Da una idea
di PierLuigi Fragale nella fattualità di Mario Maruca
Corso di
dizione dal portone in stile georgiano di Piazza Felice Sacchi, Lamezia Terme
Impariamo a
pronunciare le parole
Lascio o
raddoppio?
Il suono del
sud piange sempre, lo sai?
La cadenza
al raddoppio, alle tragedie sempre imminenti, alle vocali troppo aperte e le
cadute di tono…
Saranno
questi gli argomenti del corso, in seguito.
Ora Mario, attore di teatro e
maestro di dizione, sta domandando a tutti noi quale sia la motivazione che ci
ha spinto ad iscriverci al corso.
Elena,
Lucia, Miriam, Alessandro, Luca, Andrea e noi tutti…
Le risposte:-
Lo faccio per un motivo professionale e personale. Lavoro per una grande
azienda- dice la ragazza, ed io sono calamitata dalla sua capiente borsa
Lo faccio perché
non tollero la cadenza del calabrese in televisione- dice una simpatica signora
con ricci lunghi e biondi
Lo faccio perché
mi piacerebbe saper comunicare emozioni ai miei allievi- Miriam
Lo faccio perché
chi è sicuro del dire è già padrone di sé stesso e del suo interlocutore,- da Luca, riassumendo, e che poi completa- con umiltà. Bisogna essere sempre preparati e conoscere bene l'argomento di cui si parla.-
Mario,
intanto parla a tempo. Dà il ritmo alla parola.
Usa lo
strumento musicale in suo possesso, in nostro possesso, e lo suona a tempo.
Sono qui perché non c’è mai
fine al tempo… dice entusiasta il signore al mio fianco, comunicando a tutti
energia e volontà.
Imparare a parlare a tempo.
Non importa
cosa dici ma come lo dici, riporta, una signora, frase che, suo marito, un
saggio, le ricorda spesso.
E siamo qui per
imparare il come, per fare esercizi, compiti, e studiare il come
fare pause, rispettare la punteggiatura, dare potenza al suono della parola, perché
giunga chiara alle sinapsi colleganti dell’altro il nostro dire.
Due sono i
concetti: Sottotesto e motivazione
Il pensiero
interiore che si trasferisce nel corpo, sul viso, ed esce dalle labbra, con
muscoli facciali e corde vocali.
Il nostro
ultimo pensiero non è la testa ma il viso, sta dicendo Mario, al termine di un
incontro in cui, noi tutti, personaggi diventammo, per lui o per l’altro, nello
strano viaggio chiamato comunicazione.
Con la
canzone di Adriano Celentano in testa
Se rido se
piango ci sarà un motivo
se penso se canto mi sento più vivo…
Se guardo se sento è perché ci credo
se parlo e ascolto è perché ci vedo…
Se grido più forte è per farmi sentire…
Se penso se dico c'è sempre un motivo
se a volte mi estraneo è perché non approvo
e cerco parole che diano più senso
Se penso e mi sento un po’ più nervoso
è solo un momento che sa di noioso
poi passa poi torna non so come dire
c'è sempre un motivo...per tornare a capire
Fare un corso