Liberamente ispirato alla vita di Aphra Behn, scrive l'autrice, Emanuela Monti, nel sottotitolo e spiega il perché nella sua introduzione. Dopo aver fatto, con un iniziale sgomento, la tesi di laurea, che le era stata assegnata, lei si appassiona a questa scrittrice del Seicento, drammaturga di un secolo di transizione. Non sono state però le opere lasciate da Aphra Behn ad appassionare Emanuela, bensì la vita.
Una figura di donna fuori dall'usuale, con risvolti incredibili. Di tutto ciò che le fonti rimandano , biografi e critici disquisiscono ancora, a volte non trovandosi d'accordo, ma si può tentare di immaginare, ed è ciò che ha fatto Emanuela Monti, pur nella rigorosa ricostruzione storica.
La prima donna scrittrice, la prima donna che viene pagata per il valore del suo scritto, dice Virginia Woolf, invitando tutte le donne a ricordare Aphra Behn.
Nella Londra del 1682, ad agosto, a ferragosto, inizia il racconto con una lettera dell'attrice Lady Slingby all'uomo che Aphra aveva amato. Una lettera di richiesta di aiuto rimasta inevasa. L'uomo si ritrae. Aphra e l'attrice sono in prigione a causa di un dramma recitato al Duke's Theatre, perché il Re si era offeso.
Aphra uscirà dalla prigione e troverà questa lettera nelle sue carte, e siamo nel 1686 e leggo con partecipazione un discorso sull'amore che un po' appartiene a tutti. L'amore come un gioco crudele, l'amore come come sfida, e vince sempre chi ama sé stesso, così lei ci racconta del suo amore con John Hoyle, carnefice e vittima, e la vittima non merita indulgenza, essendo una stolta pedina di un gioco sterile.
Aphra brucerà tutte le lettere che lui le ha mandato, tranne le prime.
Mi ero ripromessa che non dovevo raccontare passo passo questo romanzo accattivante e amatissimo, per lasciare che ognuno si possa scegliere i momenti e le pagine da conservare, io ne ho conservate tante, come quest'altra, quando l'amore finisce, e lui che pur l' aveva sempre amata, ora le confessa di non amarla più, anzi che era la prima volta che lui, amando un'altra, si sentiva attratto.
C'è sempre una grande competizione, una tensione amorosa che regge tutto il romanzo, anche se gli eventi storici vedranno Aphra protagonista come spia, al servizio del re.
Intanto scrive poesie e romanzi, dedica a Giacomo Stuart alcuni drammi e ciò le procura attacchi violenti. Nel teatro morto il re Carlo tutto è cambiato.
Leggiamo dei suoi malanni, della sifilide, della gotta, della sciatica, e altri disturbi intestinali che neppure la liquirizia riuscirà a risolvere.
Aphra muore nel 1689 ma in questo libro è viva e ci parla delle sue poesie, delle sue "novel", dei suoi drammi.
Un grande applauso a Emanuela Monti per avercela presentata
Memorie di un’avventuriera, pubblicato da Il ramo e la foglia edizioni.
Ce ne andiamo tutti nell’Inghilterra del Seicento con questa biografia romanzata sulla prima donna scrittrice di professione.
E per oggi ringrazio la mia buona stella che fa giungere nel Regno opportunità di letture stratosferiche
Ippolita Luzzo