondo di qua

1 commento:

oedipus ha detto...

L'opera teatrale di Pirandello si intitolava Maschere Nude.
E i nick del web sono così, uomini e donne mascherate questo sì, ma assolutamente nude.
E stare nudi non è un bello stare.