Pubblicato da Arkadia per la collana sideKar L'oceano oltre la rete è da leggere assolutamente già dalla dedica che subito sento viva, vivissima e unisce viventi e non più, unisce passato e presente, unisce amici e momenti. Ettore Zanca mi ricorda altri tempi quando lui pubblicò Oltre la linea bianca con Edizioni Urban Apnea. Anche lì il protagonista, Enrico, è un calciatore alla fine della carriera. Leggendo L’oceano oltre la rete non mi sfugge il nome Enrico a cui è dedicato il libro. Una persona carissima per Ettore.
Qui il protagonista David, ormai ha deciso di chiudere la sua carriera di calciatore dopo aver vinto moltissime competizioni, però viene chiamato a giocare con la squadra della sua isola per un anno. È un anno importante perché la squadra ha la possibilità di giocare in una Prima Divisione, promossa per la prima volta. Lui decide di tornare sull’isola.
Leggendo sento la stranezza della fotografia. Ho un’unica copia di questa mia raccolta sui pezzi dedicati al cinema e in un pezzo dedicato a I love Radio Rock affermo che la vita è un giorno. La vita è un’isola, un ritorno, un abbraccio con una figlia, un attraversare il tempo allacciando il passato al presente in una unica cintura. Allacciamoci le cinture. Ettore racconta con grande partecipazione la vicenda umana e corale di tanti, racconta di chi è rimasto e di chi è partito ma poi è tornato.
L'isola di San Vignan è lì davanti ad un oceano smisurato. Gli abitanti vivono di pesca e di calcio. La squadra di calcio diventa un motivo vitale e il simbolo di appartenenza è indossare la maglietta con i colori della squadra. Per questo Daviid Rojo, quando viene convocato, benché avesse già deciso di ritirarsi, decide di tornare sulla sua sua isola dopo aver giocato in squadre nazionali e vinto campionati, troverà ad aspettarlo Antoine e con lui proverà a riunire gli anni e le passioni comuni. Sembra un appuntamento col destino, una chiamata.
Raccontato con un ritmo veloce, i fatti si concatenano e si susseguono verso ciò che rende una vita interessante, rifulge l'ostinazione di dare un senso ai gesti, il romanzo cresce e si sviluppa sotto i nostri occhi da spettatori quasi pronti a tifare come davanti ad una partita di calcio ed invece è la vita vera.
"San Vignan è una densa percezione tra miraggio e realtà, consapevoli che non ci sono coordinate per l'isola e che esiste una sola possibilità per tornarci: ricominciare a leggere" così nella postfazione di Roberta Noè, giornalista di Sky Sport che ha ispirato il personaggio di Sara, la compagna di David, una donna forte, capace di affrontare le vicende della vita con la fiducia di non farsi travolgere, di poter sempre volgerle in azioni superbe. Credo sia giusto parlare di superbia in modo positivo, intendendo per superbia tutti i riti, i simboli, gli obiettivi che l'uomo si crea per non essere vinto dal destino, dagli eventi.
L'oceano oltre la rete nel Regno della Litweb a testimoniare che la vita è un giorno, però è un giorno bellissimo, un gol dal dischetto.
Ippolita Luzzo
Ettore Zanca Palermitano, classe 1971, laureato in Giurisprudenza, giurista d’impresa, docente di storytelling e di scrittura creativa per ragazzi autistici e pazienti pediatrici, svolge lezioni di legalità nelle scuole. Appassionato di calcio, è autore di Zupì e gli infedeli, la favola di Don Pino Puglisi e di Vent’anni (vincitore del premio per la legalità “La torre dell’orologio”, 2012). Ha pubblicato il racconto Meglio essere Peter Parker (premio speciale “Fame di Parole” della Società Italiana di Psicologia Sessuologia e Criminologia). Ha inoltre scritto i racconti Oltre la linea bianca, La giostra della memoria (Urban Apnea), Zisa Football Club (CartaCanta) e Stiamo arrivando (Gemma Edizioni). È autore di E vissero tutti feriti e contenti (Ianieri Edizioni, prefazione di Enrico Ruggeri) e di Santa Muerte (Ianieri Edizioni, Premio Presidente della giuria all’Etnabook 2020). Scrive per “la Repubblica – Palermo”, “Stadionews 24”, “Gioco Pulito” (blog de “Il Fatto Quotidiano”) e “City”. Ha collaborato con “Informazione Libera”, “La Valle dei Templi”, “Chizzocute”, “L’Ora”, “Rosalio”, “Giornalettismo”, “Revolver” e “Ingresso Libero”.