Le Imperfette.
Storie di donne nell’Inghilterra vittoriana e post vittoriana
Traduzione: Emanuela Chiriacò
Editing: Paola Del Zoppo
Coordinamento del Progetto: Antonia Santopietro
In collaborazione con LITERARIA (Promozione culturale edivulgazione ambientale) www.literaria.it
Alla metà dell’Ottocento, in Inghilterra nascono molte riviste femminili che documentano la visione del ruolo della donna nella società. Il progetto Le Imperfette. Storie di donne nell’Inghilterra vittoriana e post vittoriana raccoglie dieci racconti, pubblicati su riviste inglesi e antologie di racconti, nell’arco di un quarantennio.
Le autrici e gli autori (George Moore, Ella D’Arcy, George Egerton, Netta Syrett, Arthur George Morrison, George Gissing, Virginia Woolf, May Sinclair, Elinor Mordaunt, e L.Parry Truscott) ci parlano di "donne diverse per età, carattere, cultura e provenienza in procinto di sposarsi, già sposate, in fuga o in relazioni fuori dall’istituto matrimoniale." questo e altro nella prefazione di Emanuela Chiriacò.
" C’era stato un periodo in cui la signora Shepherd si era resa conto della sterilità della sua vita; ma era cresciuta così, ci era abituata, e aspettava il maggiore in quella terribile poltrona, contenta di sentire i suoi passi e quasi felice quando le sedeva accanto e le raccontava cosa accadeva a «casa»"
Viverci dentro poi crea un malessere immenso, vivere nelle imperfette, leggere di questi destini straziati, sciupati. La letteratura cerca di dare voce allo sciupio, di dare coscienza e voglia di riscatto, di testimoniare l'orrore, anche quando nemmeno sembra orrore, di scrivere il tortuoso meccanismo della dipendenza affettiva, il lungo processo di una emancipazione con leggi ma anche con un nuovo modo di intendere la dignità personale. Essere donna.
Nel seguire l'ottimo lavoro delle curatrici del progetto si nota la cura e l'amore verso una letteratura civile che riesca come con un grimaldello a scardinare i pregiudizi, le forme di schiavismo, i soprusi, una letteratura che io amo proprio perché si oppone alle ingiustizie mostrandole, scritte sulla pagina.
Consiglio la lettura di questi racconti affinché il dibattito resti sempre aperto, e non si perdano diritti già conquistati. Nel libro di Anna Vinci su Tina Anselmi, a livello politico questi temi erano trattati, e Tina raccomandava la vigilanza, affinché non si perdessero conquiste tanto dolorosamente raggiunte. Attraverso i racconti scelti noi facciamo una immersione storica sulla condizione delle donne e insieme un viaggio nella letteratura. Come dice nel saggio finale Paola Del Zoppo " Tutti i racconti qui riuniti trattano di passaggi obbligati, tra cui spicca in maniera inequivocabile il rito del matrimonio, che per le donne dell’epoca, e molto spesso ancora oggi, rappresenta il rito di passaggio per eccellenza: l’accettazione dell’età adulta data dall’affidarsi alla protezione a un uomo diverso dal padre, che comporta l’agire sociale secondo alcune regole prestabilite. Qui però vediamo personaggi, maschili e femminili, che in alcuni casi non compiono il passo, ma più spesso non riescono a conciliare la visione sociale consolidata con il proprio sentire, relegandosi in esistenze votate all’infelicità o comunque all’assenza di autonomia di desiderio e aspirazioni. Se da una parte sono gli uomini sotto accusa, perché perpetrano alcuni meccanismi di conservazione dello status quo, dall’altra sono le donne, in molti testi, a vedere se stesse proiettate nella società solo tramite la padronanza della dinamica matrimoniale. Ma non mancano, in questa raccolta sapientemente composta, situazioni in cui sono le donne a scegliere una condizione diversa, e cioè proprio una condizione di “liminalità permanente”, rifiutando il passaggio."
In Litweb con stima immensa un plauso ad Emanuela, Traduttrice, a Paola, che ne ha curato l'editing, e ad Antonia per aver coordinato il progetto. A tutte le donne per tutte le donne e agli uomini di buona volontà.
Ippolita Luzzo