Gli appunti della serata si mescolano agli appunti presi per
un film, visto di recente.
Il concerto
« L'orchestra è un mondo. Ognuno contribuisce con il
proprio strumento, con il proprio talento. Per il tempo di un concerto siamo
tutti uniti, e suoniamo insieme, nella speranza di arrivare ad un suono
magico: l'armonia »
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Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij
Così dice il protagonista del film ed aggiunge: “ Questo
concerto è un grido, una confessione”
Anche un divertimento, potremmo aggiungere noi questa sera
con le parole di Gabriele Mirabassi, Clarinettista italiano che, con Richard
Galliano alla fisarmonica, suona e si
diverte. Si divertono molto.
Entrambi i musicisti vivono così intensamente la musica per
finire di somigliare ai loro strumenti, questi fanno parte del loro corpo, in una
simbiosi perfetta.
Gabriele racconta l’incontro con Galliano, più adulto e già un maestro del Jazz, nel 1991.
Lui era un ragazzino,
agli inizi, eppure fu subito amicizia ed insieme fecero un disco "Coloriage".
Gli avvenimenti della vita ci hanno allontanato per anni, sta raccontando
sul palco, e poi i fili mai interrotti di un sentire, ci hanno ricongiunto e da
pochi mesi hanno riannodato una amicizia.
Risuonare insieme, dopo tanti anni, brani che abbiamo suonato
allora ci permette di riconoscerci, in
uno scambio felice fra noi, insieme con voi spettatori. Un riconoscerci
tutti. Per divertirci, perché la
musica è uno dei sistemi necessari per re-imparare a stare insieme.
Le parole di Gabriele sono accompagnate dallo sguardo di
Richard, che annuisce. Lui parla in francese, benché di origine italiana, ed in
francese annuncia i pezzi che suoneranno.
I loro pezzi inframmezzati da pezzi di Nino Rota, di Astor
Piazzolla.
Il Padrino
Oblivion
Sul palco le note, festose, uccelli che cinguettano, gruppi
di uomini si materializzano, con clarinetto i primi, e fisarmonica gli altri.
Terra ed aria, Jazz e vento, ed il suono parla e balla.
Ballano infatti. Saltella Gabriele, si sbilancia quasi in
movimenti carpiati.
Le spalle di Galliano seguono l’apertura della fisarmonica,
un grande libro si apre per noi.
Il tango. Jazz e vento.
Nel vento dei suoni, in piazza Cefaly, a Cortale, un affollato pubblico ha chiesto più volte il ritorno sul palco ai due musicisti, nel riconoscersi auspicato da Gabriele ad inizio serata.
Un riconoscersi che ora ha lo sguardo musicale e commosso di Francesco Scaramuzzino, musicista amico, che incontriamo e salutiamo nell'andare via, nella musicalettura sul libro dell'ascolto.
Il tango. Jazz e vento.
Nel vento dei suoni, in piazza Cefaly, a Cortale, un affollato pubblico ha chiesto più volte il ritorno sul palco ai due musicisti, nel riconoscersi auspicato da Gabriele ad inizio serata.
Un riconoscersi che ora ha lo sguardo musicale e commosso di Francesco Scaramuzzino, musicista amico, che incontriamo e salutiamo nell'andare via, nella musicalettura sul libro dell'ascolto.