sabato 9 maggio 2015

Confidenze


10 marzo 2011

Le confidenze (le orecchie d’asino)

Fra donne viene sempre prima o poi, all'improvviso, il momento delle confidenze, segrete, indicibili, irraccontabili, ma proprio perché fatte, dette ad una persona, voce del sen fuggita, difficilmente riacciuffabili. La confidenza, non necessariamente fatta ad un’amica, può essere a chiunque, in quel momento di vulnerabilità, di permeabilità, ti passi accanto e tu parli, come in trance, racconti spezzoni di una vita passata le cui schegge sono sempre lì.
Poi confidi nella buona sorte, nella discrezione, nella onestà dell’orecchio al quale hai detto, e io  mi ricordo la storia del re con le orecchie d’asino. Lui, il re, nascoste le orecchie ai sudditi con un turbante, ebbe bisogno del barbiere e gli intimò di tacere  pena la morte. Il barbiere mantenne il silenzio ma un giorno, solo, presso il corso di un fiume scavò una buca e lì gridò – Il re ha le orecchie d’asino – Ricoprì la buca. Nacque su quel terreno un bel canneto e allo stormire del vento le canne riportarono nell'aria  - Il re ha le orecchie d’asino - .Confidenze fatte così, per essere poi lasciate stormire al vento della nostra stupida ma irrinunciabile socialità.
Confidenze su uomini indegni, sono sempre indegni loro, sembra un timbro di via, un passaporto falsificato ma valido per tutti, confidenze di donne su uomini – che lasciano le moglie - che ritornano dopo tanti anni, dopo aver trascorso tanti anni con un’altra.

- L’altra che aspetta nascosta, di sbieco, crede di essere amata, di amare. Uomini che ritornano e donne dimenticate, cancellate per sempre-

Confidenze, solo confidenze. Brusio indistinto di solitudini.

Confidenze da donna a donna. Un muro di gomma, una palla rimbalzante.

Si dice col tempo che è solo uno sfogo, niente di personale.  

Ippolita Luzzo 


martedì 5 maggio 2015

Diario di rondine- Amélie Nothomb


Consiglio ai killer Foffo e Prato e a chi sapeva e sono andati via di leggere eccitandosi.
In questo racconto un killer uccide, uccide con eccitazione. Continua ad uccidere fino a che un giorno, dopo aver ucciso, ruba un diario. Un diario che lo distruggerà. Qui si trova rapito, rinchiuso, da chi vorrebbe il diario. 
Leggiamo i suoi pensieri sincopatici, mentre si trova dall'altra parte, dalla parte di chi subirà la violenza. 
"Ti risvegli al buio nella più assoluta incoscienza. Dove sono, Che cosa è successo? Per un istante la memoria è cancellata…
Capisci solo una cosa, e tanto più intensamente dal momento che è il tuo unico bagaglio. Sei vivo. Più di così non lo sei mai stato. Sei vivo e basta. In che cosa consiste la vita all'interno di questa frazione di secondo in cui hai il raro privilegio di non avere identità?
In questo: hai paura.
… poi riparte il tran-tran
Passiamo il nostro tempo a lottare contro il terrore della vita. Per tentare di sfuggirgli inventiamo definizioni: mi chiamo tizio, sgobbo per conto di Caio, il mio lavoro consiste nel fare questo e quello.”
Io non ho un lavoro.  “Sotterranea, l’angoscia avanza con il suo lavoro di trincea. La sua voce non si può completamente imbavagliare. Credi di chiamarti tizio… ma al risveglio niente di tutto ciò esisteva. E può darsi che davvero non esista”
“Diario di rondine” che non riesco a restituire alla biblioteca comunale.
I Radiohead, gli ultimi tre album che io non conosco. Il protagonista ascolta e riascolta loro
Difficile liberarsi di qualcosa che uno ha scambiato per una liberazione.  Amnesiac, Kid A, Hail to the Thief.
L’anima è il cervello: niente altro che grasso e il rapporto umano di una povertà patetica. L’incontro  non è più niente

Nel diario della vittima incontra il freddo. E la rondine entra in casa sua. E lui mangia il diario di rondine.

lunedì 4 maggio 2015

La Favola della gabbietta inaugura il Maggio Dei Libri 2015 a Lamezia Terme

Al Maggio dei Libri 2015 a Lamezia Terme Mercoledì ore 18, 30 inizia il maggio con La Favola della Gabbietta
La mia favola 

MAGGIO DEI LIBRI 2015
Ippolita Luzzo presenta La Favola della Gabbietta
Riflessioni sui meccanismi immaginativi nell'epoca del web
Con la presenza e la testimonianza  di Gianni Caruso, che, per noi, sempre qui è.
La nostra favola con l’immaginario non è mai finita.
Dal web alla realtà uguale è.
Nel giorno in cui Gianni Caruso è andato via due anni fa, La Favola della Gabbietta, di cui lui lesse le prime riflessioni, invitandomi a continuare, viene ora presentata qui.
Il caso non è mai per caso.
Con Gianni, amico dal liceo, parlavo raramente, ma era sempre un ritrovarsi. Come al liceo.
Così scrissi sul suo libro, che lui mi regalò con affetto, aspettandosi mie riflessioni, così io leggevo a lui quel che scrivevo ricevendo suoi incoraggiamenti.
Se scrivo e se parlo è perché lui mi incoraggia, e perché la stima non finisce, il rispetto e l’amicizia vivono sempre.  Sono la nostra ricchezza.
La Favola della gabbietta non è da vendere
La nostra favola è


La nostra favola
C'era una volta
un bianco castello fatato,
un grande mago
l'aveva stregato per noi.
tu eri la mia regina
ed io il tuo re.
E per noi
il tempo si fermerà,
tu sarai sempre regina
ed io il tuo re.




lunedì 27 aprile 2015

Cenerentola ascolta i Joy division- testo ricorretto per leggersi sul cellulare




Perché assaporare il pane delle solite recensioni quando ci sono le brioche onirico-letterarie della regina Ippolita?
Da facebook Romeo presenta così la mia lettura disorder, disordinata, sulla sua Cenerentola.  Sono gustosamente azzeccata nella definizione. Evviva.

Il video, relativo al libro,   su you tube,  in sottofondo, passa il suono sul foglio bianco del mio pc.
Scrivo dopo aver chiuso il libro letto nel mio modo, da disordinata. Un libro con due storie di donne che non si incontreranno. 
Giorno 23 Aprile, Cenerentola  giunge a casa mia, nella giornata del libro, eheh, ed io  leggo, dividendo in due il contenuto,  per prima la storia di Lily e dell’urna con le ceneri defunte. 
Lily è rimasta vedova da pochissimo.
Storia che ho letto ridacchiando “L’uomo in scatola. Ora apro l’urna e ti vuoto nel wc, così te ne vai al mare”
Col bollitore che sta bestemmiando vapore da oltre un quarto d’ora ed io prendo una bustina di tè verde. E quindi il problema della ruggine per oggi è scongiurato.
Continuo a ridere sui gamberoni alla piastra, effetto acqua bollente su pelle di Lily e sulle chiavi che tutti dimentichiamo, anche il fu marito di Lily.
Seguo Lily elaborare suo lutto e I’ve got the spirit, but I’ve lost the feeling, traduco a modo mio, non sapendo l’inglese, questo verso dei Joy division, da disorder. 
Vado a vedere significato, ok, avevo capito altro, e cioè" ho lo spirito ma ho perso feeling, vibrazione, ho perso l’altro, il mio doppio dove specchiarmi"
 Continuo a seguire le avventure di Lily fino al suo incontro con Benoit, che sembra uscito da un film dei fratelli Coen. Lascio Lily per due giorni e
Oggi leggo la storia di Elly, di Frida.

La prof di astronomia si chiama Frida, la prof di Elly
Elly regala alla sua prof una collanina sottile di argento  e la vedrà il giorno dopo al collo di Frida. Con un piccolo ciondolo, il simbolo dell’infinito. Fra la prof e l'alunna nasce un legame.
Malattia, morte, amicizia, sciupio e di nuovo testimonianze che riannodano esistenze: situazioni che riconosciamo facenti parte di tasselli di nostra vita, episodi ad episodi, una vita fatta con poco oppure con molto e da scrivere per disegnarla
Odio intanto chi mi telefona mentre scrivo, rispondo scortese quasi, forse, e ripenso alle lacrime asciugate nella lettura della storia di Elly, alle risate fatte durante le peripezie di Lily, cercando di riprendere le due protagoniste per mano e riportarle sul mio foglio word. I loro  nomi uno anagramma dell'altro.Con  scambio di vocale. Altro gioco di enigmistica. 



Gli occhi di Cenerentola sono grandi , come il film Big Eyes di Tim Burton. Un libro fatto da altro, da immagini e suoni. Da occhi.
Qui più oblunghi, grandi, grandi, per vederti meglio bimba mia, dall'altra favola di Cappuccetto rosso.
Con occhiali tondi, come i miei occhiali dell'adolescenza.
Angelo Barile scrive e Romeo Vernazza suona e dipinge storie. Confusi volontariamente i due: Passando tra loro è come penetrare non unanuvola di sudore intenso e minestroni per vecchi malati ma una bella nuvola azzurra e mutevole con foglie verdi appena spuntate dall'albero di tiglio davanti casa mia, la primavera che rigenera ogni anno la terra che si sveglia  dopo il ratto di Proserpina. Un libro composto di messaggi che si scambiano in classe gli alunni con le loro impressioni sull'insegnante, un libro fatto dalle immagini di Angelo Barile, è Angelo l'autore di questa fiabesca copertina, dalla musica che ascoltano le Cenerentole del mondo intero, all'apparir del vero, un libro di Romeo Vernazza con pezzi di un io che ci appartiene tutti. I nostri riferimenti. 
Leggo, penso, mi intristisco ma poi sorrido, mi annego nella salamoia, mi sento vivere e morire, sperimento la noia e la passione.
E la passione stessa è una fuga, nella quale l'essere in due significa solamente una solitudine doppia, riporta Romeo  da Robert Musil.
Eppure nonostante questa realtà, il racconto di Romeo, come il racconto di tutti noi si ricompone su un solo messaggio Cerca di divertirti almeno un po'. TVB. F.F.
Ed eccomi di ritorno dopo aver fatto lapsus sul nome di Romeo, su una storia parallela di due donne. Gli uomini sono semplici, mi dice sempre la mia amica Carla, restano infantili, aggiunge. Sembra di leggere Romeo...
Senza un uomo se non filtrato dai racconti delle donne.
Una storia   che rileggerò nuovamente e porterò in giro con me, sulle note di Disorder dei Joy Division

domenica 26 aprile 2015

Cenerentola ascolta i Joy division- Romeo Vernazza




Il video, relativo al libro,   su you tube,  in sottofondo, passa il suono sul foglio bianco del mio pc.
Scrivo dopo aver chiuso il libro letto nel mio modo, da disordinata. Un libro con due storie di donne che non si incontreranno. 
Giorno 23 Aprile, Cenerentola  giunge a casa mia, nella giornata del libro, eheh, ed io  leggo, dividendo in due il contenuto,  per prima la storia di Lily e dell’urna con le ceneri defunte. 
Lily è rimasta vedova da pochissimo.
Storia che ho letto ridacchiando “L’uomo in scatola. Ora apro l’urna e ti vuoto nel wc, così te ne vai al mare”
Col bollitore che sta bestemmiando vapore da oltre un quarto d’ora ed io prendo una bustina di tè verde. E quindi il problema della ruggine per oggi è scongiurato.
Continuo a ridere sui gamberoni alla piastra, effetto acqua bollente su pelle di Lily e sulle chiavi che tutti dimentichiamo, anche il fu marito di Lily.
Seguo Lily elaborare suo lutto e I’ve got the spirit, but I’ve lost the feeling, traduco a modo mio, non sapendo l’inglese, questo verso dei Joy division, da disorder. 
Vado a vedere significato, ok, avevo capito altro, e cioè" ho lo spirito ma ho perso feeling, vibrazione, ho perso l’altro, il mio doppio dove specchiarmi"
 Continuo a seguire le avventure di Lily fino al suo incontro con Benoit, che sembra uscito da un film dei fratelli Coen. Lascio Lily per due giorni e
Oggi leggo la storia di Elly, di Frida.
La prof di astronomia si chiama Frida, la prof di Elly
Elly regala alla sua prof una collanina sottile di argento  e la vedrà il giorno dopo al collo di Frida. Con un piccolo ciondolo, il simbolo dell’infinito. Fra la prof e l'alunna nasce un legame.
Malattia, morte, amicizia, sciupio e di nuovo testimonianze che riannodano esistenze: situazioni che riconosciamo facenti parte di tasselli di nostra vita, episodi ad episodi, una vita fatta con poco oppure con molto e da scrivere per disegnarla
Odio intanto chi mi telefona mentre scrivo, rispondo scortese quasi, forse, e ripenso alle lacrime asciugate nella lettura della storia di Elly, alle risate fatte durante le peripezie di Lily, cercando di riprendere le due protagoniste per mano e riportarle sul mio foglio word. I loro  nomi uno anagramma dell'altro.Con  scambio di vocale. Altro gioco di enigmistica. 
Gli occhi di Cenerentola sono grandi , come il film Big Eyes di Tim Burton. Un libro fatto da altro, da immagini e suoni. Da occhi.
Qui più oblunghi, grandi, grandi, per vederti meglio bimba mia, dall'altra favola di Cappuccetto rosso.
Con occhiali tondi, come i miei occhiali dell'adolescenza.
Angelo Barile scrive e Romeo Vernazza suona e dipinge storie. Confusi volontariamente i due: Passando tra loro è come penetrare non unanuvola di sudore intenso e minestroni per vecchi malati ma una bella nuvola azzurra e mutevole con foglie verdi appena spuntate dall'albero di tiglio davanti casa mia, la primavera che rigenera ogni anno la terra che si sveglia  dopo il ratto di Proserpina. Un libro composto di messaggi che si scambiano in classe gli alunni con le loro impressioni sull'insegnante, un libro fatto dalle immagini di Angelo Barile, è Angelo l'autore di questa fiabesca copertina, dalla musica che ascoltano le Cenerentole del mondo intero, all'apparir del vero, un libro di Romeo Vernazza con pezzi di un io che ci appartiene tutti. I nostri riferimenti. 
Leggo, penso, mi intristisco ma poi sorrido, mi annego nella salamoia, mi sento vivere e morire, sperimento la noia e la passione.
E la passione stessa è una fuga, nella quale l'essere in due significa solamente una solitudine doppia, riporta Romeo  da Robert Musil.
Eppure nonostante questa realtà, il racconto di Romeo, come il racconto di tutti noi si ricompone su un solo messaggio Cerca di divertirti almeno un po'. TVB. F.F.
Ed eccomi di ritorno dopo aver fatto lapsus sul nome di Romeo, su una storia parallela di due donne. Gli uomini sono semplici, mi dice sempre la mia amica Carla, restano infantili, aggiunge. Sembra di leggere Romeo...
Senza un uomo se non filtrato dai racconti delle donne.
Una storia   che rileggerò nuovamente e porterò in giro con me, sulle note di Disorder dei Joy Division

mercoledì 22 aprile 2015

Non Seguire il mondo come va- I vestiti nuovi dell'imperatore. Da Debord a noi




I vestiti nuovi dell'imperatore


I ciarlatani alla corte del re. Da una favola di Andersen. 

 Favola che

 raccontai a Fabio Mollo e Consuelo Nava, una sera d'estate,

 scoprendo che non è così scontato che l'abbiano sentita 

tutti. Una favola da imparare a memoria per capire quanto 

l'inganno sia potente, quanto la mistificazione ottenuta con 

la piaggeria sia una arma che intossica e dilapida ricchezze

 e intelligenze. Il re è nudo. Impariamo a dirlo davanti a 

qualsiasi sciocchezza ci venga fatta passare per

 vera. Michela Marzano inizia il suo libro con questa favola, io

 iniziavo spesso le lezioni ai ragazzini così, con questa 

novella. Che sia una buona novella per tutti. Il re è nudo.

 Non seguire il mondo come va. 




Un Libro con un titolo imperativo. Imperativo presente. Ora 

Subito, non domani. Domani sarà troppo tardi, tardissimo.

 Non seguire il mondo come va. Non fare gregge, belante

,
 non urlare scomposti offese a politici, a professori, a medici.
 
Tutte le stranezze e le varie pagine che condividete, piene


 di insulti alla Boldrini, allo stesso Salvini, che Dio lo perdoni,

 i casi di assassini come Elena Ceste, sono solo lusinghe.


Pagine di distrazione di massa.




Non Seguiamo il mondo come va

Diamo fiducia solo se meritano ai politici, ai professori, 


all'apparato dello Stato, tutto.

Sono al nostro servizio. Se non fanno bene il loro lavoro non


 avranno più la nostra fiducia, perché è la fiducia che regge

 una società.


Non seguiamo il mondo come va, dappertutto


.
Non rassegniamoci, non sentiamoci inutili, non perdiamo la 


lucidità. Ora più che mai.


Lucidi e consapevoli, cerchiamo negli studi che abbiamo 


amato, nelle amicizie che stimiamo, nell'Antigone come 

esempio forte di un pensiero moderno, non omologato,

 capace di scindere e di far prevalere sempre l'umano, e poi 

in tutti gli esempi a nostra disposizione nel grande libro della

 civiltà, un nuovo umanesimo, con Foscolo. Dal dì che

 nozze, tribunali ed are

...

Non seguire il mondo come va



Michela Marzano e Giovanna Casadio a Lamezia Terme


 Venerdi al Liceo Campanella e pomeriggio alla

 Libreria Gioacchino Tavella



martedì 21 aprile 2015

Non Seguire Il Mondo Come Va- Michela Marzano con Giovanna Casadio







Questa è una guerra e non dobbiamo arrenderci.

Useremo come arma il nostro terreno di riferimento, il nostro

paese inventato, i nostri studi. Non seguire il mondo come va

 di Michela Marzano parla in compagnia, una bella

compagnia che è la nostra compagnia. Cartesio, Aristotele e

 via via ve lo dirò non per citarli come si fa qui ma per dire

 come ci abbiano formato. La filosofia che luce dia ai nostri

 tempi oscuri. Non seguire il mondo come va, come le

 Lanterne accese, le Lampade delle donne in attesa del

 signore, le luci del faro che indichi una strada. La fuga o 

la lotta, indietreggiare davanti un mondo che non ci piace


Lottare. Resistere non serve a niente, caro Walter Siti. Già

 te lo dissi. Non seguire il mondo come va. Scrive Michela

su domande di Giovanna Casadio che studiò con me

 Franco Fortini e Vittorio Sereni 




Il giro amicale che porta Michela Marzano, filosofa e

 Giovanna Casadio, Giornalista, a Lamezia terme, risale al

 1971.

 A Vittorio Sereni di Franco Fortini

Come ci siamo allontanati.


Che cosa tetra e bella.

Una volta mi dicesti che ero un destino.

Ma siamo due destini.

Uno condanna l’altro.

Uno giustifica l’altro.

Ma chi sarà a condannare

o a giustificare

noi due?

[Franco Fortini -da Questo muro]

Quindi un filo rosso. Da Vittorio Sereni a Franco Fortini