Viviamo strani giorni, mi canto stamattina. Vi consiglio in questi strani giorni la lettura di un libro delizioso e fiabesco, un libro incantevole, scritto da Cristò Chiapparino per la casa editrice TerraRossa. Uno dei libri più commoventi che io abbia mai letto.
Narra la storia di due persone che si conoscono sui banchi di scuola poi si sposano e “Non fu un azzardo passionale, ma quasi un gesto dovuto. Si erano fidanzati molti anni prima sui banchi di scuola e non si erano più separati. Un giorno lui le aveva telefonato e le aveva detto «il nonno è morto, ci ha lasciato la casa» e lei gli aveva risposto «allora sposiamoci». Era andata così, semplicemente.
Entrambi si erano detti che nulla sarebbe cambiato, che dopo tanti anni il loro rapporto poteva considerarsi stabile, maturo; che, anzi, si sarebbe rafforzato adesso che avrebbero potuto vivere finalmente insieme, che tutto quello che avevano sperato per loro si stava avverando; si erano detti che quella casa in cui invecchiare insieme era l’ultimo pezzettino che mancava per rendere completa la loro felicità – che lei non avrebbe potuto avere figli per una questione congenita l’avevano scoperto già da qual- che anno e se ne erano fatti una ragione entrambi. La casa, il matrimonio, la vita insieme sarebbero stati sufficienti. Se lo erano promesso diverse volte nell'anno in cui avevano organizzato le nozze.
A quindici anni di distanza Paolo Lunare era convinto che quelle promesse valessero ancora. Solo che, sempre più di sovente, aveva avuto la sensazione che quella felicità si confondesse con tutto il resto, che fosse diventata sottofondo: una temperatura perfetta, così gradevole da perdere posizione nella classifica delle loro priorità. Se si fermava a riflettere sul suo rapporto con Petra, sapeva di amarla e di essere sereno con lei, ma non faceva più nulla per farglielo capire. E gli sembrava che lei si comportasse nello stesso modo. Lui però le stava costruendo la lampada per renderla felice. Lei stava facendo qualcosa di altrettanto impegnativo per lui?”