martedì 4 agosto 2015

Le ossessioni di Domenico Dara


Vi parlerò stasera delle ossessioni, delle idee fisse dominanti che si installano nella testa di tutti noi ed alcune volte condizionano il nostro vivere, facendolo virare verso l’arte pura.
La prima volta che sentii questa teoria delle ossessioni fu durante una lezione di Stefano Zenni su Coltrane, autore di un disco storico A Love Supreme. Un disco culto per gli appassionati del jazz.
Stefano Zenni, docente presso i conservatori di Bologna, Firenze e Pescara,  analizzava ogni momento della possessione, quasi amorosa, con cui veniva avvinto Coltrane, che viveva con  in testa quel suo motivo.
Vi dico questo perché leggendo il  libro voi sentirete un motivo suonare in ogni pagina, in  ogni episodio, in ogni incontro raccontato. Il motivo che sta nella testa dello scrittore. Il suo motivo. Un linguaggio modale, nel modale ci si basa su un punto fisso, invariabile per lungo tempo, l'impianto  sempre uguale che suona di base ogni musica di Coltrane, in ogni pagina di Dara. 
Una ossessione che abbiamo tutti, eppure non tutti sappiamo trasformarla in arte.
Le idee fisse  sono diventate  nel corso dei secoli, nella storia, dei miti, delle religioni, degli usi e costumi che hanno creato la civiltà.
Così Domenico, mentre si accinge a costruire il suo romanzo, con una scrittura che dia armonia,  mentre si chiede in ogni pagina quale sia il motivo per cui seguiamo una strada oppure un'altra, per cui avvengono alcuni fatti invece di altri, fissa i personaggi mitologici di riferimento che apriranno e chiuderanno  Il breve Trattato sulle Coincidenze, come furono fissati in tutti i tempi, con un sottotesto universale, per sottotraccia  una semplice domanda: Perché? 
Su  quel motivo semplice poi la complessità ha un senso. Legato dal filo sottostante.

Un libro che di lettere parla, di un uomo che le recapita per lavoro, e che un giorno  conserva una lettera di una Naiade. Le Nàiadi - figure della mitologia greca (Ναϊάδες dal greco νάειν, "fluire," e νἃμα, "acqua corrente") - erano le ninfe che presiedevano a tutte le acque dolci della terra e possedevano facoltà guaritrici e profetiche; sono esseri di sesso femminile, dotate di una vita longeva, seppur mortale. Una di queste  ninfe  mitologiche, per il protagonista del libro,  sarebbe  Marianna Focaru,  Via Conello, numero 6, donna con dei seni statuari,  messa ad aprire una storia vissuta sul piano dell’immaginario, di quelle ossessioni che vi dicevo.  Lui, filo conduttore del racconto,  di mestiere fa il postino, e decide per la prima volta di contravvenire al suo ruolo di servizio conservando  una lettera  spedita a Marianna, con una sua fotografia in costume da bagno.  La conservò come si conservano i segreti in confessionale, la conservò come se fosse la stessa cosa se averla o non averla quella donna per sé. Nella vita parallela che vedremo svolgersi nelle pagine di questo romanzo nel quale   dopo la Ninfa incontriamo Ermete, in latino il dio Mercurio,  e poi Cloto, figlia della notte, una delle tre Parche,  nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita, Lachesi, la sorte,  e poi Orfeo ed Euridice, Medusa , e Lete, messaggero  e fiume di oblio e dimenticanza ed infine  Tiresia, l’indovino cieco che sa, oltre la vista.
Così le ossessioni di tutti prendono forma ed il postino inizierà questo cantico delle illusioni, nel suo  vivere di lato, sulle vite degli altri, mentre su di lui il fato interviene con spazio e tempo e luogo, in coincidenze che conservate e rilette daranno a noi, il filo e la storia per capir le nostre di ossessioni.
Molte storie vissute tra Girifalco e San Floro, con la Svizzera lontano, più lontana della luna che pur nel libro proprio quell’anno viene visitata dalla sonda spaziale e dagli uomini. Siamo nel 1969
Un libro che vi porterà in molte storie  per liberarvi infine  nel suono e nella capacità di appartenere al destino di  tutti come A Love supreme di Coltrane. Il suono scritto.



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