Catanzaro, 26 agosto 2022 Teatro Politeama Armonie d'Arte Festival, con la direzione artistica di Chiara Giordano, "Turning" di Alessandro Sciarroni, una creazione per 5 danzatori
"Piroetta – nel dressage di alta scuola, è il movimento circolare di raggio uguale alla sua lunghezza, imperniato su una sola delle gambe posteriori"
Gira il mondo gira nello spazio senza fine, il mondo, soltanto adesso io ti guardo, mi ritrovo a canticchiare pensando stamattina allo stratosferico spettacolo che ho avuto modo di applaudire ieri sera. Riprendo in mano i pochi appunti ed entriamo nel Teatro Politeama di Catanzaro.
Sulla scena ci sono già i ballerini, nessuno li presenta, nel silenzio noi ci accorgiamo che lo spettacolo è in fieri. I ballerini seduti fanno qualche lento esercizio di riscaldamento, una preparazione alla prova, mentre suoni impercettibili cominciano a vibrare nello spazio quell'unica nota che man mano aumenterà l'intensità durante la performance.
Ricordando il gioco ripetuto dell'infanzia, i ballerini si alzano, fanno un giro, ne fanno un altro, fanno il giro intorno a se stessi più volte. Muovono un braccio e il braccio fa spazio fuori dal corpo, poi le due braccia. I piedi ora si allungano in fuori e la musica sorge dalla base dei suoni. Con le scarpette da ballo dei danzatori di musica classica i cinque danzatori ora sulle punte fanno il giro, girando girando su se stessi. Intanto cambia tutto, cambia senza interruzioni, cambia la frequenza del suono e la modalità dei gesti, pur nella plasticità del movimento. L'unica nota batte il ritmo, ora aumenta l'intensità.
Come le ballerine nel carillon i cinque artisti ballano ora vorticosamente, come se la musica creata dalle vibrazioni sonore di sottili lamelle metalliche li muovesse.
Poi all'improvviso si fermano e ritornano lentamente a girare. Tutti fermi ora nella pausa del ritorno, dalla velocità alla lentezza, dal movimento alla quiete.
La musica diventa un ballo e, nel girare, lo stesso girare è un ballo dolce, ipnotico. La musica tace e i ballerini continuano a girare per inerzia, continuano a girare per poi fermarsi.
Una circolarità che ci ammalia, movimenti perfetti, il corpo come una matita disegna lo spazio, allarga e chiude, crea la forma scenica come un compasso. Il corpo un compasso?
Unisco con questo compasso coppie di concetti affiancate ad altre: iterazione, conta/interruzione, pausa; crescendo/accelerazione; stanchezza, sofferenza/riposo; adesione/giudizio.
Come una costellazione di punti, ognuno dei quali si unisce in sintonia con la drammaturgia musicale dell’opera dei Telemann Rec., che curano le musiche.
Nei punti anche noi del pubblico, pur rarefatto ma partecipe, nei punti noi del pubblico giriamo e giriamo con loro, con tutto il mondo che gira intorno a noi.
Ippolita Luzzo
Fotografie di Angelo Maggio
TURNING_Orlando’s version
invenzione Alessandro Sciarroni
con Maria Cargnelli, Francesco Saverio Cavaliere, Lucrezia Gabrieli, Sofia Magnani, Roberta Racis
musica Aurora Bauza & Pere Jou (Telemann Rec.)
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