sabato 14 luglio 2012

A te che sei nel mio presente- Tommaso Giglio


Un blog per Tommaso Giglio direttore dell’Europeo.
Dal 1966 al 1976, lui direttore dell’Europeo, il suo giornale vendeva 230.000 copie a settimana.
Un giornale amatissimo e premiato, una sua copertina da Life nel '75 fu giudicata fra le più belle di  tutte le cover dei giornali di allora.
Articoli interessanti, interviste deliziose fatte da Oriana Fallaci, denunce civili di Camilla Cederna, e poi Indro Montanelli, Oreste del Buono, non posso continuare.
L’emozione di dover riprendere dalla memoria articoli di letteratura, letti e riletti, fino ad impararli a memoria, uno per tutti, uno su Machiavelli e Guicciardini , dal particulare  al generale, questo l’avrà scritto proprio lui, Giglio, che amava la letteratura e ce la fece amare per sempre.
Un giornalista, un direttore che credeva nell'uomo, nel temperamento e lasciava i suoi collaboratori liberi di esprimere quel tocco di originalità che fa vivere.
Un uomo vero, anche timido, la timidezza delle persone disincantate che probabilmente hanno smesso di credere a grandi rivolgimenti ma non hanno mai smesso di credere nella dignità personale.
Non si stupì più di tanto quando venne licenziato da Rizzoli, senza alcuna motivazione reale se non quella di essere un uomo libero, ed andò a dirigere nel 1981 il Secolo XIX  dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1987 a soli 63 anni
Si può amare un giornalista, portarlo nel cuore, scoprire che non esiste di lui nemmeno una pagina di Wikipedia? Ed arrabbiarsi perché la mia amica Giovanna, giornalista della Repubblica, non lo ricorda?
Non si può
L’anormale allora sarò io che continuo ad amare un uomo lontano, un giornalista e direttore del decennio d’oro della carta stampata, quando il mio mondo era fatto da Paese Sera e dall’Espresso, dall’Europeo e dal Manifesto
 Ora, che non compro più giornali, ritornano in piedi nella mia vita gli uomini veri, i giornalisti che seppero stare per sempre diritti davanti a qualsiasi imposizione e  poi abbandonare se quello non era il loro sentire
Tommaso Giglio, Montanelli, Andrea Barbato e la Cederna, magari fra loro non erano nemmeno amici, sicuramente erano diversi, ma donavano a noi l’illusione che l’uomo è uomo se è dignitoso, se non accetta la corda al collo, se proprio non ce la fa a passeggiare col suo padrone come i cagnetti sullo stradone.
Grazie d’esistere mi sento di dire proprio stamani ad Antonello Caporale, grazie di nuovo a tutti quelli che riescono ora ad avere il coraggio ed il desiderio di scegliere ancora come inventare ogni giorno di nuovo la nostra avventura senza aspettarla confezionata in un pacco del supermercato… Prendi due e paghi una?
 Maledizione,- si dica chiaro, una volta per sempre,- che a noi ce ne serve una, una e soltanto copertina che sia però la sola la vera la più bella, quella che Life allora premiò.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

I tempi andati li giudichiamo più belli del presente, come le canzoni di un tempo, ma allora era la nostra giovinezza a farci vedere il mondo della speranza colorato di verde. Nel presente noi sopravviviamo, sentendoci estranei, Ma è vero che il mondo si è complicato, inquinato, imbruttito. Ci restano i ricordi e ad essi ci attacchiamo.
Baldo endofirmato

oedipus ha detto...

Io ero attaccato a Paese Sera.
Non so perché, forse semplicemente perché Paese Sera mi sembrava un giornale estroso.
Sì, estroso, pieno di idee e di buone letture.
Poi Paese fallì e arrivò la Repubblica.
Un giornale, a me sembrava, monolite, una solida ammucchiata di idee uguali e grigie.
Poi ho scoperto che si può vivere anche senza giornale.

oedipus ha detto...

Però, io toglierei Montanelli ... era troppo cretino.

anna maria ha detto...

Proprio qualche giorno fa, guardando un'intervista a Ferdinando Scianna del 2013, lui ha ricordato in più momenti il mitico Giglio, il suo direttore a L'Europeo e sono rimasta incuriosita a tal punto da fare ricerche fino a finire oggi in questo blog. Sì, Giglio, doveva essere proprio una persona speciale e sono d'accordo, dovrebbe essere ricordato come merita.

Mauro Suttora ha detto...

Anche dopo Giglio l'Europeo era un ottimo giornale