"Noi esistiamo in una vita che va oltre la vita stessa"
La copertina: Sulla copertina vorrei soffermarmi. Felice Casorati dipinge queste maschere nel 1921 e vediamo uno stralcio della Gazzetta del popolo. Di li a poco l’Italia piomba nella dittatura. Con sgomento io ho letto nel libro visionario di Martino Ciano quel terrore di essere sul baratro. Un libro che è quindi una scommessa sull’urgenza del dire, di fermarsi a riflettere
“Un senso d’intimità ben descritto dallo scrittore Carlo Levi (1902-1975), che un giorno si trovò a passare nello studio del pittore Casorati, in cui erano sparsi un po’ ovunque i suoi quadri:
Ebbi appena un momento per guardarli, come un ladro, e mi parvero meravigliosi. È difficile dire che cosa sentissi… in quel momento rubato. Ma certo fu attraverso quei quadri che improvvisa mi venne la rivelazione della pittura come incanto libero di spazi, come manifestazione di quel tempo, interno alle cose e al profondo del cuore, che non è nell’oggetto immobile e morto, ma nella sua forma reale, nel suo numero. Il numero che è chiuso, implicito come l’esistenza nella realtà, nel tempio greco: il rapporto, il silenzio: il classico, pieno della dolente malinconia di essere nel nostro tempo.” Ho letto Oltrepassare come se fosse un quadro, e ricordando il libro precedente, Zeig.
In Zeig "Invochi la morte, ma in fondo vuoi esistere ancora per un po' e, mentre la luce del giorno è ancora forte, tu già sai che la morte porterà scompiglio. Che farai?" Così scrive Martino Ciano in Zeig e mi ricorda "Che fare?" scritto da Lenin all'inizio del secolo scorso, un trattato sui temi della politica, dell'economia, del lavoro, della sottomissione.
Oltrepassare
Il coraggioso libro di Martino Ciano ci ricorda una Calabria ancora decorosa e poi stuprata dall’edilizia rampante e dai veleni verso la fine degli anni sessanta, nei primi anni settanta. L’orrore. Nelle pagine di Oltrepassare tutto lo sfacelo perpetuato per una falsa idea di arricchimento. Palazzoni senza nessun gusto estetico, appartamenti con lunghi e bui corridoi, finestre senza luce. Senza luce i nostri bei paesi sciupati. Da pagina 26 in poi io leggo in lacrime, forse perché vivo male questo orrendo sciupio, forse perché troppo attenta a ciò che leggo. Un libro coraggioso che invito a leggere per riflettere come ancora ora ancora ora lo sciupio non sia terminato.
" Scrivo per renderti testimonianza. Compongo parole nelle quali mi uccido per risorgere, nelle quali mi condanno, mi assolvo, mi amo, mi odio" Leggiamo il Post Scriptum per Emma, la ragazza scomparsa nel nulla, che conosciamo dalle parole di un narratore disperso. " Scomparsa nel nulla. Si cerca nella Capitale. Ansia e preoccupazione per la studentessa calabrese Emma Lanuara. Una lettera scritta dalla ragazza prima di sparire fa pensare al peggio"
"Noi esistiamo in una vita che va oltre la vita stessa" così inizia la lettera d'addio, ma io non credo ad un addio.
Nel luogo dell'immaginazione per eccellenza, nel Regno della Litweb, arrivano libri che daranno la carica, l'energia, per stare a guardare e fare. Che fare? fare ciò che sarà possibile, intanto leggere il libro di Martino Ciano e ospitarlo fra i libri buoni e veri ringraziando Martino.
"Noi esistiamo in una vita che va oltre la vita stessa"
Ippolita Luzzo